martedì 6 settembre 2016

FLAMINIA ROMEO


 Ho conosciuto, frequentato, lavorato con una moltitudine di persone che “sgomitavano” per arrivare alla  tanto agognata tappa finale  della popolarità, si popolarità, perché il successo era  un'altra cosa, eppure in mezzo a questa marea di persone poche, anzi, pochissime di loro avevano priorità diverse che non avrebbero mai barattato per nessuna ragione al mondo.  Pur amando il loro lavoro avevano piedi per terra e tanto sale in zucca, sapendo che la strada che porta al successo non è come tanti, forse troppi  raccontano. Quando si arriva ad un bivio c’è sempre la possibilità di scegliere e indipendentemente dalle promesse o dalle prospettive, ognuno dovrà fare i conti con la propria eticità morale, senza se e senza ma.
Tra queste rare persone che custodisco affettuosamente nella stanza della memoria ricordo una dolcissima giovane donna, altruista, riflessiva e con un incrollabile senso della famiglia che guardava lontano con la consapevolezza che il suo traguardo era fatto di cose semplici e genuine. E così è stato, dimostrando che si  può arrivare ad esaudire le proprie aspirazioni professionali senza barattare sogni e speranze. Oggi Flaminia Romeo è sposa e mamma felice sapendo che nella vita le cose che contano sono le persone che ami, i ricordi che lasci e quelli che ti porti dietro. 

giovedì 1 settembre 2016

SE LA RICONOSCENZA DIVENTA UN OPTIONAL



La riconoscenza per qualcuno è un "optional" da utilizzare solo quando conviene, e se il favore ricevuto è talmente grande e difficile da ricambiare si può persino provare rabbia o invidia nei confronti di chi ci ha teso una mano e allora, piuttosto che provare un sentimento positivo si preferisce capovolgere i fatti. 
In generale le attenzioni degli altri fanno piacere, così come sentirsi  dire "grazie" quando siamo noi ad impegnarci per il nostro prossimo. Se questo non succede capita spesso che le persone restino ferite da una mancata riconoscenza esplicita e che per questo comincino a provare del risentimento sentendosi delusi e umiliati.
Ma un semplice "grazie" fa la differenza nella vita, infatti ci fa sentire apprezzati, amati e benvoluti e  questo non può che aumentare la stima che abbiamo di noi. Peccato che siano in pochi a riconoscerlo.
Come dicevo capita sovente che chi riceve attenzioni e gentilezze scambi tutto per un atto dovuto, quasi fosse una riverenza concessagli come essere superiore dimenticandosi che quasi sempre è l'esatto contrario. La riconoscenza  è una responsabilità che alcuni individui non sanno reggere e che presto trasformeranno in rancore, talvolta in furore.