lunedì 24 dicembre 2012

NATALE ...IL RITO DELL'IPOCRISIA.

Ogni anno in questo periodo si rinnova il rito dell'ipocrisia.
Arrivano auguri da persone che non senti quasi mai, ma, a Natale e Capodanno, puntualmente, ecco la lunga lista di messaggi o email che ti augurano tutto il bene del mondo.
Ovviamente tra questi, ci sono quelli che ricevi con affetto, persone a cui vuoi bene e ne sei probabilmente ricambiato, ma tanti sono di persone che frequenti poco o niente, persone che per uno strano senso interpretativo della parola amicizia si fanno vive solo in questo periodo.
Spesso lo stesso messaggio augurale viene inviato a più persone con la stessa identica frase,basta pigiare un "invia" ed ecco che si è a posto con la propria coscienza, ma tutto questo è di una tristezza infinita.
Gli auguri più graditi sono quelli ricevuti dalle persone care, e le persone care sono quelle che ci fanno star bene, che ci mancano quando non ci sono, che ci aiutano nelle difficoltà e che rendono nella stessa misura in cui ricevano.
Il Natale con i suoi riti ci aiuta nella riflessione e ci pone nella condizione mentale di dare un giusto ruolo alle persone che ci circondano.
L'importante è ricordarsi che la parte migliore della nostra vita si trova nei cuori di coloro che ci hanno voluto bene e continuano a volercene, agli altri, aggiungo, che non basta un messaggio a  Natale per camuffare i falsi sentimenti e le persone false si riconoscono.
La gente falsa non parla,insinua. Non conversa,spettegola. Non elogia,adula. Non desidera, brama.
Non chiede, esige. Non sorride,mostra i denti. La gente falsa è povera di spirito,poichè non cammina, striscia nella vita sabotando la felicità altrui. La gente falsa ignora la bellezza e la nobiltà d'animo perche non ama e così finisce per non vivere,esiste appena......

martedì 18 dicembre 2012

LA COSTITUZIONE SECONDO ROBERTO BENIGNI

Chi ieri sera si è perso Roberto Benigni su Raiuno ha perso un occasione d'oro per capire bene l'interpretazione della nostra Costituzione.
Benigni è riuscito,con magia, dove pochi insegnanti e dotti professori riescono nello  trasmettere, con passione, dolcezza e orgoglio il significato della Costituzione Italiana.
In uno studio televisivo con un scenografia austera e rigorosa Roberto Benigni si è cimentato in un ruolo a lui congeniale, quello del divulgatore insegnante, raccontandoci passo per passo le regole che costituiscono la nostra Costituzione, interpretandole con senso della realtà, facendo capire allo spettatore quanto di più bello e fortunato sia chi usufruisce di questa condizione.
La lectio sulla Costituzione che solo i grandi maestri possono avere è riuscire nel trasmettere quelle certezze tali da renderci orgogliosi solo per il fatto di essere italiani. Benigni con l'entusiasmo e la commozione di chi crede in quello che dice e dice ciò in cui crede, riesce nel trascinare chi lo ascolta in un mondo politico lontano nei tempi, dove i padri costituenti pur provenienti da idee politiche diverse, entrò in vigore nel 1948, riuscirono nel miracolo di trovarsi tutti d'accordo nel redigere una Costituzione definita dallo stesso Benigni "La più bella del mondo".
Un programma che se fossi il Ministro della Pubblica Istruzione, lo renderei obbligatorio nelle aule scolastiche e che consiglierei a ministri, senatori e persone istituzionali, giudici compresi di tenere sul comodino della propria stanza in modo che di fronte a dubbi e incertezze possano rivedendola, capire il senso della parola equità e giustizia.
La gente ha bisogno di esempi non di parole, e il teatrino politichese dei giorni nostri è paradossalmente il contrario di quello che la nostra Costituzione ci indica.
Roberto Benigni è riuscito dove centinaia di politici hanno fallito, trasmettere in chi lo ha seguito la forza di credere che il futuro è nelle nostre mani ma sopratutto l'esserne fieri e orgogliosi del nostro passato con il valore aggiunto di essere un italiano.

mercoledì 12 dicembre 2012

RICCARDO SCHICCHI IL RE' DEL PORNO

Riccardo Schicchi e Moana Pozzi



Sono trascorsi pochi giorni dalla morte di Riccardo Schicchi, fotografo, regista, ma sopratutto noto imprenditore del porno italiano.
Fu il primo ad intuire che anche in  Italia nel 1975 si potesse commercializzare il sesso lanciando delle porno star creando Diva Futura, una società che gestiva non solo la carriera delle sue creature ma organizzando spettacoli e producendo numerosi film hardcore. A lui si deve  la scoperta di personaggi come Moana Pozzi attrice hard per eccellenza, Ilona Staller meglio conosciuta come "Cicciolina", Eva Henger e molte altre compreso l'unico uomo arruolato nella sua scuderia Rocco Siffredi.
 I benpensanti e i bigotti ,che all'inizio erano molti, gridarono allo scandalo quando Ilona Staller nelle politiche del 1987 venne eletta con 22.000 preferenze,seconda solo al leader Marco Pannella.
Nel 90 Schicchi fu tra i fondatori del Partito dell'Amore che non raggiunse il quorum per approdare alla Camera.
Ora le porno star tanto criticate nel passato sono diventate personaggi televisivi e opinioniste in talk show seguitissimi dalle stesse persone che pubblicamente si scandalizzano se si parla di porno, o di uomini che non si perdono (magari di nascosto) uno spettacolo o un video delle stesse. Riccardo Schicchi venne coinvolto nello scandalo di Vallettopoli, arrestato e poi scarcerato  nel gennaio 2008 pagò una multa di 800 euro per incitamento alla prostituzione.
Lo conobbi personalmente insieme a Cicciolina nel 1979 al Green di Madonna di Campiglio,
ricordo che già allora si doveva iniettare del insulina due volte al giorno poiche era affetto da diabete, la stessa malattia che pochi giorni  fa a soli 60 anni lo ha portato alla morte.
Ilona Staller - Rody Mirri - Green Club 1979

martedì 4 dicembre 2012

QUELLO CHE CONTA....


RODY MIRRI


Da  sempre l'uomo è spinto ad abbandonare i luoghi nativi per avventurarsi alla ricerca di terre sconosciute, ma dimentica spesso che non esiste luogo miracoloso se prima non si conosce se stesso.
"Partire è un pò morire" recita un detto, perche la partenza implica sempre l'abbandono di qualcosa,di una parte di noi, di un luogo famigliare, di persone care. Aprirsi all'altro, al nuovo è possibile solo quando i nostri confini sono già ben definiti in modo tale che il timore di fondersi e con-fondersi con l'altro venga meno, altrimenti capita di perdersi, e perdersi per poi ritrovarsi non è un viaggio semplice.
Un viaggio alla scoperta di se stessi, e di molte cose su di noi, sopratutte quelle che non conosciamo e che scopriremo, non sempre potrebbero piacerci.
Come sempre però in queste esperienze di vita quello che conta è il risultato.Quando si esce da una crisi o si è nel bel mezzo di un viaggio alla scoperta di se stessi bisogna ricordarsi sempre che quello che apprenderai andrà conservato sempre e tenuto come un prezioso tesoro e se desideri essere o sentirti una persona migliore nonostante le ingiustizie subite che ti hanno lasciato nel cuore e nell'anima cicatrici profonde che nessuno riuscirà a cancellare, per vincere questa sfida, devi studiare e insegnare a te stesso come utilizzare al meglio quello che la tua esperienza ti lascia come dono.
Come sempre le vere soluzioni sono sempre dentro di noi e non sempre scappando alla ricerca di qualcosa o qualcuno riusciamo nel nostro intento. Succede spesso che dopo aver viaggiato su tutte le strade del mondo, dopo aver visto meraviglie sconosciute ci accorgiamo che l'unica cosa che non abbiamo visto è la la goccia di rugiada scintillante nell'erba davanti all'uscio della propria casa.



martedì 13 novembre 2012

PIERO RICCA... ANTIPATICO MA EFFICACE E OBIETTIVO

Piero Ricca blogger indipendente, giornalista freelance,presuntuoso e  arrogante ma anche sferzante e intellettualmente onesto. Ospite de "L'Infedele" Ricca mette spesso in difficoltà Gad Lerner con argomentazioni che esigono risposte chiare e obiettive.
Ricca è noto per le sue interviste faccia a faccia  per niente convenzionali, alcune memorabili come quelle con Emilio Fede e Antonio Ricci pubblicate su Youtube. E' raro trovare giornalisti che non si genuflettano e che pongono domande fastidiose e scomode, Ricca, tanto per capire il personaggio è quello che nei corridoi del Palazzo di Giustizia di Milano inveiva contro Berlusconi dandogli pubblicamente del buffone, il che provocò nel ex Premier una reazione immediata chiedendo alla sua scorta di identificarlo per poi procedere con una querela.
In Tribunale Berlusconi perse la causa, Ricca si presentò con la Treccani in mano chiedendo al giudice di leggere  la definizione di "Buffone"; ...persona priva di serietà e di credibilità, chiaccherone, ciarlatano...
Lo ritengo personalmente una persona indisponente ma anche obiettivo,efficace e credibile, il che hai giorni nostri è quasi un miracolo.

domenica 28 ottobre 2012

INSEGUIRE LA FELICITA'




Rody Mirri-Venezia

Le persone da sempre sono alla ricerca di quelle sensazioni ed emozioni che fanno star bene e che le appaghino, in una parola sono alla ricerca di quello stato emotivo di benessere chiamata felicità.
Percorso controverso e difficile, troppo a lungo ci è stato fatto credere, e noi ingenuamente abbiamo creduto, che la ricerca della felicità conduca infine alla felicità.
Da millenni scienziati e filosofi e grandi uomini di religione si sono interrogati su cosa e come fare per stare bene e questa domanda è insita in tutti gli uomini e quasi sempre il parametro che si utilizza è la conformazione ai canoni della vita quotidiana; avere una vita gratificante, dei figli, un lavoro piacevole con guadagno adeguato, un conto in banca, una casa. Raramente però la normalità della vita coincide con il benessere psicologico.
Viviamo nell'epoca dell'apparenza e su questa parola in tanti si giocano il proprio destino. In ogni situazione ciascuno assume un contegno e un atteggiamento esterno per sembrare come vuole che lo si creda, ecco perche non diventa eresia sostenere che viviamo in un paese di maschere. Oggi per tanti apparire è più importante che essere mascherando e truccando così la nostra vera identità, ma al di la di questo ci si nega l'opportunità di essere quello che realmente siamo e che quasi sempre coincide con l'essere una persona migliore.
La felicità è anche essere quello che si è accettando di convivere con la nostra vera personalità senza per questo sentirsi migliori o peggiori.
Credo e penso che se una persona è in pace con il proprio passato, se non vive di rimorsi e rimpianti, se comunque sia, apprezza il presente senza temere il futuro ha sicuramente imboccato la strada più giusta per star bene con se stesso e senza dubbio anche con altri. Per la felicità... la strada è ancora lunga. 


martedì 23 ottobre 2012

QUASI MAI QUELLO CHE SEMBRA CORRISPONDE ALLA REALTA'.

Lele Gabriele Mora



Era l'estate del 1986 quando conobbi Lele Mora durante la tournè "Incontri d'estate"con Umberto Tozzi, Celeste Johnson,Cesare Cadeo e altri. Mi fu presentato da Saverio Ariemma all'epoca manager dei ballerini Braian e Garrison e oggi coreografo di Striscia la notizia.

Qualche anno dopo fui ospite con Vittoria Belvedere e Bruno Oliviero di Fabio Testi nella sua casa ad Affi sul lago di Garda e fu in quella occasione che rividi Lele a Verona nei pressi dell'Arena dove gestiva con un socio un salone di parrucchiere, un ciao veloce e via, ricordo mi dissero che era nei guai perche coinvolto in un giro di droga.
Rimasi stupito quando nel 1991 in qualità di Direttore Artistico a Riccione per il programma di Canale 5 "Bellezze al Bagno" lo ritrovai manager di importanti artisti, stupito perche in poco tempo aveva realizzato un suo desiderio confidatomi tempo prima.
In pochi anni Lele Mora nel campo dello spettacolo divenne una potenza, poche le occasioni per ricontrarci, a Riccione con Brigitte Nielsen e Grace Jones e a Milano durante la presentazione di un mio libro "La donna del lago" e quello di Candida Morvillo "La Repubblica delle veline".
Michelle Hunziker


Nel 94 mentre sono con amici in un ristorante di Riccione si presentava al mio tavolo una giovane ragazza svizzera,voleva conoscermi, desiderava lavorare nello spettacolo, si chiamava Michelle Hunziker.
Tutto il resto è cronaca recente, ora Lele Mora dopo circa quattrocento giorni ha lasciato il carcere, andrà nella comunità di Don Mazzi, intervistato,  dichiara di essere un altra persona. Michelle ha ottenuto quello che desiderava, notorietà fama e ricchezza.
Ambedue parlando del loro passato tralasciano fatti e avvenimenti determinanti per la loro carriera. Ma Lele al contrario di Michelle.........

Questo è solo l'anteprima di alcuni racconti tratti dal mio prossimo libro dove cercherò di spiegare che non sempre quello che la cronaca racconta corrisponde alla realtà ma spesso è frutto di falsità e manipolazioni, spiegherò come la provocazione pseudo giornalistica diventa un marchio di fabbrica e come si possono partorire strane congiure pur di "eliminare" professionalmente  il proprio nemico. Dimostrerò con un video (allegato al libro) come si possa manipolare una intervista (magari carpita di nascosto) e dare così una falsa immagine dell'intervistato. Per realizzare questo libro mi sono avvalso di esperti interlocutori e giornalisti coraggiosi.Il libro conterrà documenti, foto e filmati inediti a dimostrazione che non sempre quello che ci propinano corrisponde alla verità e che il massimo della stupidità si raggiunge non tanto ingannando gli altri, ma se stessi, sapendolo. Si può ingannare tutti una volta, qualcuno qualche volta, mai tutti per sempre.






  

domenica 14 ottobre 2012

RIFLESSIONI IN LIBERTA'

Rodolfo Rody Mirri

In ogni discorso,in ogni ragionamento, in ogni discussione la frase usata più comunemente è"non esistono più i valori di una volta".
Il fatto strano è che per ogni individuo la scala dei valori non solo è diversa ma la si personalizza in base alle proprie esigenze, alle proprie priorità, ai propri interessi  esperienze comprese. Tutto questo partorisce un "modus vivendi" e un preciso interesse personale che tocca ogni tasca, quella piena e quella vuota, azzerando minore attenzione verso le regole, il senso civico, e l'azione morale che sta a responsabilità di ognuno.
In una società come la nostra risulta difficile mantenere un comportamento moralmente giusto, anche perche bisognerebbe in primis stabilire cosa intendiamo e come percepiamo il moralmente giusto. Il termine morale deriva dal latino moràvia ed ha significato quasi coincidente ad etica, in questo caso la morale rappresenta la condotta diretta da norme, la guida secondo la quale l'uomo agisce. E qui iniziano i veri problemi, ognuno di noi come dicevo interpreta e personalizza le norme che regolano l'etica e di conseguenza la morale. Esiste una morale laica e una religiosa, esiste una morale adattata hai tempi moderni come esiste una morale convenzionale.
La morale, le regole, le norme svaniscono quando si vive in un paese dove tutto questo è disatteso, oppure quando le interpretazioni diventano diverse e le facciamo proprie, quasi come le leggi dove per i nemici vengono "applicate" e per gli amici vengono "interpretate". Oggi chi sono quelli che moralmente possono dare lezioni di moralità? La politica deve aver sbagliato qualche cosa se questi sono i risultati, le istituzioni no di certo visto che sono una protesi della politica, la Chiesa è in affanno e gli esempi scarseggiano.
Questo purtroppo è diventato il periodo degli "adattamenti", ognuno si adatta e la stragrande maggioranza della gente si muove solo dove conviene. "Adattamento e convenienza" ecco la morale moderna che cancella norme e regole permettendo la sopravvivenza.  
Ma la sopravvivenza dipende da mille fattori, il primo di tutti è la volontà ma la solo volontà non basta, abbiamo un disperato bisogno di esempi e gli esempi contano più delle parole. Ma tra le pieghe della cronaca, (quella cronaca che non sempre è nei talk show o sulle prime pagine dei quotidiani,)si leggono esempi di gente comune che semina in silenzio e guarda caso, sono persone che con l'esempio sostituiscono fiumi di parole....comprese le mie.

giovedì 4 ottobre 2012

KATHARINA MIROSLAWA "CREDO ANCORA NELLA GIUSTIZIA"

Claudia Dyran- Rody Mirri- Katharina Miroslawa

Febbraio 1986  il delitto Mazza riempie le cronache giornalistiche e televisive riportando notizie e misteri sulla morte dell'imprenditore play boy assassinato a Parma nei pressi di casa sua in una gelida domenica di fine carnevale.
Un industriale che ama la bella vita,una spregiudicata ballerina polacca e un assicurazione da un miliardo diventano i protagonisti di uno dei più torbidi thriller italiani fatto di soldi,sesso e sangue.
Il 15 Maggio 1987 Katharina viene assolta ma la prima sezione penale della Cassazione presieduta da Corrado Carnevale anulla la sentenza e rinvia le carte in Corte d'assise d'appello.
Si deve ricominciare da capo.
La sentenza del 30 Giugno 1992 condanna Katharina a 21 anni di carcere ma lei ha gia preso il volo. Il 24 Febbraio 1993 la Cassazione chiude il caso dopo tre processi e sette gradi di giudizio.Katharina viene condannata a 21 anni e sei mesi.
Viene arrestata il 3 Febbraio del 2000 a Vienna e lei pronuncia la stessa frase che ripete dal Febbraio del 1986 "sono innocente".
Ma l'ennesimo colpo di scena lo scrive Witold l'ex marito di Katherina in un memoriale: "Ho fatto tutto da solo per gelosia. A premere il grilletto è stato Dimosthenes Dimopoulos un amico greco.
I fatti sembrano dare ragione alla bella Katharina Miroslawa che si è sempre professata innocente.
Un salvataggio tardivo giunto dopo la condanna definitiva della Cassazione e comunque insufficiente per la giustizia italiana a riaprire il processo. Ora Katharina dopo 12 anni lascia il carcere.
Conobbi Katharina Miroslawa alcune settimane dopo l'omicidio di Carlo Mazza, all'incontro erano presenti anche il suo avvocato Mario Ugolini e il fotoreporter Josè Luis Ledesma. "Bella e intrigante" fu il mio primo pensiero e da quell'incontro scaturirono i presupposti per lavorare insieme. Diventai  suo  manager. Il delitto "Mazza"era agli onori della cronaca e Katharina divenne suo malgrado un "personaggio, i vari programmi televisivi se la contendevano e le proposte lavorative riempivano la mia scrivania. Fu ospite da Enzo Biagi e Maurizio Costanzo,fece alcuni servizi fotografici con Bruno Oliviero e Josè Ledesma e rilasciò alcune interviste esclusive ma questo non servì a togliergli la fama di donna fatale e machiavellica. 
Machiavellica...esattamente l'opposto di quello che io pensavo,Katharina in certe sue affermazioni e atteggiamenti era di un ingenuità disarmante entrata in un tritacarne mediatico più grande di lei. Confusa e disorientata riempiva la sua mente con domande cui spesso era difficile trovare risposte lasciandosi cosi trascinare dagli eventi.  
 I successivi guai giudiziari di allora interuppero la nostra collaborazione, mi mandò dei saluti dal carcere con la richiesta di un mio libro tramite il giornalista del settimanale"Oggi"  Gavino Sulas.
Quest'estate una email di saluti speditami da Katharina  mi dava l'occasione di incontrarla. Successe a Venezia, la rividi dopo ventiquattro anni.
Katharina Miroslawa oggi non ha più paura del domani e sa esattamente quello che vuole, il libro che scriverò su di lei e con lei sarà il primo passo di un lungo percorso compresa la richiesta per la riapertura del caso per riprendersi quello che indipendentemente da tutto gli è stato tolto.
Katharina Miroslawa

Katharina Miroslawa

Katharina Miroslawa

giovedì 30 agosto 2012

I DETRATTORI SERVONO PER RICORDARE....


                                                     
Rody Mirri & Brigitte Nielsen

Rody Mirri & Keyla Espinoza

Rody Mirri & Carla Liotto

Rody Mirri & Michelle Hunziker

Rody Mirri & Ramona Badescu

Rody Mirri & Samantha De Grenet


Rody Mirri & Vittorio Sgarbi

Rody Mirri- Cortina Incontra



Difficilmente rispondo pubblicamente alle critiche, ma visto che sono stato al centro di una discussione da parte di alcune autorevole persone, credo sia doveroso da parte mia intervenire e dire la mia. La polemica tra questi signori si è svolta pochi giorni fa a Madonna di Campiglio e riguardava le varie valutazioni sul turismo della Val Rendena e della Perla delle Dolomiti negli anni 80/90 e quella odierna.

Naturalmente come in tutte le discussioni c'era chi sosteneva una tesi e chi controbatteva sulla tesi opposta. Ad un certo punto confrontandosi e portando degli esempi saltò fuori il mio nome e sui vari personaggi che all'epoca arrivarono a Madonna e Pinzolo grazie al sottoscritto. "Poca roba" disse un interlocutore e iniziò una filippica sul tanto fumo e niente arrosto che secondo lui fu il mio contributo alla località. Questa tesi era sostenuta anche da altre due persone e fin qui niente di trascendentale se non fosse che proprio una di queste persone in quel periodo era sempre al mio fianco in qualità di "amico" e di quelle conoscenze lui ne trasse grandi vantaggi. Ragion per cui contribuirò rinfrescandogli la memoria.
Alla fine degli anni 70 ho gestito in qualità di direttore il mitico "Green Club" con Maurizio Masini e Alfredo Casiello, periodo indimenticabile per Madonna di Campiglio e fu grazie al patron Lello Liguori che al "Green"arrivarono i più grandi artisti dell'epoca. Enzo Janacci, Renato Pozzetto, Walter Chiari, Franco Califano, Fred Bongusto,Teo Teocoli, Lino Toffolo, Isabella Biagini, Marcella Bella, Loredana Bertè, Umberto Bindi, Beppe Grillo, Ilona Staller, Dee D Jackson. 
In quegli anni grazie a queste amicizie portai al "Ciclamino" di Pinzolo Walter Chiari, Isabella Biagini, Martufello, Equipe 84, Dik Dik, Pamela Prati, Piero Focaccia.
Negli anni 80 organizzai una serata live a Pinzolo con Umberto Tozzi e uno show con il  cabarettista Giorgio Porcaro, per poi ritornare nel 86 con lo spettacolo "Incontri d'estate" sempre con Tozzi, Enrico Beruschi, Cesare Cadeo, Celeste, Valerio Merola, Patrizia Pellegrino. 
Nel 87 al Teatro Hofer del Des Alpes una tappa di "Estate Insieme"con Enrico Beruschi, Milk and Coffee e Valerio Merola.
In qualità di organizzatore della tournèe in Italia dello Spartak Mosca (Vincitrice della Coppa dei campioni)scelsi Pinzolo come tappa di  una delle tre partite amichevoli  giocate in Italia. Era l'estate del 88.


Mi piace ricordare che durante le vacanze trascorse tra Madonna di Campiglio e Pinzolo ho avuto spesso ospiti come l'On. Craxi, l'On.Giorgio La Malfa, Canelle, Veronica Castro, Carla Liotto, Michelle Hunziker, Rosita Celentano, Jo Squillo, Danny Queen, Nomadi, Neraida Bega e innumerevoli altri personaggi.

Nel 90 in qualità di direttore artistico e responsabile location scelsi  Madonna di Campiglio e Pinzolo per il programma di Canale 5"Bellezze sulla neve"condotto da Marco Columbro e Lorella Cuccarini, programma che vinse il "Telegatto".  Nel 94 sempre come responsabile location  ritornai a Madonna di Campiglio, Pinzolo e in Val di Non per registrare alcune puntate di "Superclassifica Show" Canale 5 con Murizio Seymandi e ospiti vari tra cui Riccardo Fogli,  Nel 97 come produttore registrai per Telemontecarlo una puntata del programma  "La canzone del cuore"condotta da Federica Moro e Rosita Celentano. Sempre il sottoscritto nel 99 a Pinzolo in occasione della "Festa della Befana"  e la relativa scalata delle guide alpine al campanile di Pinzolo produssi uno speciale con Fanny Cadeo e Raffaella Zardo immagini poi trasmesse la sera stessa, dal TG5,TG 4 e Studio Aperto.

Nel 2001 al Golf Club Rendena in occasione dell'evento "Un Birdie per la vita"presentai il concorso nato da una mia idea, "Lady Golf" con Adriana Volpe, Samantha de Grenet, Ramona Badescu, Kartika luyet, Amedeo Goria, l'ex Miss Italia Arianna David e altri..
E visto che ci sono mi tolgo un altro sassolino dalla scarpa. Nel 2002 i dirigenti del "Golf Club Rendena"mi chiesero la presenza di un ospite illustre, proposi il presidente americano Bill Clinton,proposta accettata,accordo firmato,caparra versata, contratto originale con l'entourage del Presidente Clinton  visionato in presenza dei vertici del Golf Club e di un loro  legale, eppure tutto sfumò...un occasione unica e irripetibile per la Val Rendena,  ma un fatto mi lascia tuttora perplesso, il silenzio totale sulla vicenda.Al sottoscritto era stato commissionato un incarico e questo incarico è stato portato a termine nei migliori dei modi, tutto il resto sono (forse)misteri che appartengono al Golf Club Rendena.
Pur vivendo lontano non ho mai dimenticato la terra e la regione dove sono nato tanto è vero che non ho mai perso occasione per contribuire nel diffondere le bellezze di questi luoghi con programmi televisivi,concerti e tournèe.
Ad Andalo/Molveno"La voce del cuore" 4 puntate trasmesse da Canale 5  con Gianni Morandi, Mara Venier, Claudia Pandolfi, Andrea Roncato, programma che vinse vinse un Telegatto. A Pinzolo Romano Mussolini e la sua jazz band. A Madonna di Campiglio, Pinzolo e Comano Terme registrai tre puntate per Canale 5 "Superclassifica Show"con M.Seymandi e Canelle e ospiti vari. A Darzo concerti con Anna Oxa, Enzo Janacci e Paola Turci. A Pieve di Bono i Nomadi, a Tione Nilla Pizzi. A Trento Memo Remigi. a Molveno concerto con Mino Reitano. A Riva del Garda la Tournèe "Estate Insieme" con Enrico Beruschi e altri illustri ospiti.
Naturalmente a Madonna di Campiglio e Pinzolo ci sono eventi che surclassano quelli realizzati dal sottoscritto, uno che vale per tutti è il "Premio della Solidarietà Alpina" ma tutto ciò non cancella quel tanto o poco che con passione ho cercato di realizzare nei luoghi della mia gioventù. 






2005- S. De Grenet-Rody Mirri- Pinzolo














sabato 7 luglio 2012

LA BAITA DEL SERGIO "FRITAIA"


Ci sono giornate che ti fanno scoprire o rammentare che le cose semplici non hanno bisogno di grandi platee o di grandi spazi e che non sempre quello che non è pubblico o eclatante sia per forza banale.
A Pinzolo in Trentino nel quartiere di "Bavdin" esiste una bellissima piccola baita in legno,all'interno suppellettili antichi, circondata da un prato curatissimo.Lì niente è lasciato al caso, foto e scritti alla parete rammentano chi è stato ospite della "Baita del Sergio di Fritaia".
In pensione e dopo una vita spesa dietro il banco della "Famiglia Cooperativa"Sergio Maffei si è costruito il suo "buen retiro", burbero ed estroverso per nascondere una timidezza recondita, Sergio trova nella sua baita un concentrato di soddisfazioni e di piaceri d'altri tempi e le sue giornate sono scandite da virtuosi rituali. Prepara grappe con erbe aromatiche,custodisce e cura un piccolo orto,lucida e spolvera vecchi oggetti  che ornano le pareti della sua baita trasformandola in un piccolo museo.
Ed è in questo piccolo "Eden"che Sergio ritrova il suo senso della vita, lo si capisce da come ti riceve nella sua baita,lo si capisce da come osserva i suoi ospiti con celata soddisfazione e nonostante continui nei suoi rimbrottamenti verso tutto e tutti non riesce a nascondere quella sua generosità d'animo che suo malgrado traspare.
Sergio a differenza d'altri non fa nulla per compiacerti,non ti regala soddisfazioni ma senza saperlo regala "riflessioni" il che ai giorni nostri non è cosa da poco. L'altro ieri sono stato suo ospite e francamente ho assaporato momenti indelebili condividendoli con vecchi e nuovi amici,attorno ad un  tavolo  imbandito di ogni ben di Dio, vino compreso, e ho capito che quando ritrovi il sapore delle cose semplici è più facile sorridere alla vita. 





domenica 20 maggio 2012

RICCIONE " COME SI CAMBIA PER NON MORIRE..."

Rody Mirri toglie il velo ai Vip (Redazionale Corriere di Rimini)

La riviera romagnola e in particolare Riccione negli anni 90 erano come il circo Barnum,di tutto e di più. Sono trascorsi vent'anni e tutto è cambiato compresi i "bomboloni".
Viale Ceccarini era una fonte ispiratrice per stilisti e creativi, i giovani avevano eletto Riccione come capitale del divertimento,discoteche e locali facevano tendenza e famose produzioni televisive la scelsero come location per programmi di successo.Oggi il famoso viale è rimasto nell'arredo esattamente come allora, le boutique con firme prestigiose sono quasi tutte sparite, le discoteche e i locali sono come tanti altri e la capitale del divertimento è diventata e assomiglia per certi versi sempre di più ad una località termale,le produzioni televisive sono sparite.
Rody Mirri - Notte Rosa al Blue Bar Cafè


Fu alla fine degli anni 80 che arrivai a Riccione come direttore artistico del programma di Canale 5 "Bellezze al bagno" e Riccione si presentò ai miei occhi come un luogo  fantasmagorico. Nessuno restava immune dal contagio da quella fabbrica di "folle godimento", sembrava di vivere su un altro pianeta, non c'era distinzione tra il giorno e la notte e la noia era una parola sconosciuta.
Le discoteche Pascià, Prince, Peter Pan e Cocoricò andavano alla grande, il Makkeroni  era un punto di ritrovo abituale, il Green di Viale Ceccarini la vetrina dei vanitosi, niente in quegli anni era lasciato al caso, l'unica parola d'ordine era "divertirsi".
Nell'estate del 93  proposi  Riccione come location per "Il gioco delle coppie"e prosegui nel tempo con "Superclassifica Show"per poi produrre "La canzone del cuore" e "Un Italiana per Miss Mondo".
"IL GIOCO DELLE COPPIE"  Puntata zero con Giorgio Mastrota - Romeo Corazza - Gianni Nistico - Rody Mirri - Riccione 1993

Rete 4 . "IL GIOCO DELLE COPPIE" Rody Mirri - Gianni Nistico Riccione 1993

Ma nel 1995 qualcosa iniziò a sgretolarsi nella perla dell'adriatico, i personaggi che animavano le serate e le notti iniziarono la loro lenta ma inesorabile emigrazione verso altre località della Sardegna e della Costa Azzurra, le discoteche aprivano solamente tre giorni a settimana, i personaggi e le produzioni televisive avevano optato per altre rinomate località estive. Riccione cambiava e con lei anche le peculiarità che l'avevano contraddistinta.
Ma un grande amore non si dimentica mai e nel 2009 ritornai per realizzare un programma televisivo "Pink Emotions" in occasione della Notte Rosa e tutto era cambiato....anzi tutto era diverso, come diversi sono ora i protagonisti che dettano e scandiscono mode e rituali della Perla dell'adriatico.
Rody Mirri - Riccione

Probabilmente oggi, indipendentemente dalla crisi economica per molti cittadini e ospiti Riccione è migliorata, sicuramente è una cittadina che ha investito molto per lo sport e questo lo si intuisce dalle  numerose manifestazioni anche di importanza internazionale che ogni anno si svolgono nella  cittadina, Riccione investe molto anche in eventi  culturali ma......nessuno me ne voglia, Riccione vive ancora nel ricordo e nelle rimanenze dei tempi andati e questo alla lunga se non si trovano efficaci rimedi potrebbe  essere un costosissimo errore. 


Rody Mirri - Notte Rosa Blue Bar Cafè



















domenica 8 aprile 2012

LE RAGIONI DEL CUORE

Le ragioni del cuore sono volubili e condizionate dal tempo e proprio per questo possono ingannare.
Pascal sosteneva che "il cuore ha ragioni che la ragione non riconosce", e il tutto è condizionato da innumerevoli fattori. 
Quando si è giovani è difficile se non impossibile non seguire le ragioni del cuore anzi proprio in virtù di queste ragioni affrontiamo e sfidiamo la vita con la convinzione di essere nel giusto,gli ostacoli sono le conferme che la ragione del cuore deve superare per essere degni di tale scelte.
Ma con il passare del tempo le ragioni del cuore si infrangono con le ragioni della mente e tutto diventa un casino. C'è un tempo per ogni cosa ma non tutti lo capiscono e pochi lo accettano. Una sana consapevolezza e un pò d'ironia potrebbero  comunque aiutare.
Una mia amica 45 enne mi confidò che cominciare una nuova storia può sembrare difficile all'inizio,"...specialmente quando ti devi spogliare e non hai più vent'anni. L'imbarazzo perche sai che il tuo corpo non è più quello di una volta, ma poi le ragioni del cuore risolvono tutto e gli scrupoli svaniscono."
Normalmente le donne a 20 anni vogliono l'uomo con il doppio dei loro anni affascinante e sciupa femmine; a 30 un coetaneo con la faccia da intellettuale e padre dei loro figli, a 40 impazziscono per giovani tatuati e modaioli,  a 50 conoscono le loro debolezze  e si accettano per come sono. Comunque sia le loro scelte saranno sempre giustificate (mentendo) con le ragioni del cuore. 
Gli uomini sono più pratici e più paraculi giustificheranno le loro scelte femminili sempre con la ragione del pene.
La morale è che raramente le ragioni del cuore danno i frutti sperati.


venerdì 30 marzo 2012

IL BALCONE DI ROSE ROSSE.......

Credo che l'età contribuisca molto.....molto, ma non completamente; mi riferisco al fatto che molti uomini arrivati alla soglia dei 50 anni o poco più, ritornano spesso con il pensiero ai ricordi della loro gioventù. 
 Tal volta  mi capita di trovarmi con amici per una cena o un aperitivo e gira e rigira i discorsi finiscono sempre li, "ti ricordi quando anni fa.." oppure "ai nostri tempi..." e via discorrendo vengono alla luce racconti di vecchi amori, storie mai dimenticate, storie che probabilmente  nessuno vuole cancellare e mentre qualcuno  le racconta  stringendo i pugni per nascondere un emozione,mi chiedo cosa rende in questi casi gli uomini cosi drammaticamente sinceri, è solo il ricordo di un amore del passato, o il rimpianto dei tempi che furono?






Introdusse il tutto parlandomi della sua Reggio Calabria emozionandosi, non credo sia stato soltanto un effetto della nostalgia;quegli anni per lui erano davvero speciali, densi di cose, di eventi, di novità.
Reggio Calabria, anni 70, le radio private (Macondo e Everybody) e i juke box invadevano con la loro musica i bar e le piazze, la cinquecento con i primi ribaltabili, le lambrette, i mini assegni e i gettoni telefonici. Il ritrovo alla moda  è il "Roof Garden" ubicato sul lungomare cittadino ma per tanti giovani ragazzi il luogo ideale per cuccare fuori porta era Taormina e Marco, (nome di fantasia) in estate tutte le settimane con un suo amico e la cinquecento partiva in cerca d'avventure, ovviamente con costume da bagno, jeans e camicia per la sera fingendosi turisti in vacanza alloggiati in lussuosi hotel. Durante la giornata in spiaggia broccolavano giovani turiste straniere per poi alla sera invitarle in qualche locale e finire il più delle volte con la tradizionale avventura sessuale.
Marco raccontava dei tempi che furono, della sua giovinezza e delle tante avventure ma non riusci a mascherare quel suo stato d'animo quando gli chiesi di raccontarmi del suo primo fidanzamento importante.

"Era la ragazza più bella di Reggio..me ne innamorai dalla prima volta che la vidi." Mentre parlava i suoi occhi rivivevano quei momenti e fu talmente categorica questa affermazione che rimasi spiazzato e ansioso di sapere il resto del racconto.
"Rimasi con lei per circa tre anni, mia madre l'adorava, lei proveniva da una famiglia borghese, suo padre ingegnere, sua madre insegnante, una sorella e un fratello e io impazzivo per lei, ma la stupidità di un giovane voglioso di vivere la vita a pieni giri  fece naufragare la storia più importante della mia vita."
"Ricordo che per il giorno del suo compleanno, la sera prima, mi recai da un amico titolare di un negozio di fiori e acquistai  cento rose rosse, le caricammo nel suo pulmino e ci demmo appuntamento alle due di notte. Mi presentai puntuale dal fiorista con un altro amico e tutti tre partimmo verso casa di lei, parcheggiammo il pulmino sotto il suo balcone e salendo sul tetto del mezzo senza fare il minimo rumore iniziammo la realizzazione coreografica del mio regalo di compleanno.
Per ogni ripartitore che sosteneva lo scorrimano  legammo con un filo di ferro sottilissimo una rosa, trasformando cosi un balcone in un apoteosi di rose rosse."
"Fu mia madre alla mattina che mi svegliò avvisandomi che lei era nel soggiorno di casa mia. Quando mi vide ci fu uno scambio di sguardi, un lungo abbraccio si trasformò in un' esplosione
di gioia. Ricordo che lei disse a mia madre di essere una ragazza fortunata. Sorrideva ed era bella da morire... mia madre che fu spettatrice indiretta  di quella scena si commosse mi chiamò in disparte e mi diede cinquantamila lire pregandomi di acquistare per lei un regalo da parte sua e di mio padre."
Marco proseguì  ma mi resi conto che oramai parlava solo con se stesso.
"Il ricordo di lei mi lascia in bocca il sale ed arriva dritto al cuore...e non c'è una ragione quando cerco quel che resta."
Chiesi a Marco se gli era capitato di rivederla pur sapendo che erano trascorsi trentacinque anni e che lui sposato e separato con un figlio vive a Riccione.
"Un anno fa sono tornato a Reggio e ho fatto in modo di rivederla con la complicità di un amico, doveva sembrare un incontro casuale ma lei aveva capito...è sposata, due figli. 
Ci siamo salutati come due vecchi amici, le solite frasi che si dicono cercando di nascondere un imbarazzo evidente, un saluto e via". 
Marco termina il suo racconto ma capisco chiaramente che lei è ancora nella sua testa, nel suo cuore e nella sua anima come una farfalla di piombo.
Ma prima di perdersi nella notte tra turisti e le boutique del centro girandosi di scatto e fissandomi negli occhi aggiunse "Quella donna mi ha scassato l'anima..ma per me non è finita e forse neanche per lei."








venerdì 23 marzo 2012

PINZOLO- VOLONTARIATO E SOLIDARIETA' SONO REALTA'.

Pinzolo in provincia di Trento è il paese dove sono nato, dove ho trascorso la mia gioventù e dove ogni anno ritorno per le vacanze.
Ovviamente tante cose sono cambiate dal giorno che lasciai  fisicamente questo luogo ma altre sono rimaste immutevoli. Lì in montagna i cambiamenti sono stati graduali dalla paesaggistica alle strutture alberghiere, le funivie e il collegamento a Madonna di Campiglio (frazione di Pinzolo e non viceversa come pensano in tanti) lo Stadio del Ghiaccio, il Paladolomiti, il Centro sportivo Pineta location ufficiale del ritiro precampionato dell'Inter e in passato della Juventus, Fiorentina e altre blasonate squadre.Quello che non è cambiato è il "modus vivendi"dei miei paesani, il loro modo di ragionare e di esprimersi è esattamente come allora,cosi come le chiacchere nei bar e le discussioni in piazza.
Questo concentrato di vita rappresenta però la vera forza e il valore aggiunto di una comunità. Per un mio paesano è normale trovarsi la mattina presto al solito bar, leggere il quotidiano locale ed iniziare le proprie disquisizioni  sulla notizia del giorno, rito che proseguirà verso l'ora di pranzo e alla sera prima di cena.Ogni bar ha una sua affezionata clientela e sai perfettamente dove rintracciare chi cerchi e nonostante esista il cellulare li  si va direttamente alla fonte.L'invito di bere un "bicer" è una sarcastica affermazione, tutti sanno che "uno" equivale a due,tre,quattro.... Nel paese ci sono personaggi che sono dei veri punti di riferimento,uno per ogni argomento, dal gossip casereccio alla politica locale e in base al numero dei "bicer"deglutiti le notizie svelano retroscena inediti.
Ma è anche normale per un mio paesano correre immediatamente come un fulmine se la chiamata proviene da una delle tante associazioni di volontariato che sono il vero patrimonio della comunità. Associazioni come i Vigili del Fuoco, i Volontari del Trasporto e Soccorso Infermi, il Soccorso alpino e altre ancora sono composte tutte da uomini e donne  che gratuitamente prestano la loro opera e niente cementifica il rapporto umano come la solidarietà.Non è un caso che proprio a Pinzolo è nato il Premio Internazionale Solidarietà Alpina.  Le varie coalizioni politiche che negli anni sono succedute alla gestione del comune pur fra dispute spesso dure e spigolose non hanno mai interrotto questa sana e onorevole abitutine che è la solidarietà,dove tutti tralasciano vecchie ruggini e malumori per correre in aiuto del bisognoso.
Una tradizione cementificata da esempi quotidiani e mai sbandierati. Non voglio descrivere Pinzolo come un oasi perfetta anche perche non lo è, i pettegolezzi e le invidie sono semi che hanno trovato un terreno fertile ma è  di sicuro e comunque un paese e  una valle che vive una realtà e una dimensione umana quasi d'altri tempi. Posso affermare questo con cognizione di causa proprio grazie al mio lavoro che mi ha permesso di viaggiare e sostare in svariate località dove ho potuto confrontare la differenza oggettiva che esiste tra una località  e un altra.
I segnali per capire la civiltà di un paese sono molteplici, dalle strade pulite agli spazi dedicati per lo smaltimento dei rifiuti, le case ordinate e abbellite da fiori e giardini curatissimi, i parchi giochi, la Biblioteca Comunale e il volontariato che tocca vari settori, dal teatro dialettale alla Pro Loco, dalla Banda Comunale al Coro Presanella, ecco perche chi soggiorna a Pinzolo non può non notare queste peculiarità che rendono il paese in sintonia con la bellezza del luogo.
Ma tutto non nasce dal niente, i propulsori di queste realtà sono persone oramai scomparse ma che hanno lasciato un segno indelebile e che tuttora sono parte integrante nella memoria di chi prosegue questo cammino. Pietro Maturi, Carmelo Binelli, Adolfo Salvaterra, Clemente Ferrari e altri e altri ancora.....
Per capire come il tempo scorre veloce senza guardare in faccia a nessuno basta recarsi al cimitero, per me una tappa obbligata,li sono sepolti mio padre e mio fratello e ogni anno nuove lapidi con foto e diciture mi rivelano chi è partito per sempre facendomi fare un viaggio a ritroso nel tempo,si perche in paese ci conosciamo tutti e la perdita di un nostro concittadino è uno spicchio della nostra vita che vola via.   
Anche mio padre amava questo paese,ci arrivò verso la fine degli anni quaranta e si fermò per sempre e se i suoi figli, io per primo, avessimo seguito il suo esempio saremmo  sicuramente migliori,ma per fortuna c'è ancora mamma Ernesta che indipendentemente da tutto e da tutti conserva ancora la capacità e la forza di mantenere unita una famiglia. 
Quando ritorno al paese mi sembra sempre che il tempo si sia fermato,tutto come tanti anni fa. Le campane che scandiscono le ore, il suono della sirena alla domenica, i soliti coetanei al bar, l'Italo da Figaro, Sergio"Fritaia" che brontola sempre,Egidio"Ezi" che si diverte nel fare incazzare Luciano suo confinante di maso.....tutto come allora,tutto come sempre. 
Pinzolo è oramai un rinomato centro turistico ma il benessere non è riuscito a scardinare quei valori insiti nella comunità, magari alcuni non al passo con i tempi,magari arcaici, ma che inconsapevolmente permettono a chi ci vive di godersi una vita quotidiana fatta di cose semplici e le cose semplici sono le migliori.Anche per questo e per altre mille ragioni amo il mio paese. 





mercoledì 14 marzo 2012

NON SOLO MARCHETTARE.....

Rody Mirri racconta il divano del produttore.Party & sesso per la moglie del calciatore che faceva marchette nel week-end; la soubrette che a pianificato tutto: la scopata,il fidanzamento e le nozze; la cantante dei filmini hard.....
                                                                             Roberto D'Agostino da "DAGOSPIA" 2002
                                      



Capitolo tratto dal libro "IL TRIANGOLO DEL POTERE" scritto e pubblicato nel 2002. 

Non solo marchettare...

Ho avuto modo di conoscere ragazze carine,di buona famiglia,istruite,che usavano come copertura la professione di fotomodella.
In realtà vivevano d'altro,serate o week-end con persone disposte a pagare milioni pur di avere ragazze del genere,marchettare insomma. Quando cercavo di capire le motivazioni delle loro scelte quasi per tutte valeva il solito discorso....denaro e bella vita.
A questo tipo di ragazze poco importava la corsa verso il successo televisivo,alcune erano testimonial di campagne pubblicitarie importanti,altre avevano partecipato come vallette in diversi programmi televisivi,c'era addirittura chi aveva avuto ruoli importanti in fiction e questo curriculum serviva solo a far lievitare il loro cachet.
Determinatissime,sapevano che in un paio d'anni con i soldi guadagnati,ed erano molti, si sarebbero sistemate alla grande per loro il passpartout  della vita era solo un solido conto in banca.Non fui stupito quando una sera,al ristorante,un nostro amico ci presentò la sua fidanzata,lui se la tirava, lei era la protagonista di un famoso spot pubblicitario,non sapendo che gli spot migliori li girava durante la notte in cambio di qualche milione.
In tanti ricordano la valletta di un programma famosissimo,famosissimo come il conduttore.Si era "specializzata", aveva un giro di clienti che praticavano lo scambio di coppia,se dovessi citare i nomi che mi sono stati fatti tremerebbe il mondo dell'imprenditoria italiana,aziende famosissime dalla Brianza all'Emilia,dalla Toscana al Veneto portano i loro nomi....
La "specialista"riusciva in un week-end ad organizzare quattro o cinque incontri incassando fior di milioni. Non rinunciava a questi appuntamenti neanche nei giorni del ciclo mestruale, raccontava che bastava infilarsi nella vagina una piccola spugnetta.
Ho conosciuto donne non più giovanissime con un passato televisivo a volte modesto che non disdegnavano una vacanza o un week-end in cambio di qualche regalo.Non penso lo facessero solo per denaro,a volte tutto questo serviva loro semplicemente per ritornare a frequentare località mondane,per rivedere amici di vecchia data...per non essere dimenticate.
Dimenticate da uomini di spettacolo,campioni dello sport,manager che in passato probabilmente impazzivano per loro.


sabato 25 febbraio 2012

ADRIANO CELENTANO PIU' POP CHE ROCK...

Se l'apparizione di Celentano a Sanremo fosse stata introdotta dalla sua canzone "Mondo in mi 7a"forse non avrebbe avuto bisogno di altre parole.Nei testi di quel brano è concentrato tutto il suo pensiero che coerentemente porta avanti da sempre.
Detto questo rimango convinto che ancora una volta ci si arrampichi sugli specchi criticando il suo monologo sanremese e che parecchi come sempre trovano nella critica verso il molleggiato un modo come tanti per dire la loro magari per emergere da un mare anonimo, per avere uno spicchio di visibilità.La critica è e rimane un arma democratica solo quando è accompagnata da argomentazioni oggettive,conoscenza e fatti reali,  mentre l'opinione personale rimane sempre e solo un opinione,rispettabilissima ma un opinione. Tutti bravi e qualunquisti nel dire che si preferisce il cantante al guru e che i soldi dell'abbonato non vanno sperperati per queste esibizioni allungando cosi la lista dell'ipocrisia dilagante. Dove sono questi critici e opinionisti vari quando in televisione si vedono gesta  vomitevoli nelle aule parlamentari?  Dove sono quando qualche politico(magari pregiudicato) difende la violenza contro l'omofobia? Dove sono quando in televisione appaiono imprenditori condannati per frode fiscale pontificare sulla moralità? Dove sono quando si permette in tv di offendere le minoranze etniche?Dove spariscono questi moralisti dell'ipocrisia?
Adriano Celentano può non piacere,è pure lecito non condividere niente delle sue idee ma non ci si può scandalizzare per quello che dice. Sono altre  parole,immagini e fatti che ci dovrebbero indignarci, ma forse per  tanti sputare sentenze li distoglie dalle loro miserie quotidiane.Sono altre le cifre che dovrebbero passare sotto la lente d'ingrandimento,se Celentano fornisce una prestazione e guadagna bene buon per lui del resto essendo un azienda la Rai incassa e guadagna, è la legge del mercato, esattamente  come l'ingaggio di un calciatore o di un qualsiasi professionista.
Adriano Celentano

Ho avuto modo di lavorare e frequentare  Rosita Celentano, riconosco in lei tante caratteristiche del padre in particolare la schiettezza e la testardaggine con cui affrontano la vita, non sempre sono nel giusto ma ben vengano persone come loro che non si nascondono dietro il privilegio della notorietà acquisita.

Rosita Celentano e Rody Mirri 




martedì 21 febbraio 2012

BELEN RODRIGUEZ UN ARMA LETALE

In questi giorni nei programmi televisivi troviamo conduttori/trici e opinionisti vari che non perdono l'occasione per criticare la presenza di certe apparizioni femminili in tv. Belen Rodriguez è la maggior imputata di quel genere. Ovviamente le più agguerrite sono le stesse donne e guarda caso tutte dai quarant'anni in su tranne qualche giovane bigotta.Veramente non capisco il problema, perche da sempre vale il detto "Tira più un pelo di .... che un carro di buoi"e proprio in televisione  questa abitudine è imperante.Quello che invece deve stupire è il fatto che chi predica questo uso improprio del corpo femminile sono le stesse che in passato non disdegnavano foto nude per qualche rivista oppure parti in film dove apparivano senza veli, donne che grazie al rapporto o all'amicizia di uomini influenti costruivano la loro carriera .Ora sembrano tutte smemorate,ma forse quello che brucia è il tempo che corre, sapendo che non si può competere con la gioventù.Va da sè che ogni stagione ha la sua bellezza,che si può essere affascinanti anche dopo gli anta ma tutto dipende dalla testa.Mettersi in competizione con chi è più giovane si rivelerà sempre un costosissimo errore, questo vale anche per gli uomini perche si correrà  il forte rischio di apparire ridicoli.Comunque l'ipocrisia regna perpetua e francamente mi scandalizza di più sapere che una donna ricoverata presso un pronto soccorso rimane in coma quattro giorni su una barella in attesa di un ricovero che scandalizzarmi per la farfalla di Belen,mi indigna di più sapere che in Parlamento siedono politici in odore di mafia che il look Sanremese della Jovanca Mrazova.


Le donne in generale sanno gestirsi benissimo figurarsi quelle che appaiono in tv, conoscono le debolezze degli uomini e sanno sfruttarle. Belen era conscia del clamore che avrebbe suscitato  quel suo tatuaggio  posizionato in una zona inguinale,sapeva quello  che faceva e lo ha fatto benissimo ottenendo ciò che si era prefissata di ottenere.Ognuno gioca le sue carte,ognuno di noi nella vita quotidiana punta su quello che ritiene essere la sua arma vincente e la bellezza credetemi rimane un arma infallibile.Ovvio che altre caratteristiche femminili riescono la dove la bellezza fisica non arriva,anzi parto dal presupposto che non esistono donne brutte ma donne con tante sfaccettature diverse,quello che sostengo è proprio questo,nessuna donna oggi fa quello che non vuole fare(escludendo la violenza) è sempre lei che decide e lei che determina una scelta e lei che spesso gioca con il suo corpo volontariamente sapendo che gran parte degli uomini soccomberanno ai loro desideri....e pensare che esistono ancora chi le classifica come sesso debole. 

giovedì 9 febbraio 2012

EH GIA', SEI ANCORA LI'.....VASCO ROSSI 60 ANNI DI COERENZA.

Ho conosciuto Vasco Rossi verso la metà degli anni 90, esattamente ad Alzate Brianza a Villa Odescalchi dove all'epoca risiedevo. Scelse quel posto per organizzare le prove finali di un suo tour.Per oltre un  mese ho condiviso con lui cene e serate  con discussioni fino a tarda ora attorno al tavolo di casa mia.Fu allora che ebbi l'occasione di scoprire il  Vasco "uomo" che non è poi tanto diverso dal Vasco artista.Coerente..fu la prima cosa che mi sorprese in lui, era coerente con il suo personaggio e già questo era per me una novità visto che normalmente  tanti,sicuramente troppi artisti che ho avuto modo di frequentare difficilmente lo sono.Complicità.. ecco un altra delle sue doti,lui si muoveva, parlava,discuteva con i ragazzi della sua band alla pari con complicità e il suo carisma evidente non condizionava, tutti dicevano la loro senza preamboli o giri di parole qualsiasi  fosse l'argomento e questo valeva anche per Guido Elmi il suo produttore e Fini suo manager.Quando alla sera terminate le prove ci si ritrovava tutti insieme notavo come Vasco fosse autoritario senza sapere di esserlo, come amasse scherzare o far dell'ironia su vari argomenti alcuni anche spigolosi ed era proprio per il  suo modo di essere e per il suo vissuto che uscivano parole piene di saggezza,parole e fatti che mi facevano meditare, una filosofia di vita  la sua che pur facendo a cazzotti con il buonsenso e la realtà mi lasciava basito per la  semplicità del dialogo,poche parole per esprimere un concetto,poche parole per capire la morale con una logica disarmante, esattamente come le sue canzoni. Lui probabilmente è lo stesso Vasco di tanti anni fa quello nato a Zocca in provincia di Modena e fiero di questo conserva dentro di se quei valori che solo la provincia senza che tu te ne accorga ti può regalare e questo lo si può capire solo dopo una vita nella coerenza delle proprie azioni.Vasco non si è mai smentito e questo al nostro tempo è quasi un miracolo.
Dopo pochi giorni di frequenza la sensazione era come se lo conoscessi da sempre e  questo mi permetteva di essere me stesso con i pro e i contro che comportava gestire un carattere non facile come il mio.Ho sempre pensato che un bravo artista non sempre  sia necessariamente un genio in tutto quello che dice o fa,conosco bravi artisti che nella vita di tutti i giorni sono dei perfetti imbecilli e questa non è una rarità, il fatto che uno nel suo campo sia un genio non lo esclude dal essere un mediocre nella vita quotidiana.Vasco no.Vasco in tutto quello che fa non è stato mai banale,ma probabilmente lui questo non lo sa.


Il 15 Giugno 1996 andai al debutto del tour a San Siro e assistetti dalla consolle con Elmi ad un evento unico, ero uno dei 63.000 mila  allo stadio quella sera e solo partecipando ad un suo concerto mi resi conto di quanto Vasco sia amato, lui e il pubblico erano in simbiosi  formando così un alchimia perfetta.
Per sorprenderlo e smentirlo (dopo il concerto di San Siro sosteneva io fossi sparito) lo raggiunsi  con Stefano Luraschi nella sua tappa italiana più distante, Acireale in Sicilia e quella sera salutai purtroppo per l'ultima volta Massimo  Riva.
Auguro a Vasco per il suo compleanno solo la salute, tutto il resto già gli appartiene rimanendo l'uomo e l'artista che è sapendo che solo cosi non deluderà mai nessuno dei suoi fans... compreso il sottoscritto.