sabato 7 luglio 2012

LA BAITA DEL SERGIO "FRITAIA"


Ci sono giornate che ti fanno scoprire o rammentare che le cose semplici non hanno bisogno di grandi platee o di grandi spazi e che non sempre quello che non è pubblico o eclatante sia per forza banale.
A Pinzolo in Trentino nel quartiere di "Bavdin" esiste una bellissima piccola baita in legno,all'interno suppellettili antichi, circondata da un prato curatissimo.Lì niente è lasciato al caso, foto e scritti alla parete rammentano chi è stato ospite della "Baita del Sergio di Fritaia".
In pensione e dopo una vita spesa dietro il banco della "Famiglia Cooperativa"Sergio Maffei si è costruito il suo "buen retiro", burbero ed estroverso per nascondere una timidezza recondita, Sergio trova nella sua baita un concentrato di soddisfazioni e di piaceri d'altri tempi e le sue giornate sono scandite da virtuosi rituali. Prepara grappe con erbe aromatiche,custodisce e cura un piccolo orto,lucida e spolvera vecchi oggetti  che ornano le pareti della sua baita trasformandola in un piccolo museo.
Ed è in questo piccolo "Eden"che Sergio ritrova il suo senso della vita, lo si capisce da come ti riceve nella sua baita,lo si capisce da come osserva i suoi ospiti con celata soddisfazione e nonostante continui nei suoi rimbrottamenti verso tutto e tutti non riesce a nascondere quella sua generosità d'animo che suo malgrado traspare.
Sergio a differenza d'altri non fa nulla per compiacerti,non ti regala soddisfazioni ma senza saperlo regala "riflessioni" il che ai giorni nostri non è cosa da poco. L'altro ieri sono stato suo ospite e francamente ho assaporato momenti indelebili condividendoli con vecchi e nuovi amici,attorno ad un  tavolo  imbandito di ogni ben di Dio, vino compreso, e ho capito che quando ritrovi il sapore delle cose semplici è più facile sorridere alla vita. 





domenica 20 maggio 2012

RICCIONE " COME SI CAMBIA PER NON MORIRE..."

Rody Mirri toglie il velo ai Vip (Redazionale Corriere di Rimini)

La riviera romagnola e in particolare Riccione negli anni 90 erano come il circo Barnum,di tutto e di più. Sono trascorsi vent'anni e tutto è cambiato compresi i "bomboloni".
Viale Ceccarini era una fonte ispiratrice per stilisti e creativi, i giovani avevano eletto Riccione come capitale del divertimento,discoteche e locali facevano tendenza e famose produzioni televisive la scelsero come location per programmi di successo.Oggi il famoso viale è rimasto nell'arredo esattamente come allora, le boutique con firme prestigiose sono quasi tutte sparite, le discoteche e i locali sono come tanti altri e la capitale del divertimento è diventata e assomiglia per certi versi sempre di più ad una località termale,le produzioni televisive sono sparite.
Rody Mirri - Notte Rosa al Blue Bar Cafè


Fu alla fine degli anni 80 che arrivai a Riccione come direttore artistico del programma di Canale 5 "Bellezze al bagno" e Riccione si presentò ai miei occhi come un luogo  fantasmagorico. Nessuno restava immune dal contagio da quella fabbrica di "folle godimento", sembrava di vivere su un altro pianeta, non c'era distinzione tra il giorno e la notte e la noia era una parola sconosciuta.
Le discoteche Pascià, Prince, Peter Pan e Cocoricò andavano alla grande, il Makkeroni  era un punto di ritrovo abituale, il Green di Viale Ceccarini la vetrina dei vanitosi, niente in quegli anni era lasciato al caso, l'unica parola d'ordine era "divertirsi".
Nell'estate del 93  proposi  Riccione come location per "Il gioco delle coppie"e prosegui nel tempo con "Superclassifica Show"per poi produrre "La canzone del cuore" e "Un Italiana per Miss Mondo".
"IL GIOCO DELLE COPPIE"  Puntata zero con Giorgio Mastrota - Romeo Corazza - Gianni Nistico - Rody Mirri - Riccione 1993

Rete 4 . "IL GIOCO DELLE COPPIE" Rody Mirri - Gianni Nistico Riccione 1993

Ma nel 1995 qualcosa iniziò a sgretolarsi nella perla dell'adriatico, i personaggi che animavano le serate e le notti iniziarono la loro lenta ma inesorabile emigrazione verso altre località della Sardegna e della Costa Azzurra, le discoteche aprivano solamente tre giorni a settimana, i personaggi e le produzioni televisive avevano optato per altre rinomate località estive. Riccione cambiava e con lei anche le peculiarità che l'avevano contraddistinta.
Ma un grande amore non si dimentica mai e nel 2009 ritornai per realizzare un programma televisivo "Pink Emotions" in occasione della Notte Rosa e tutto era cambiato....anzi tutto era diverso, come diversi sono ora i protagonisti che dettano e scandiscono mode e rituali della Perla dell'adriatico.
Rody Mirri - Riccione

Probabilmente oggi, indipendentemente dalla crisi economica per molti cittadini e ospiti Riccione è migliorata, sicuramente è una cittadina che ha investito molto per lo sport e questo lo si intuisce dalle  numerose manifestazioni anche di importanza internazionale che ogni anno si svolgono nella  cittadina, Riccione investe molto anche in eventi  culturali ma......nessuno me ne voglia, Riccione vive ancora nel ricordo e nelle rimanenze dei tempi andati e questo alla lunga se non si trovano efficaci rimedi potrebbe  essere un costosissimo errore. 


Rody Mirri - Notte Rosa Blue Bar Cafè



















domenica 8 aprile 2012

LE RAGIONI DEL CUORE

Le ragioni del cuore sono volubili e condizionate dal tempo e proprio per questo possono ingannare.
Pascal sosteneva che "il cuore ha ragioni che la ragione non riconosce", e il tutto è condizionato da innumerevoli fattori. 
Quando si è giovani è difficile se non impossibile non seguire le ragioni del cuore anzi proprio in virtù di queste ragioni affrontiamo e sfidiamo la vita con la convinzione di essere nel giusto,gli ostacoli sono le conferme che la ragione del cuore deve superare per essere degni di tale scelte.
Ma con il passare del tempo le ragioni del cuore si infrangono con le ragioni della mente e tutto diventa un casino. C'è un tempo per ogni cosa ma non tutti lo capiscono e pochi lo accettano. Una sana consapevolezza e un pò d'ironia potrebbero  comunque aiutare.
Una mia amica 45 enne mi confidò che cominciare una nuova storia può sembrare difficile all'inizio,"...specialmente quando ti devi spogliare e non hai più vent'anni. L'imbarazzo perche sai che il tuo corpo non è più quello di una volta, ma poi le ragioni del cuore risolvono tutto e gli scrupoli svaniscono."
Normalmente le donne a 20 anni vogliono l'uomo con il doppio dei loro anni affascinante e sciupa femmine; a 30 un coetaneo con la faccia da intellettuale e padre dei loro figli, a 40 impazziscono per giovani tatuati e modaioli,  a 50 conoscono le loro debolezze  e si accettano per come sono. Comunque sia le loro scelte saranno sempre giustificate (mentendo) con le ragioni del cuore. 
Gli uomini sono più pratici e più paraculi giustificheranno le loro scelte femminili sempre con la ragione del pene.
La morale è che raramente le ragioni del cuore danno i frutti sperati.


venerdì 30 marzo 2012

IL BALCONE DI ROSE ROSSE.......

Credo che l'età contribuisca molto.....molto, ma non completamente; mi riferisco al fatto che molti uomini arrivati alla soglia dei 50 anni o poco più, ritornano spesso con il pensiero ai ricordi della loro gioventù. 
 Tal volta  mi capita di trovarmi con amici per una cena o un aperitivo e gira e rigira i discorsi finiscono sempre li, "ti ricordi quando anni fa.." oppure "ai nostri tempi..." e via discorrendo vengono alla luce racconti di vecchi amori, storie mai dimenticate, storie che probabilmente  nessuno vuole cancellare e mentre qualcuno  le racconta  stringendo i pugni per nascondere un emozione,mi chiedo cosa rende in questi casi gli uomini cosi drammaticamente sinceri, è solo il ricordo di un amore del passato, o il rimpianto dei tempi che furono?






Introdusse il tutto parlandomi della sua Reggio Calabria emozionandosi, non credo sia stato soltanto un effetto della nostalgia;quegli anni per lui erano davvero speciali, densi di cose, di eventi, di novità.
Reggio Calabria, anni 70, le radio private (Macondo e Everybody) e i juke box invadevano con la loro musica i bar e le piazze, la cinquecento con i primi ribaltabili, le lambrette, i mini assegni e i gettoni telefonici. Il ritrovo alla moda  è il "Roof Garden" ubicato sul lungomare cittadino ma per tanti giovani ragazzi il luogo ideale per cuccare fuori porta era Taormina e Marco, (nome di fantasia) in estate tutte le settimane con un suo amico e la cinquecento partiva in cerca d'avventure, ovviamente con costume da bagno, jeans e camicia per la sera fingendosi turisti in vacanza alloggiati in lussuosi hotel. Durante la giornata in spiaggia broccolavano giovani turiste straniere per poi alla sera invitarle in qualche locale e finire il più delle volte con la tradizionale avventura sessuale.
Marco raccontava dei tempi che furono, della sua giovinezza e delle tante avventure ma non riusci a mascherare quel suo stato d'animo quando gli chiesi di raccontarmi del suo primo fidanzamento importante.

"Era la ragazza più bella di Reggio..me ne innamorai dalla prima volta che la vidi." Mentre parlava i suoi occhi rivivevano quei momenti e fu talmente categorica questa affermazione che rimasi spiazzato e ansioso di sapere il resto del racconto.
"Rimasi con lei per circa tre anni, mia madre l'adorava, lei proveniva da una famiglia borghese, suo padre ingegnere, sua madre insegnante, una sorella e un fratello e io impazzivo per lei, ma la stupidità di un giovane voglioso di vivere la vita a pieni giri  fece naufragare la storia più importante della mia vita."
"Ricordo che per il giorno del suo compleanno, la sera prima, mi recai da un amico titolare di un negozio di fiori e acquistai  cento rose rosse, le caricammo nel suo pulmino e ci demmo appuntamento alle due di notte. Mi presentai puntuale dal fiorista con un altro amico e tutti tre partimmo verso casa di lei, parcheggiammo il pulmino sotto il suo balcone e salendo sul tetto del mezzo senza fare il minimo rumore iniziammo la realizzazione coreografica del mio regalo di compleanno.
Per ogni ripartitore che sosteneva lo scorrimano  legammo con un filo di ferro sottilissimo una rosa, trasformando cosi un balcone in un apoteosi di rose rosse."
"Fu mia madre alla mattina che mi svegliò avvisandomi che lei era nel soggiorno di casa mia. Quando mi vide ci fu uno scambio di sguardi, un lungo abbraccio si trasformò in un' esplosione
di gioia. Ricordo che lei disse a mia madre di essere una ragazza fortunata. Sorrideva ed era bella da morire... mia madre che fu spettatrice indiretta  di quella scena si commosse mi chiamò in disparte e mi diede cinquantamila lire pregandomi di acquistare per lei un regalo da parte sua e di mio padre."
Marco proseguì  ma mi resi conto che oramai parlava solo con se stesso.
"Il ricordo di lei mi lascia in bocca il sale ed arriva dritto al cuore...e non c'è una ragione quando cerco quel che resta."
Chiesi a Marco se gli era capitato di rivederla pur sapendo che erano trascorsi trentacinque anni e che lui sposato e separato con un figlio vive a Riccione.
"Un anno fa sono tornato a Reggio e ho fatto in modo di rivederla con la complicità di un amico, doveva sembrare un incontro casuale ma lei aveva capito...è sposata, due figli. 
Ci siamo salutati come due vecchi amici, le solite frasi che si dicono cercando di nascondere un imbarazzo evidente, un saluto e via". 
Marco termina il suo racconto ma capisco chiaramente che lei è ancora nella sua testa, nel suo cuore e nella sua anima come una farfalla di piombo.
Ma prima di perdersi nella notte tra turisti e le boutique del centro girandosi di scatto e fissandomi negli occhi aggiunse "Quella donna mi ha scassato l'anima..ma per me non è finita e forse neanche per lei."








venerdì 23 marzo 2012

PINZOLO- VOLONTARIATO E SOLIDARIETA' SONO REALTA'.

Pinzolo in provincia di Trento è il paese dove sono nato, dove ho trascorso la mia gioventù e dove ogni anno ritorno per le vacanze.
Ovviamente tante cose sono cambiate dal giorno che lasciai  fisicamente questo luogo ma altre sono rimaste immutevoli. Lì in montagna i cambiamenti sono stati graduali dalla paesaggistica alle strutture alberghiere, le funivie e il collegamento a Madonna di Campiglio (frazione di Pinzolo e non viceversa come pensano in tanti) lo Stadio del Ghiaccio, il Paladolomiti, il Centro sportivo Pineta location ufficiale del ritiro precampionato dell'Inter e in passato della Juventus, Fiorentina e altre blasonate squadre.Quello che non è cambiato è il "modus vivendi"dei miei paesani, il loro modo di ragionare e di esprimersi è esattamente come allora,cosi come le chiacchere nei bar e le discussioni in piazza.
Questo concentrato di vita rappresenta però la vera forza e il valore aggiunto di una comunità. Per un mio paesano è normale trovarsi la mattina presto al solito bar, leggere il quotidiano locale ed iniziare le proprie disquisizioni  sulla notizia del giorno, rito che proseguirà verso l'ora di pranzo e alla sera prima di cena.Ogni bar ha una sua affezionata clientela e sai perfettamente dove rintracciare chi cerchi e nonostante esista il cellulare li  si va direttamente alla fonte.L'invito di bere un "bicer" è una sarcastica affermazione, tutti sanno che "uno" equivale a due,tre,quattro.... Nel paese ci sono personaggi che sono dei veri punti di riferimento,uno per ogni argomento, dal gossip casereccio alla politica locale e in base al numero dei "bicer"deglutiti le notizie svelano retroscena inediti.
Ma è anche normale per un mio paesano correre immediatamente come un fulmine se la chiamata proviene da una delle tante associazioni di volontariato che sono il vero patrimonio della comunità. Associazioni come i Vigili del Fuoco, i Volontari del Trasporto e Soccorso Infermi, il Soccorso alpino e altre ancora sono composte tutte da uomini e donne  che gratuitamente prestano la loro opera e niente cementifica il rapporto umano come la solidarietà.Non è un caso che proprio a Pinzolo è nato il Premio Internazionale Solidarietà Alpina.  Le varie coalizioni politiche che negli anni sono succedute alla gestione del comune pur fra dispute spesso dure e spigolose non hanno mai interrotto questa sana e onorevole abitutine che è la solidarietà,dove tutti tralasciano vecchie ruggini e malumori per correre in aiuto del bisognoso.
Una tradizione cementificata da esempi quotidiani e mai sbandierati. Non voglio descrivere Pinzolo come un oasi perfetta anche perche non lo è, i pettegolezzi e le invidie sono semi che hanno trovato un terreno fertile ma è  di sicuro e comunque un paese e  una valle che vive una realtà e una dimensione umana quasi d'altri tempi. Posso affermare questo con cognizione di causa proprio grazie al mio lavoro che mi ha permesso di viaggiare e sostare in svariate località dove ho potuto confrontare la differenza oggettiva che esiste tra una località  e un altra.
I segnali per capire la civiltà di un paese sono molteplici, dalle strade pulite agli spazi dedicati per lo smaltimento dei rifiuti, le case ordinate e abbellite da fiori e giardini curatissimi, i parchi giochi, la Biblioteca Comunale e il volontariato che tocca vari settori, dal teatro dialettale alla Pro Loco, dalla Banda Comunale al Coro Presanella, ecco perche chi soggiorna a Pinzolo non può non notare queste peculiarità che rendono il paese in sintonia con la bellezza del luogo.
Ma tutto non nasce dal niente, i propulsori di queste realtà sono persone oramai scomparse ma che hanno lasciato un segno indelebile e che tuttora sono parte integrante nella memoria di chi prosegue questo cammino. Pietro Maturi, Carmelo Binelli, Adolfo Salvaterra, Clemente Ferrari e altri e altri ancora.....
Per capire come il tempo scorre veloce senza guardare in faccia a nessuno basta recarsi al cimitero, per me una tappa obbligata,li sono sepolti mio padre e mio fratello e ogni anno nuove lapidi con foto e diciture mi rivelano chi è partito per sempre facendomi fare un viaggio a ritroso nel tempo,si perche in paese ci conosciamo tutti e la perdita di un nostro concittadino è uno spicchio della nostra vita che vola via.   
Anche mio padre amava questo paese,ci arrivò verso la fine degli anni quaranta e si fermò per sempre e se i suoi figli, io per primo, avessimo seguito il suo esempio saremmo  sicuramente migliori,ma per fortuna c'è ancora mamma Ernesta che indipendentemente da tutto e da tutti conserva ancora la capacità e la forza di mantenere unita una famiglia. 
Quando ritorno al paese mi sembra sempre che il tempo si sia fermato,tutto come tanti anni fa. Le campane che scandiscono le ore, il suono della sirena alla domenica, i soliti coetanei al bar, l'Italo da Figaro, Sergio"Fritaia" che brontola sempre,Egidio"Ezi" che si diverte nel fare incazzare Luciano suo confinante di maso.....tutto come allora,tutto come sempre. 
Pinzolo è oramai un rinomato centro turistico ma il benessere non è riuscito a scardinare quei valori insiti nella comunità, magari alcuni non al passo con i tempi,magari arcaici, ma che inconsapevolmente permettono a chi ci vive di godersi una vita quotidiana fatta di cose semplici e le cose semplici sono le migliori.Anche per questo e per altre mille ragioni amo il mio paese. 





mercoledì 14 marzo 2012

NON SOLO MARCHETTARE.....

Rody Mirri racconta il divano del produttore.Party & sesso per la moglie del calciatore che faceva marchette nel week-end; la soubrette che a pianificato tutto: la scopata,il fidanzamento e le nozze; la cantante dei filmini hard.....
                                                                             Roberto D'Agostino da "DAGOSPIA" 2002
                                      



Capitolo tratto dal libro "IL TRIANGOLO DEL POTERE" scritto e pubblicato nel 2002. 

Non solo marchettare...

Ho avuto modo di conoscere ragazze carine,di buona famiglia,istruite,che usavano come copertura la professione di fotomodella.
In realtà vivevano d'altro,serate o week-end con persone disposte a pagare milioni pur di avere ragazze del genere,marchettare insomma. Quando cercavo di capire le motivazioni delle loro scelte quasi per tutte valeva il solito discorso....denaro e bella vita.
A questo tipo di ragazze poco importava la corsa verso il successo televisivo,alcune erano testimonial di campagne pubblicitarie importanti,altre avevano partecipato come vallette in diversi programmi televisivi,c'era addirittura chi aveva avuto ruoli importanti in fiction e questo curriculum serviva solo a far lievitare il loro cachet.
Determinatissime,sapevano che in un paio d'anni con i soldi guadagnati,ed erano molti, si sarebbero sistemate alla grande per loro il passpartout  della vita era solo un solido conto in banca.Non fui stupito quando una sera,al ristorante,un nostro amico ci presentò la sua fidanzata,lui se la tirava, lei era la protagonista di un famoso spot pubblicitario,non sapendo che gli spot migliori li girava durante la notte in cambio di qualche milione.
In tanti ricordano la valletta di un programma famosissimo,famosissimo come il conduttore.Si era "specializzata", aveva un giro di clienti che praticavano lo scambio di coppia,se dovessi citare i nomi che mi sono stati fatti tremerebbe il mondo dell'imprenditoria italiana,aziende famosissime dalla Brianza all'Emilia,dalla Toscana al Veneto portano i loro nomi....
La "specialista"riusciva in un week-end ad organizzare quattro o cinque incontri incassando fior di milioni. Non rinunciava a questi appuntamenti neanche nei giorni del ciclo mestruale, raccontava che bastava infilarsi nella vagina una piccola spugnetta.
Ho conosciuto donne non più giovanissime con un passato televisivo a volte modesto che non disdegnavano una vacanza o un week-end in cambio di qualche regalo.Non penso lo facessero solo per denaro,a volte tutto questo serviva loro semplicemente per ritornare a frequentare località mondane,per rivedere amici di vecchia data...per non essere dimenticate.
Dimenticate da uomini di spettacolo,campioni dello sport,manager che in passato probabilmente impazzivano per loro.


sabato 25 febbraio 2012

ADRIANO CELENTANO PIU' POP CHE ROCK...

Se l'apparizione di Celentano a Sanremo fosse stata introdotta dalla sua canzone "Mondo in mi 7a"forse non avrebbe avuto bisogno di altre parole.Nei testi di quel brano è concentrato tutto il suo pensiero che coerentemente porta avanti da sempre.
Detto questo rimango convinto che ancora una volta ci si arrampichi sugli specchi criticando il suo monologo sanremese e che parecchi come sempre trovano nella critica verso il molleggiato un modo come tanti per dire la loro magari per emergere da un mare anonimo, per avere uno spicchio di visibilità.La critica è e rimane un arma democratica solo quando è accompagnata da argomentazioni oggettive,conoscenza e fatti reali,  mentre l'opinione personale rimane sempre e solo un opinione,rispettabilissima ma un opinione. Tutti bravi e qualunquisti nel dire che si preferisce il cantante al guru e che i soldi dell'abbonato non vanno sperperati per queste esibizioni allungando cosi la lista dell'ipocrisia dilagante. Dove sono questi critici e opinionisti vari quando in televisione si vedono gesta  vomitevoli nelle aule parlamentari?  Dove sono quando qualche politico(magari pregiudicato) difende la violenza contro l'omofobia? Dove sono quando in televisione appaiono imprenditori condannati per frode fiscale pontificare sulla moralità? Dove sono quando si permette in tv di offendere le minoranze etniche?Dove spariscono questi moralisti dell'ipocrisia?
Adriano Celentano può non piacere,è pure lecito non condividere niente delle sue idee ma non ci si può scandalizzare per quello che dice. Sono altre  parole,immagini e fatti che ci dovrebbero indignarci, ma forse per  tanti sputare sentenze li distoglie dalle loro miserie quotidiane.Sono altre le cifre che dovrebbero passare sotto la lente d'ingrandimento,se Celentano fornisce una prestazione e guadagna bene buon per lui del resto essendo un azienda la Rai incassa e guadagna, è la legge del mercato, esattamente  come l'ingaggio di un calciatore o di un qualsiasi professionista.
Adriano Celentano

Ho avuto modo di lavorare e frequentare  Rosita Celentano, riconosco in lei tante caratteristiche del padre in particolare la schiettezza e la testardaggine con cui affrontano la vita, non sempre sono nel giusto ma ben vengano persone come loro che non si nascondono dietro il privilegio della notorietà acquisita.

Rosita Celentano e Rody Mirri 




martedì 21 febbraio 2012

BELEN RODRIGUEZ UN ARMA LETALE

In questi giorni nei programmi televisivi troviamo conduttori/trici e opinionisti vari che non perdono l'occasione per criticare la presenza di certe apparizioni femminili in tv. Belen Rodriguez è la maggior imputata di quel genere. Ovviamente le più agguerrite sono le stesse donne e guarda caso tutte dai quarant'anni in su tranne qualche giovane bigotta.Veramente non capisco il problema, perche da sempre vale il detto "Tira più un pelo di .... che un carro di buoi"e proprio in televisione  questa abitudine è imperante.Quello che invece deve stupire è il fatto che chi predica questo uso improprio del corpo femminile sono le stesse che in passato non disdegnavano foto nude per qualche rivista oppure parti in film dove apparivano senza veli, donne che grazie al rapporto o all'amicizia di uomini influenti costruivano la loro carriera .Ora sembrano tutte smemorate,ma forse quello che brucia è il tempo che corre, sapendo che non si può competere con la gioventù.Va da sè che ogni stagione ha la sua bellezza,che si può essere affascinanti anche dopo gli anta ma tutto dipende dalla testa.Mettersi in competizione con chi è più giovane si rivelerà sempre un costosissimo errore, questo vale anche per gli uomini perche si correrà  il forte rischio di apparire ridicoli.Comunque l'ipocrisia regna perpetua e francamente mi scandalizza di più sapere che una donna ricoverata presso un pronto soccorso rimane in coma quattro giorni su una barella in attesa di un ricovero che scandalizzarmi per la farfalla di Belen,mi indigna di più sapere che in Parlamento siedono politici in odore di mafia che il look Sanremese della Jovanca Mrazova.


Le donne in generale sanno gestirsi benissimo figurarsi quelle che appaiono in tv, conoscono le debolezze degli uomini e sanno sfruttarle. Belen era conscia del clamore che avrebbe suscitato  quel suo tatuaggio  posizionato in una zona inguinale,sapeva quello  che faceva e lo ha fatto benissimo ottenendo ciò che si era prefissata di ottenere.Ognuno gioca le sue carte,ognuno di noi nella vita quotidiana punta su quello che ritiene essere la sua arma vincente e la bellezza credetemi rimane un arma infallibile.Ovvio che altre caratteristiche femminili riescono la dove la bellezza fisica non arriva,anzi parto dal presupposto che non esistono donne brutte ma donne con tante sfaccettature diverse,quello che sostengo è proprio questo,nessuna donna oggi fa quello che non vuole fare(escludendo la violenza) è sempre lei che decide e lei che determina una scelta e lei che spesso gioca con il suo corpo volontariamente sapendo che gran parte degli uomini soccomberanno ai loro desideri....e pensare che esistono ancora chi le classifica come sesso debole. 

giovedì 9 febbraio 2012

EH GIA', SEI ANCORA LI'.....VASCO ROSSI 60 ANNI DI COERENZA.

Ho conosciuto Vasco Rossi verso la metà degli anni 90, esattamente ad Alzate Brianza a Villa Odescalchi dove all'epoca risiedevo. Scelse quel posto per organizzare le prove finali di un suo tour.Per oltre un  mese ho condiviso con lui cene e serate  con discussioni fino a tarda ora attorno al tavolo di casa mia.Fu allora che ebbi l'occasione di scoprire il  Vasco "uomo" che non è poi tanto diverso dal Vasco artista.Coerente..fu la prima cosa che mi sorprese in lui, era coerente con il suo personaggio e già questo era per me una novità visto che normalmente  tanti,sicuramente troppi artisti che ho avuto modo di frequentare difficilmente lo sono.Complicità.. ecco un altra delle sue doti,lui si muoveva, parlava,discuteva con i ragazzi della sua band alla pari con complicità e il suo carisma evidente non condizionava, tutti dicevano la loro senza preamboli o giri di parole qualsiasi  fosse l'argomento e questo valeva anche per Guido Elmi il suo produttore e Fini suo manager.Quando alla sera terminate le prove ci si ritrovava tutti insieme notavo come Vasco fosse autoritario senza sapere di esserlo, come amasse scherzare o far dell'ironia su vari argomenti alcuni anche spigolosi ed era proprio per il  suo modo di essere e per il suo vissuto che uscivano parole piene di saggezza,parole e fatti che mi facevano meditare, una filosofia di vita  la sua che pur facendo a cazzotti con il buonsenso e la realtà mi lasciava basito per la  semplicità del dialogo,poche parole per esprimere un concetto,poche parole per capire la morale con una logica disarmante, esattamente come le sue canzoni. Lui probabilmente è lo stesso Vasco di tanti anni fa quello nato a Zocca in provincia di Modena e fiero di questo conserva dentro di se quei valori che solo la provincia senza che tu te ne accorga ti può regalare e questo lo si può capire solo dopo una vita nella coerenza delle proprie azioni.Vasco non si è mai smentito e questo al nostro tempo è quasi un miracolo.
Dopo pochi giorni di frequenza la sensazione era come se lo conoscessi da sempre e  questo mi permetteva di essere me stesso con i pro e i contro che comportava gestire un carattere non facile come il mio.Ho sempre pensato che un bravo artista non sempre  sia necessariamente un genio in tutto quello che dice o fa,conosco bravi artisti che nella vita di tutti i giorni sono dei perfetti imbecilli e questa non è una rarità, il fatto che uno nel suo campo sia un genio non lo esclude dal essere un mediocre nella vita quotidiana.Vasco no.Vasco in tutto quello che fa non è stato mai banale,ma probabilmente lui questo non lo sa.


Il 15 Giugno 1996 andai al debutto del tour a San Siro e assistetti dalla consolle con Elmi ad un evento unico, ero uno dei 63.000 mila  allo stadio quella sera e solo partecipando ad un suo concerto mi resi conto di quanto Vasco sia amato, lui e il pubblico erano in simbiosi  formando così un alchimia perfetta.
Per sorprenderlo e smentirlo (dopo il concerto di San Siro sosteneva io fossi sparito) lo raggiunsi  con Stefano Luraschi nella sua tappa italiana più distante, Acireale in Sicilia e quella sera salutai purtroppo per l'ultima volta Massimo  Riva.
Auguro a Vasco per il suo compleanno solo la salute, tutto il resto già gli appartiene rimanendo l'uomo e l'artista che è sapendo che solo cosi non deluderà mai nessuno dei suoi fans... compreso il sottoscritto.

giovedì 26 gennaio 2012

IL SAPUTELLO..... PIERLUIGI DIACO.

Ogni giorno con Mara Venier e alla domenica  con Lorella Cuccarini su Raiuno si materializza come opinionista Pierluigi Diaco. Non importa l'argomento trattato,lui interviene sempre con l'arroganza di un giudice convinto di possedere l'unica verità.Si parla di conflitti matrimoniali? ecco che Pierluigi espone con passione le complesse elucubrazioni famigliari che ogni giorno una coppia deve sostenere. "Avrà una famiglia e dei figli mi chiedo..."Si parla di afferrati delitti ? Lui entra nella discussione come fosse un esperto criminologo elencando quali siano le strategie migliori per arrivare alla verità. "Avrà una laurea in giurisprudenza immagino.."Il tema è  la tragedia della Costa Concordia ? Non importa, lui disquisisce su tutto con la presunzione di un capitano di lungo corso. "Questo sicuramente è perlomeno uno skipper.."E alla fine riflettendo mi chiedo.. "o questo è un piccolo antipatico genietto oppure è un giovane antipatico presuntuoso che occupa un posto grazie forse ad una botta di culo".Non metto in discussione la sua bravura come giornalista e non ho le credenziali per farlo ma mi chiedo semplicemente se un opinionista televisivo non esageri quando e sempre  in ogni discussione si presenti come il veterano di turno.Non discuto la sua cultura ma "Santo Dio" esiste anche l'esperienza e non credo che Diaco visto la sua età (35 anni) possa  definirsi un uomo d'esperienza per ogni genere.Un opinionista televisivo è presente in studio ovviamente per dire la sua,ma a volte conviene ribadire che "pur non avendo esperienza diretta presumo che..."e via dicendo, perche se questo non avviene si passa velocemente dalla parte dello "sborone".La teoria abbinata alla tecnica in ogni lavoro è fondamentale, ma se aggiungessimo pure l'esperienza allora tutto sarebbe perfetto. L'esperienza ..caro Diaco è la panacea che salva dall'antipatia e dalle brutte figure tanti opinionisti.