Pinzolo in provincia di Trento è il paese dove sono nato, dove ho trascorso la mia gioventù e dove ogni anno ritorno per le vacanze.
Ovviamente tante cose sono cambiate dal giorno che lasciai fisicamente questo luogo ma altre sono rimaste immutevoli. Lì in montagna i cambiamenti sono stati graduali dalla paesaggistica alle strutture alberghiere, le funivie e il collegamento a Madonna di Campiglio (frazione di Pinzolo e non viceversa come pensano in tanti) lo Stadio del Ghiaccio, il Paladolomiti, il Centro sportivo Pineta location ufficiale del ritiro precampionato dell'Inter e in passato della Juventus, Fiorentina e altre blasonate squadre.Quello che non è cambiato è il "modus vivendi"dei miei paesani, il loro modo di ragionare e di esprimersi è esattamente come allora,cosi come le chiacchere nei bar e le discussioni in piazza.
Questo concentrato di vita rappresenta però la vera forza e il valore aggiunto di una comunità. Per un mio paesano è normale trovarsi la mattina presto al solito bar, leggere il quotidiano locale ed iniziare le proprie disquisizioni sulla notizia del giorno, rito che proseguirà verso l'ora di pranzo e alla sera prima di cena.Ogni bar ha una sua affezionata clientela e sai perfettamente dove rintracciare chi cerchi e nonostante esista il cellulare li si va direttamente alla fonte.L'invito di bere un "bicer" è una sarcastica affermazione, tutti sanno che "uno" equivale a due,tre,quattro.... Nel paese ci sono personaggi che sono dei veri punti di riferimento,uno per ogni argomento, dal gossip casereccio alla politica locale e in base al numero dei "bicer"deglutiti le notizie svelano retroscena inediti.
Ma è anche normale per un mio paesano correre immediatamente come un fulmine se la chiamata proviene da una delle tante associazioni di volontariato che sono il vero patrimonio della comunità. Associazioni come i Vigili del Fuoco, i Volontari del Trasporto e Soccorso Infermi, il Soccorso alpino e altre ancora sono composte tutte da uomini e donne che gratuitamente prestano la loro opera e niente cementifica il rapporto umano come la solidarietà.Non è un caso che proprio a Pinzolo è nato il Premio Internazionale Solidarietà Alpina. Le varie coalizioni politiche che negli anni sono succedute alla gestione del comune pur fra dispute spesso dure e spigolose non hanno mai interrotto questa sana e onorevole abitutine che è la solidarietà,dove tutti tralasciano vecchie ruggini e malumori per correre in aiuto del bisognoso.
Una tradizione cementificata da esempi quotidiani e mai sbandierati. Non voglio descrivere Pinzolo come un oasi perfetta anche perche non lo è, i pettegolezzi e le invidie sono semi che hanno trovato un terreno fertile ma è di sicuro e comunque un paese e una valle che vive una realtà e una dimensione umana quasi d'altri tempi. Posso affermare questo con cognizione di causa proprio grazie al mio lavoro che mi ha permesso di viaggiare e sostare in svariate località dove ho potuto confrontare la differenza oggettiva che esiste tra una località e un altra.
I segnali per capire la civiltà di un paese sono molteplici, dalle strade pulite agli spazi dedicati per lo smaltimento dei rifiuti, le case ordinate e abbellite da fiori e giardini curatissimi, i parchi giochi, la Biblioteca Comunale e il volontariato che tocca vari settori, dal teatro dialettale alla Pro Loco, dalla Banda Comunale al Coro Presanella, ecco perche chi soggiorna a Pinzolo non può non notare queste peculiarità che rendono il paese in sintonia con la bellezza del luogo.
Ma tutto non nasce dal niente, i propulsori di queste realtà sono persone oramai scomparse ma che hanno lasciato un segno indelebile e che tuttora sono parte integrante nella memoria di chi prosegue questo cammino. Pietro Maturi, Carmelo Binelli, Adolfo Salvaterra, Clemente Ferrari e altri e altri ancora.....
Per capire come il tempo scorre veloce senza guardare in faccia a nessuno basta recarsi al cimitero, per me una tappa obbligata,li sono sepolti mio padre e mio fratello e ogni anno nuove lapidi con foto e diciture mi rivelano chi è partito per sempre facendomi fare un viaggio a ritroso nel tempo,si perche in paese ci conosciamo tutti e la perdita di un nostro concittadino è uno spicchio della nostra vita che vola via.
Anche mio padre amava questo paese,ci arrivò verso la fine degli anni quaranta e si fermò per sempre e se i suoi figli, io per primo, avessimo seguito il suo esempio saremmo sicuramente migliori,ma per fortuna c'è ancora mamma Ernesta che indipendentemente da tutto e da tutti conserva ancora la capacità e la forza di mantenere unita una famiglia.
Quando ritorno al paese mi sembra sempre che il tempo si sia fermato,tutto come tanti anni fa. Le campane che scandiscono le ore, il suono della sirena alla domenica, i soliti coetanei al bar, l'Italo da Figaro, Sergio"Fritaia" che brontola sempre,Egidio"Ezi" che si diverte nel fare incazzare Luciano suo confinante di maso.....tutto come allora,tutto come sempre.
Pinzolo è oramai un rinomato centro turistico ma il benessere non è riuscito a scardinare quei valori insiti nella comunità, magari alcuni non al passo con i tempi,magari arcaici, ma che inconsapevolmente permettono a chi ci vive di godersi una vita quotidiana fatta di cose semplici e le cose semplici sono le migliori.Anche per questo e per altre mille ragioni amo il mio paese.