martedì 14 maggio 2024

ANDREA RONCATO - LA PARTE MIGLIORE DI UN UOMO..

Andrea Roncato è sicuramente un attore e comico capace di costruire un suo "modus vivendi"non convezionale. Bravissimo come comico insieme all'amico Gigi Sammarchi ma anche un attore capace. Ovviamente la parte migliore di un uomo quasi sempre rimane nascosta e poco conosciuta e Roncato da attore consumato sa nascondere timidamente questo suo aspetto. Credo e penso che questa sua benignità sia veramente il suo tallone d'Achille. Succede spesso che vizi e virtù vengono confusi con la vera natura di una persona sapendo che le virtù sono strade che appagano il nostro cammino,ti fortificano e ti spingono avanti, mentre i vizi ti possono distruggere e Andrea Roncato è stato un ottimo dosatore dando priorità alle sue virtù. Ma chi lo conosce sa che la sua bontà d'animo è peculiare. Ama in maniera totale gli animali ed è di una generosità immensa a volte esagerata, ma non voglio farne un quadro mieloso ma semplicemente raccontare un aspetto intimo di Andrea. Racconto questo perchè ho avuto modo di conoscerlo e frequentarlo lavorando insieme sin dal 1991 a Riccione, durante le rigistrazioni di "Bellezze al bagno" per Canale 5 in seguito ci trovammo a Molveno/Andalo (TN) per la registrazione del film "La voce del cuore" con Gianni Morandi e Mara Venier. Pochi giorni fa ci siamo incontrati a Roma.Gli anni passano ma lui è rimasto lo stesso, affabile e divertente ma sopra tutto con la stessa voglia di sorridere alla vita,sinonimo di intelligenza e scusate se è poco..

RENZO PISU - “Chi ha provato il volo camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare.” (Leonardo Da Vinci)

Rody Mirri e Renzo Pisu

martedì 12 marzo 2024

RICCIONE - LE COMPAGNIE ANNI 90..

Erano gli anni 90 e Riccione il regno della spienseratezza. Un koktail pieno divertimento, esuberanza, trasgressione e una lucida follia. Di tutto e di più, quando le notti non finivano mai. In collina le discoteche dell'epoca, in primis il mitico Peter Pan, il Pascià con il suo “Lampadario” immortalato nel film “Il Gattopardo” dal regista Visconti. Il Prince nato nel 1989 e il Cocorico, il Byblos, la Villa delle Rose. Locali che hanno segnato indelibilmente un epoca. Per poi ritrovarsi all'alba affogandosi nei cappuccini e riempiendosi la bocca con le brioche del Bombo e del Makkaroni. All'Aquafan e in Viale Ceccarini troupe televisive e lo struscio tra i negozi del viale tra i più famosi d'Italia facevano di Riccione la meta più ambita dell'estate italiana. Le compagnie variegate si muovevano in gruppo, soggiornavano negli stessi hotel, la sera stesse discoteche con tavoli riservati mentre durante il giorno, pochi arrivavano in spiaggia, li trovavi quasi tutti ai bordi delle piscine degli hotel mezzi addormentati e un po' rincoglioniti per recuperare un po' d'energia solare. Terminata la giornata tutti pronti per l'aperitivo che terminava nei ristoranti in voga. “L'Azzurra”da Maurizio, da “Fino” oppure da “Gher” tanto per citarne alcuni. Poi verso mezzanotte iniziava il rito della notte. Balli, musica e tanto divertimento con qualche eccesso, forse troppo, ma allora come oggi ci voleva un po' di sale in zucca perchè era facile farsi trascinare in abitudini deleterie. Ora, senza presunzione, visto che ne facevo parte, mi fa piacere ricordare una delle compagnie più gettonate di quei tempi. Ovvero la compagnia del “Mediterraneo Hotel” capitanati da un uomo geniale più folle dei suoi clienti, il mai dimenticato Romeo Corazza. Sono trascorsi circa trent'anni ma il pensiero di quel periodo rimane nel baule dei ricordi, dove gioventù e spensieratezza erano alleati di un passato irripetibile. Nelle foto di seguito alcune immagini dell'epoca..alcune di queste persone che si vedono nelle fotografie sono poi diventate famose.
Rody Mirri e Andrea Roncato Peter Pan Riccione

venerdì 8 marzo 2024

I MIEI AMICI PELOSI..

Probabilmente l'età contribuisce, probabilmente il vissuto di una persona è determinante tanto da riempire un baule zeppo di ricordi e nostalgie. Sta di fatto che mai avrei pensato che, pur amando da sempre gli animali, scoprissi solo nei tempi supplementari della mia esistenza l'affetto immenso che provo verso queste meravigliose creature. Non si tratta di demenza senile, ma di prendere atto di quanto queste creature possono essere parte integrante dei tuoi affetti. Convivo con “Buddy” da 15anni e tre anni fa ho adottato due gatti randagi “Romeo” e “Gatta”. Da loro ho imparato quello che gli esseri umani dimenticano quotidianamente e la differenza non è da poco. Basta osservarli e ti accorgi che si fanno capire senza proferire parola. Donano affetto senza contropartite se non un pasto e un luogo dove rifuggiarsi. Perche non conoscono ne invidia ne vendetta. Perchè ti parlano con gli sguardi ma sopratutto sono amici fedeli fino alla fine. Questo non vuol dire che mi sono rincoglionito, il mio stile di vita non è assolutamente cambiato, l'ho solo arrichito di cose belle grazie ai miei amici pelosi.

mercoledì 14 febbraio 2024

FRANCO CALIFANO - UNA SOLITUDINE NASCOSTA..

NELLA FOTO DEL 1978 - RODY MIRRI E FRANCO CALIFANO BRERA BRIDGE CLUB MILANO------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Dopo aver visto la fiction trasmessa da Raiuno sulla vita di Franco Califano, pur apprezzandone le qualità di Leo Gasman in veste di attore, sono rimasto deluso. Niente era più lontano da questa fiction Franco Califano. Episodi e fatti che non rispecchiavano, se non in parte, l'essenza di Califano uomo. Lui era molto di più.. Ho conosciuto tramite Lello Liguori Franco Califano nel 1978, al Covo di Nord Est di Santa Margherita Ligure e ci siamo frequentati assiduamente per diversi anni, un periodo quello, che lo vedeva tra i personaggi più richiesti nei locali alla moda. Piaceva alle donne e le donne piacevano a lui, generoso come pochi, intrigante e avventuriero con una inguaribile solitudine nascosta ma sempre gentiluomo. A lui sono legati i periodi probabilmente più belli della mia vita. Ricordo le nostre serate memorabili al Covo di Santa Margherita Ligure, le nottate al Brera Bridge Club di Milano, così come le lunghe ore in auto per raggiungere il Green Club di Madonna di Campiglio. Franco Califano nascondeva nel suo intimo una profonda timidezza mascherata dal suo "personaggio" e accompagnata da una generosità senza limiti. Generoso anche con persone che non conosceva, un esempio tra tanti, quando rientrammo dopo una serata trascorsa al Hippopotamus di Roma, l'incontro in Via Sisto IV con un ragazzo che si disperava per il furto del suo motorino, indispensabile per il suo lavoro. Al mattino la prima cosa che Franco fece fu quella di acquistargliene uno nuovo. "La mia libertà" non è semplicemente il titolo di una delle sue canzoni, credo racchiuda anche una filosofia di vita. La sua. Califano era solito dire che come epitaffio sulla sua tomba avrebbe voluto la scritta "Non escludo il ritorno". Poeta e ironico fino alla fine..
1979 - RODY MIRRI E FRANCO CALIFANO AL GREEN CLUB MADONNA DI CAMPIGLIO

mercoledì 17 gennaio 2024

SALUTI GRADITI..



                                  Il regista Cosimo Scialpi  mi manda un video con i saluti da un amico.

1990. La canzone dell'estate in testa alle classifiche "Sotto questo sole" cantata da Paolo Belli e Francesco Baccini. Come direttore artistico di "Bellezze al bagno" Canale 5, ospitai Paolo Belli e il suo gruppo "Ladri di biciclette". Dopo 33 anni ricevo con piacere e nostalgia i suoi saluti.

sabato 6 gennaio 2024

BEPPE CARLETTI E I NOMADI - UNA STORIA INFINITA

 

Ieri sera RAI 2 ha trasmesso un bellissimo docufilm sui 60anni dei Nomadi dal titolo “Nomade che non sono altro” Gruppo musicale italiano più longevo al mondo dopo i Rolling Stones.





                                                                   I NOMADI


Una bellissima storia infinita, una bellissima storia d'altri tempi, una bellissima storia zeppa di amicizia e passione per la musica. Dopo 60anni sono sempre loro, coerenti e mai patetici. Un docufilm che insegna molto e che lascia segni profondi nella nostra frenetica ansia di correre sempre più spediti verso un futuro pieno di incognite. Beppe Carletti, uomo saggio e pacato che con Augusto Daolio fu il fondatore del gruppo, racconta con naturalezza e semplicità il loro percorso fatto di musica ma anche di cose semplici come l'amicizia, quella vera, senza mai dimenticare le origini. Il paese dove sono nati, le sane abitudini che non venivano intaccate dai primi successi discografici. Sempre coerenti lo erano e lo sono tutt'ora. Cosa facile a dirsi ma problematica nell'applicare questa costante. Un racconto che parla di cose semplici, come si possa amare e rispettare una professione, un amico, le proprie origini. restando però sempre fedeli a se stessi. Ma tutto questo non mi stupisce..

Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Beppe Carletti verso la fine degli anni 70 all' Hotel K2 di Cervia. Trascorrevamo le vacanze estive con le nostre famiglie, un abitudine che si ripeteva di anno in anno. Fu grazie al “mitico” e comune amico Terenzio Medri che capitava di ritrovarsi anche con Augusto e gli altri componenti del gruppo in altre circostanze. Ricordo con estremo piacere quando Beppe, Augusto accompagnati da tutto il gruppo mi fecero una sorpresa venendomi a trovare in montagna, precisamente a Pinzolo in trentino. Un pomeriggio tra amici conclusosi con una cena al “Pub da Giorgio” a Iavrè. Nel tempo le abitudini vacanziere cambiarono e le occasioni di incontrarci divennero sporadiche. Nel 1994 ospitai i Nomadi a Diano Marina in occasione della registrazione di una puntata di “Superclassifica Show” purtroppo senza Augusto che ci lasciò due anni prima. Rividi anni dopo Beppe Carletti in quel di Riccione, un abbraccio un saluto veloce.

Ieri sera i ricordi sono ritornati a bussare nella mente. Senza volerlo Beppe Carletti mi ha fatto un grande regalo ricordandomi che l'amicizia, il tempo e la coerenza sono il concime indispensabile per sorridere alla vita.

giovedì 21 dicembre 2023

AUGURI DI BUONE FESTE.. UN IPOCRISIA MASCHERATA.



   
Quando Pietro era piccolo, lo facevo sedere sulle mie ginocchia. Ora che è grande mi fa sedere                                                                    sulla sua Lambo...
  
                                             
COME OGNI ANNO RIPETO CHE.. Non ho particolarmente a cuore le feste comandate, anche se riconosco nel Natale una strana e mistica atmosfera che aleggia nell’aria , questo  probabilmente  centra poco o niente  con il vero significato che il Natale  rappresenta per un non credente.
Così anche quest’anno  arriva  puntualmente  il Natale e tutti festeggiano. Tutti sorridenti e felici, gentili e altruisti ma sotto sotto, quanti di quei sorrisi sono veri? Quanto sono veri gli auguri che riceviamo? Oppure è tutta una finzione, pura e stramaledetta finzione.   L’ipocrisia di chi non ti fila per tutto l’’anno nemmeno di striscio e poi a Natale, quando l’incontri, ti dice “Auguri e buon Natale” con un sorriso beffardo, più che un augurio sincero sembra una grande presa per il culo. Ovviamente ci sono persone che ci tengono realmente a te e sono tante  ma quelle le vedi e le senti vicine, sempre e comunque tutto l’anno, anche se vivono  chilometri distanti da te.  
Mi sa che  la nascita di Gesù è secondaria per molti e che invece contano di più i riti mondani  e le strumentalizzazioni commerciali che ci vogliono, come dicevo, tutti felici e contenti trasformando così  il Natale  in una grande trovata commerciale utilizzando il termine  “tradizione” solo per giustificarla.  L’ipocrisia  delle feste non è data da ciò che queste rappresentano, ma da come le persone o per lo meno la maggior parte di esse la vivono.
Trasformare il  Natale in un film dove tutti si fingono più buoni e sorridenti è semplicemente il teatro della vita.
Poi si passa ad un altro rito che da sempre detesto, il capodanno. Con questa festa arriveranno puntuali gli pseudo auguri copia/incolla, quasi tutti di persone che non senti e non frequenti quasi mai.
Ma personalmente il capodanno non lo amo principalmente  per alcuni motivi;  il primo di questi è che dovresti divertirti per forza e io, che da sempre mi diverto indipendentemente dal capodanno, trovo questa usanza comune, poco comune alle mie abitudini. Secondo motivo; rispondere alla domanda detestabile “Che fai a capodanno?” Non si capisce mai se è un invito o una curiosità,  se poi è detta da persone che non frequenti abitualmente diventa fastidiosa, quasi fossi costretto a giustificare la mia opzione. Terzo motivo; non amo i cenoni ne tanto meno mangiare in ristoranti strapieni di gente dove spendi normalmente il doppio, non mangi quasi mai bene e l’attesa tra un piatto e l’altro diventa una gara a tappe.  Quarto motivo; Non sopporto i buoni propositi che inevitabilmente tutti hanno per l’anno nuovo e che, guarda caso, non si mantengono quasi mai. Quinto motivo;  Alla mia età che motivo ho di festeggiare visto che seppur, per grazia ricevuta, ho un anno in più...