giovedì 1 marzo 2018

A MIA MADRE...




Mamma, 
questa lettera è per te, te lo dovevo e poi voglio farti sapere alcune cose.


Anche se non te l'ho mai detto sei sempre stata con me, in ogni momento della mia vita e per questo, senza che tu lo sapessi hai condiviso passo dopo passo la mia esistenza e ora, queste parole voglio scriverle perchè mi manchi.
Ti scrivo anche perchè ho un grande bisogno di dirti grazie, non ci sei più, però è come se fossi sempre presente. La tua testardaggine, che è poi la mia, e il mascherare le tue delusioni, la tua forza d'animo e la tua innegabile disponibilità sono rimasti in questo paese ed ora, ogni volta che ritorno, mi regala sempre tante sorprese ma che spesso mi rattrista e mi turba. Quì in questo paese e in quella casa che  tanto amavi, ho capito troppo tardi che  non avresti mai voluto lasciare. Sono questi tuoi valori ad essere rimasti nel mio cuore. Si mamma, mi manchi anche se per me non sei andata via, sei ancora quì con Antonello e Lapo e anche adesso come tutte le sere quando alla solita ora ti telefonavo, ti penso e scambio alcune parole con te. Quando si perde una persona cara la vita cambia improvvisamente, se poi questa persona è tua madre tutto diventa tortuoso e complicato. Inevitabilmente affiorano i ricordi come un forte schiaffo che ti rinsavisce. Nella mente immagini che mi riportano indietro nel tempo quando bambino camminando con la mia mano stretta alla tua andavamo in piazza per un gelato, i primi giorni della scuola e la buonanotte dopo il carosello in tv, poi diventando giovane ragazzo le nostre prime discussioni e le ribellioni incoscienti e scriteriate tipiche dei giovani che, in un piccolo paese di provincia, scalpitano per scelte non sempre condivise e quasi mai sagge. Poi il tempo passa e ci si ritrova uomini, ed ecco che cambiano le prospettive e le percezioni dei fatti e dei luoghi comuni, magari ci si ostina nella convinzione di essere tutto sommato ancora in grado di gestire da soli la propria vita, ma ogni qualvolta che mi trovavo in difficoltà, per qualsiasi motivo, tornavo inconsapevolmente da te che, per uno strano gioco delle parti, diventavi metaforicamente un prete a cui confessare il mio dilemma o disagio. Non sempre condividevo i tuoi suggerimenti e quasi mai concordavo sulle tue considerazioni ma avevo sempre un disperato bisogno di confrontarmi con te sapendo perfettamente che, testardi  come eravamo, non ci saremmo mai capiti. Così è stato fino a quando, dopo vicessitudini che ti hanno spezzato il cuore, ti sei volutamente arresa alla vita. Nonostante tu fossi stata da sempre  una  "roccia" alla fine hai ceduto. Ti sei arresa dopo aver affrontato tragedie che avevano minato la tua esistenza come la morte del proprio marito, quella di un figlio ed altre delusioni famigliari tristissime, alla fine hai pensato bene di togliere il disturbo e sei volata via. Probabilmente delusa da aspettative che pensavi, giustamente, ti fossero dovute. Desideravi andartene, con la certezza che l'unico posto dove tu potessi trovare un pò di serenità era quella di raggiungere, in quel olimpo chiamato paradiso, tuo marito e tuo figlio. " La gente mi vuole bene" eri solita dire e avevi ragione. La dimostrazione al tuo commiato, erano in tanti mamma, persone che a vario titolo sono venuti per darti un ultimo saluto e questo è stato sicuramente  una tua  grande soddisfazione, quasi una rivincita e ambedue sappiamo di chi parlo. Nelle numerosissime lettere e biglietti di condoglianze in molti hanno scritto belle e dolcissime parole per te, alcune delle quali spezzavano il cuore, e questo rimane un tangibile segno d'affetto nei tuoi confronti, nei confronti di una donna semplice e mai arrendevole con una sua inderogabile convinzione, l'affetto per i suoi figli, tutti, nessuno escluso. Ecco perchè mamma voglio dirti grazie, anche se spesso  sento un vuoto dentro che mi riporta alle nostre discussioni, alle tue avventate e irremovibili decisioni, e alle tue spiritose battute di quando raccontavi di come te e il papà ballavate bene insieme. Ma sono proprio questi ricordi a colmare questo vuoto ed è proprio la tua figura a darmi forza e infondermi coraggio anche se inevitabilmente niente sarà più come prima. Senza di te cara mamma tutto sarà maledettamente difficile e triste ma ricordati che non sei mai, mai  stata per nessuno di noi un disturbo, ma un collante che teneva unita una famiglia. Un giorno stanne certa ci incontreremo in un grande abbraccio, nel mezzo di una festa che non avrà mai fine. Ciao mamma..










martedì 30 gennaio 2018

LA VITA INSIEME AL TUO CANE

 
Il mio amico Buddy




La vita coi cani è strana.Diventerai, senza nessuno che te lo insegni o ti spieghi come farlo, il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.

La vita coi cani è misteriosa. Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei biscotti.
La vita coi cani è crescere. Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai. I cuccioli durano troppo poco.
La vita coi cani è confronto. Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima.
La vita coi cani è sincera. Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre.
La vita coi cani è scomoda. Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.
La vita coi cani è buffa. Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.
La vita coi cani è ritorno a casa. Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.
La vita coi cani è rinuncia. Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.
La vita coi cani è comunione. Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato purtroppo per te mentre stavi cenando.
La vita coi cani è insegnamento.Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.
La vita coi cani è amore. Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci. Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.
La vita coi cani è un viaggio. Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.
La vita coi cani è una parentesi. Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo. Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto.
La vita coni cani è...meravigliosa
Massimo Volpi

mercoledì 24 gennaio 2018

LE PROVOCAZIONI DEGLI STILISTI MENO NOTI

L'eleganza dell'uomo nel 2018

L'eleganza dell'uomo nel 1950 
                           







Qualcosa non torna… l’affermazione “stare al passo con i tempi” non trova sempre  terreno fertile se parliamo di moda maschile attuale.

Sulle passerelle di Milano moda uomo 2018 , un settore che fattura miliardi di euro all’anno, si sono viste sfilate e collezioni degne di nota, ma anche qualche “svarione” di troppo.
Ovviamente alcuni stilisti che amano la provocazione, hanno presentato alcune nuove tendenze che mal conciliano con il gusto, la classe e l’eleganza. Queste provocazioni servono come unico scopo per avere la visibilità che i media riservano alle nuove e strane tendenze della moda,  ben sapendo che difficilmente avranno un seguito commerciale di tutto rispetto. Servono solo per far parlare, disquisire e attirare quella attenzione che verrebbe senz’altro  meno senza queste proposte, forse futuristiche, ma improbabili.
Per lo stilista Giorgio Armani  “ l’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare” l’esatto contrario di quello che ultimamente alcuni stilisti propongono nelle loro collezioni. Mia personale e ferma convenzione è quella della rivisitazione senza grandi forzature della moda uomo anni 50,  quando tutto il mondo invidiava la creatività, l’eleganza e la sartorialità artigianale della moda italiana. 

venerdì 29 dicembre 2017

CAPODANNO 2017 ...QUANDO IL PASSATO BUSSA.


                                                                           Rody Mirri



Passano.. gli anni passano lasciandoci alle spalle i ricordi.

Il passato, fa parte della nostra vita ed ognuno di noi ha un suo passato con  tante storie alle spalle,  alcune di queste che non vorresti più riaprire, altre che vanno conservate nella stanza dei ricordi, però il passato è semplicemente questo, tutto ciò che ti lasci alle spalle e questo può servirti per imparare qualcosa, ma non potrai cambiarlo.

Quando si è giovani si pensa di avere il mondo tra le mani e forse è proprio così, ma a quell'età stai ancora scalando la montagna della vita e tutto sembra possibile. Con gli anni arrivando in cima, solo se sei fortunato e iniziando la discesa ti accorgi di  quello che veramente ognuno di noi è ed ha è il passato, che non è solo ciò che è successo, ma anche ciò che avrebbe potuto succedere ma non è avvenuto.
Alla mia età quando la discesa sta per terminare  in fondo valle rimane solo una fetta di  futuro e l’idea di avanzare verso quella piccola fetta  imparando, ricordando e ripensando il passato penso sia  un buon motivo per riflettere, sapendo che il passato è stato ed è  un segnale di direzione, non un palo dove appoggiarsi. Remare verso il futuro ricordando il passato è salutare e ci permette di non rovinare il presente.
Ben venga l’anno nuovo salutando quello vecchio  che se ne va dopo averci riservato  baci e morsi, ma che almeno, per quanto mi riguarda, mi ha regalato il privilegio di avere un anno in più. 

giovedì 21 dicembre 2017

NATALE 2017 E TANTA IPOCRISIA...




Ripropongo lo stesso concetto. Ogni anno in questo periodo si rinnova il rito dell'ipocrisia.
Arrivano auguri da persone che non senti quasi mai, ma, a Natale e Capodanno, puntualmente, ecco la lunga lista di messaggi o email che ti augurano tutto il bene del mondo.
Ovviamente tra questi, ci sono quelli che ricevi con affetto, persone a cui vuoi bene e ne sei probabilmente ricambiato, ma tanti sono di persone che frequenti poco o niente, persone che per uno strano senso interpretativo della parola amicizia si fanno vive solo in questo periodo.
Spesso lo stesso messaggio augurale viene inviato a più persone con la stessa identica frase,basta pigiare un "invia" ed ecco che si è a posto con la propria coscienza, ma tutto questo è di una tristezza infinita.
Gli auguri più graditi sono quelli ricevuti dalle persone care, e le persone care sono quelle che ci fanno star bene, che ci mancano quando non ci sono, che ci aiutano nelle difficoltà e che rendono nella stessa misura in cui ricevano.
Il Natale con i suoi riti ci aiuta nella riflessione e ci pone nella condizione mentale di dare un giusto ruolo alle persone che ci circondano.
L'importante è ricordarsi che la parte migliore della nostra vita si trova nei cuori di coloro che ci hanno voluto bene e continuano a volercene, agli altri, aggiungo, che non basta un messaggio a  Natale per camuffare i falsi sentimenti e le persone false si riconoscono e il sottoscritto conserva buona memoria.




martedì 21 novembre 2017

UMBERTO BROCCOLI... ANCHE I CANI HANNO UN ANIMA

BUDDY



Martedì 21 Novembre da Marco Liorni alla “ Vita in diretta” su Raiuno, era presente in qualità di ospite/opinionista Umberto Broccoli, scrittore e autore televisivo. In collegamento il proprietario di “Iceberg” un cane,  (Dogo argentino) che in queste ore è rientrato in Italia dalla Danimarca dove una legge lo voleva morto perche ritenuto pericoloso. Intervistato da Liorni lo scrittore Broccoli, pur in modo educato, ironizzava sul rapporto affettuoso tra cane e padrone sostenendo che, proprio perche animale, non poteva essere trattato da essere umano, gli animali, secondo Broccoli non possiedono un anima.
Io non ho idea di cosa sia esattamente un anima se non un principio immateriale della vita nell’uomo e tradizionalmente ritenuta immortale o addirittura partecipe del divino e sede dei sentimenti. Questo è quel poco che so e letto in materia , in sostanza una supposizione identificabile in tante sfumature. Però ho “Buddy” un amico cane che è sicuramente e umanamente meglio di tanti essere umani.
Non sono in grado di sapere se “Buddy” ha un anima, visto che mai nessuno ha visto un anima, ma so che  quando arrivo a casa lui mi accoglie in modo affettuoso, sempre. So che percepisce i miei umori e di conseguenza si comporta. So che mi sa ascoltare. So che non mi giudica e non mi critica. So che se rimango assente per qualche giorno lui non mangia e rimane con lo sguardo fisso alla vetrata di casa aspettando il mio ritorno, (quello che fanno normalmente tante mogli o mariti..) So che mi ama in modo incondizionato, sono il suo compagno e ciò gli basta.
“Buddy” senza saperlo mi ha insegnato ad amare e rispettare tutti gli animali e una serie innumerevole di altre cose che hanno modificato radicalmente il mio modo di pensare e di agire verso gli altri. Non sapevo che quel giorno di otto anni fa, prelevando da un canile "Buddy" avrei cambiato la mia vita…


E a Umberto Broccoli vorrei ricordargli una citazione di Victor Hugo “ Guarda negli occhi un cane e prova ad affermare che non ha un anima”.

RICORDI E PENSIERI..

Rody Mirri - La Rocca Manerba


A volte il passato ritorna e bussa alla porta dei ricordi. Basta una canzone, una fragranza, una fotografia.
Ognuno di noi ha le sue stranezze, le sue angosce e i suoi sogni che teniamo stretti dentro di noi come i ricordi di un amore lontano nel tempo.
Si dice che non esiste separazione definitiva fino a quando custodiamo il ricordo e che i ricordi costituiscono la molla che ci permette di andare avanti, chissà se effettivamente è così, sta di fatto che tutti noi abbiamo le nostre macchine del tempo. Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi. Altre che ci portano avanti e si chiamano sogni.
Come dimenticare attimi della vita che rimangono sulla nostra pelle come cicatrici, come dimenticare i momenti belli e meno belli conditi con risate, lacrime e le eterne discussioni. Il suo sguardo, il suo sorriso, i week end a volte  trasgressivi, quando con lei ti sentivi la persona più felice del mondo, appagato ma contemporaneamente fuori di testa.
Ricordi e pensieri.. una guerra aperta tra istinto e ragione, tra cuore e orgoglio.

Rody Mirri - Ibiza 


Venditti cantava "...certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano, amori indivisibili, indissolubili, inseparabili..." certi amori appunto, non tutti.
Penso sia giusto qualche volta tirarli fuori questi ricordi, anche se il più delle volte sono proprio loro che ti vengono a cercare e allora basta dargli una spolverata e trovare il tempo per non dimenticare chi ha fatto un pezzo di strada importante insieme a noi, perchè comunque sia, chi sfiora la nostra vita in qualche modo ci resta per sempre.





mercoledì 26 luglio 2017

AGOSTO

RODY MIRRI estate 2017



Agosto. Quando la pelle è più scura, l’acqua più calda e le bibite più fredde. La spiaggia, il mare. Anche le canzoni d’estate sembrano scritte apposta per noi  mentre le notti si allungano, la vita ci sorride e ci fa piombare addosso il ricordo di tante giornate d’estate  con tutte le loro promesse…

venerdì 21 luglio 2017

LA PAURA DI INVECCHIARE

La paura di invecchiare è un incubo che assilla moltissime persone.





Sembrare più giovani è il sogno di tutti, uomini e donne,  sopratutto dopo aver passato i 40 anni. Quella è l'età in cui  solitamente  si comincia ad essere impietosi con noi stessi e a pentirsi dello stile di vita, magari non troppo salutista che si è avuto fino a quel momento.
Un famoso proverbio dice che ha 20 anni si ha la faccia che ti ha dato Dio, a 40 quella che ti meriti e se è vero che il DNA ha il suo peso nel modo in cui si invecchia è altrettanto vero che i nostri comportamenti, da quelli alimentari fino all'esercizio fisico, sono in grado di tenerci in buona forma fisica facendoci sembrare più giovani. Sembrare una ragazzina è una battaglia persa in partenza che ha anche un po' del patetico, essere sinceri con noi stessi è fondamentale e decidere se vogliamo apparire la versione ridicola di una ventenne o una splendida quarantenne che porta molto bene i suoi anni.
Questo naturalmente vale anche per tutti gli uomini.

http://www.rodymirri.com/

mercoledì 14 giugno 2017

UNA LEZIONE DI VITA....



Era seduto da solo sotto la pensilina d’attesa per la  fermata degli autobus e aveva tra le mani un trancio di pizza enorme. La calura estiva non dava tregua neanche in quello spazio angusto che costeggiava la strada. Lui giovane ragazzo incurante di tutto, divorava con  ingordigia estasiata questa pizza e ad ogni morso non riusciva a mascherare una sana soddisfazione. L’osservavo mentre attendevo il lascia passare del semaforo e mi  venne spontaneo pensare simpaticamente che doveva aver “una fame della madonna”. Mi stavo recando dal tabaccaio per acquistare le mie maledette sigarette dimenticandomi che quel giorno c’era il turno di chiusura e per poter usufruire del distributore automatico bisognava infilare la tessera sanitaria che ovviamente non  avevo con me. Chi ha questo schifoso vizio sa quante maledizioni e imprechi ti passano per la mente in casi del genere, l’unica soluzione immediata era quella di chiedere al giovane e insaziabile divoratore di pizza se caso mai avesse una tessera sanitaria con se. Mi rispose cortesemente accompagnandomi presso il distributore distante poche decine di metri e senza smettere di divorare il suo trancio di pizza estraeva velocemente la sua tessera permettendomi di prelevare il mio maledetto pacchetto. Lo ringraziai preoccupandomi che per causa mia non perdesse l’autobus “Non si preoccupi, arriva tra dieci minuti” rispose regalandomi un sorriso.  Tra le mani aveva ancora un pezzo di pizza “Vedo che l’appetito non ti manca”  e lui con un sorriso  “è da stamattina che non mangio per cui la fame si sente”. Mi disse che lavorava tutto il giorno  in una stamperia ma che  tra due ore riprendeva a lavorare come guardia giurata. “Ma come fai due lavori?” chiesi sbalordito, e lui pacatamente mi raccontò che se  uno vuol guadagnare due euro e mantenerti non ci sono alternative. Aveva 20anni era originario della Basilicata e qui al nord viveva da solo, da due anni faceva questi due lavori, otto ore da operaio in stamperia e otto da guardia giurata. I soldi guadagnati gli servivano per pagarsi l’affitto e mantenersi, quelli che gli restavano li spediva a sua madre. Notò il mio stupore. Disse che i suoi coetanei  non dovrebbero  farsi tante menate e che se si vuole e c’è la volontà il lavoro si trova, certo che se chiedi ad un datore di lavoro prima di tutto quanto mi paghi e che non sei disponibile per lavori che impegnano la sera o il fine settimana diventa difficile trovare un lavoro. Restai senza parole mentre ammirato lo fissavo negli occhi, ed io, che credo agli occhi di pochi e non alle bocche di tutti, leggevo nel suo sguardo fierezza e cocciutaggine.  I veri eroi moderni sono come questo ragazzo che non vive di apparenza ma di concretezza e se la nostra società  avesse giovani con queste prerogative forse lo sguardo verso il futuro sarebbe meno angosciante.
Questo incontro casuale mi ha fatto bene perche la vita è una lezione di umiltà e le lezioni non si danno ma si prendono anche in un pomeriggio afoso da un giovane ventenne di nome Roberto Cozza operaio stampista e guardia giurata.