sabato 22 giugno 2013

GIUSI NICOLINI (SINDACO DI LAMPEDUSA) E LE MORTI DIMENTICATE

Questa lettera scritta dal sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini serve per aprire gli occhi su cosa succede nella nostra "bella Italia"e che nessun quotidiano pubblicherà......



"Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa
Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?
Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l’idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l’inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce.
Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra.
Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa motivo di vergogna e disonore.
In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l’unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.
Giusi Nicolini (Sindaco di Lampedusamentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.
Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza."

Giusi Nicolini (Sindaco di Lampedusa)

venerdì 7 giugno 2013

PREGIUDIZIO E NOBILTA'


Capita sovente di avere dei pregiudizi su qualcuno che frequentiamo, magari qualcuno che è entrato nella nostra vita da poco la cui conoscenza deriva da fattori casuali. 
A volte basta una frase o un gesto per far sì che questi pregiudizi diventino per noi certezze, a volte perdiamo occasioni irripetibili per conoscere veramente una persona, ma questo dipende unicamente da noi.
Assumere dei pregiudizi confezionati o avvalersi di fatti non verificati, auto convincersi di spiegazioni semplicistiche, lasciarsi persuadere da impressioni superficiali, tutto questo ci può allontanare dalla realtà e ci può far perdere un futuro amico ma ci da una certezza, quella  della necessità di riorganizzare meglio la nostra vita.
L'unico sistema per evitare di avere pregiudizi sulle persone è la chiarezza delle parole e dei fatti, confrontarsi, chiedere, rispondere. Se questo non avviene, non solo il pregiudizio è persistente dentro di noi ma ci fa comodo. In questo caso, come sempre, risulterà più facile auto convincersi di aver ragione piuttosto che ammettere i nostri limiti.
Ogni gesto nobile è riconducibile alla personalità della persona e per poter giudicare delle cose grandi e nobili bisogna possedere un anima altrettanto grande e nobile, chi mette in dubbio o ravvisa negli altri furbizie o interessi senza averne  certezze e  prove, convive con il pregiudizio.
Pregiudizio e nobiltà non vanno mai mano nella mano, possono solo sfiorarsi per un istante,un attimo, poi la nobiltà vola via, vola in alto....




martedì 28 maggio 2013

RODY MIRRI Official Website



Questo il link del mio nuovo Official website http://www.rodymirri.com/
email info@rodymirri.com 

GUIDALBERTO GUIDI, SEMPLICE E CHIARO IL SUO PENSIERO

GUIDALBERTO GUIDI - PRESIDENTE DUCATI ENERGIA

Ieri sera nel programma "Piazza pulita" su La7 tra i vari ospiti in studio, in collegamento anche Guidalberto Guidi Presidente di Ducati Energia.
Le risposte date da Guidi riguardo la crisi in cui si trovano la tante aziende italiane e di conseguenza le famiglie, sono state di una efficacia e di una chiarezza rara. Abituati alle risposte quasi sempre poco chiare e incomprensibili che si sentono da  politici, opinionisti e giornalisti vari, finalmente un imprenditore che parla con un linguaggio semplice e lineare. Da sempre la chiarezza nelle risposte è fondamentale, compreso l'uso di un linguaggio semplice e diretto senza giri di parole inutili, che non ometta o dia per scontati i dettagli necessari alla comprensione.
Guidalberto Guidi ieri sera è riuscito in questo, indipendentemente da quello che si  pensi, non ha fatto sconti alla politica e al nuovo governo ma non è questo il punto, quello che sostengo è l'efficacia della comprensione di un discorso.
Difficilmente in un discorso di politica o di analisi strutturale riguardo alle difficoltà che il nostro paese sta vivendo si è potuto capire dove nascono e dove finiscono le maggiori cause di questo sfacelo italiano. Guidi ha semplicemente detto la sua con numeri e statistiche chiarissimi, comprensibili da chiunque. Certo è che  dopo queste analisi  e spiegazioni ognuno di noi dovrebbe preoccuparsi riguardo  quello che ci aspetta in  futuro e comunque sia niente sarà più come prima. Il domani ci sta riservando incognite impensabili e solo l'ottimismo ci potrà aiutare, perchè l'alternativa è meglio non scriverla...

martedì 21 maggio 2013

KATHARINA MIROSLAWA, LOTTA PER LA VERITA'



Tra breve uscirà il mio ultimo libro su Katharina Miroslawa dal titolo "PECCATO..."chiaramente  diverso da "Il delitto di carnevale" indicato in questi giorni da molti redazionali .  Anche la copertina firmata da Davide Cecchini sarà una sorpresa,realizzata presso Villa Angela Prestige Park di Quarto D'Altino (VE).




giovedì 16 maggio 2013

MILANO DA BERE...UNA FAVOLA AMARA.


Nel 1984 Milano era la città delle speranze e dei sogni, la moda era la regina e la ragione per cui tantissime giovani arrivate dalla provincia italiana sognavano passerelle e successo.
La televisione commerciale apriva le porte alle aspiranti show girl e i ritrovi notturni erano i luoghi preferiti per avere o sperare di avere i contatti giusti,oggi le chiamano "public relations".
La "Milano da bere"era agli albori e gli "yuppies"erano giovani rampanti con il mito dell'avvocato Agnelli e di Silvio Berlusconi, la colonna sonora di quei tempi era "People from Ibiza" di Sandy Marton.
Nella città meneghina si respirava un aria elettrizzante, tutto sembrava possibile e le speranze di un futuro capace di realizzare i propri sogni era pronto, bastava solo osare. Tutti avevano idee e proposte per fare "business", a nessuno erano precluse  gloria e fama.
Ma dietro tutto questo c'erano ombre scure che piano piano inondavano e intaccavano quella magia forse irreale di raggiungere senza pagare pegno la strada che portava al successo.
La cocaina era al tempo un vizio da ricchi, nei salotti giusti e nei locali alla moda era un accessorio obbligato e rifiutare un "tiro"poteva essere considerato da persona non affidabile con la certezza di venire escluso successivamente da inviti o feste che potevano servire per conoscere e avere agganci con persone influenti nel campo della televisione o della moda.
Nel giugno del 1984 in corso Magenta una modella americana Terry Broome ammazzava Francesco D'Alessio, play boy figlio di un avvocato romano. Terry era arrivata a Milano sperando di cavalcare le orme della sorella Donna Broome e finisce in uno di quei vortici fatti di feste e divertimenti a cui tanti aspiravano di frequentare, solo che alla fine ci scappa il morto.
Poco tempo dopo un altra modella si suicidò lasciando su di un foglio la scritta, "Sono stanca di essere considerata solo un attaccapanni".
Notizie di cronaca che venivano risucchiate dalla "Milano da bere"come incidenti di percorso, nulla e niente sembrava potesse fermare quella folle corsa verso la strada del successo, dove tutti erano protagonisti.
Ora dopo 30 anni Milano è mutata solo apparentemente, sotto le ceneri continua in modo più subdolo quella folle corsa anche se è cambiata la posta in gioco.
Non esistono più regole e quelle poche sono univoche.
Ora la formula delle tre "C" culo, capacità e conoscenze non regge più. Valgono solo le conoscenze e le capacità non sono più quelle professionali ma altre, prime tra tutte quelle della seduzione e del sesso, il fine è, l'apparire. Non importa più la televisione le passerelle, un lavoro, ma, "apparire", frequentare uomini famosi e potenti dal politico al calciatore, dal artista al imprenditore. La concorrenza è spietata e Milano spopola di ragazze venute dall'Est e dal sud America e ora anche qualche magrebina. La cocaina è alla portata di tutti e le feste più interessanti sono quelle private. Ora ognuno ha la propria morale e questo giustifica il tutto, del resto gli esempi che abbiamo da chi dovrebbe, per il ruolo che ricoprono indicarci la strada giusta, sono deleteri.
Per fortuna esistono ancora ragazze e ragazzi e, sono parecchi, che in nome della propria indipendenza guardano il futuro con la consapevolezza che niente ti venga regalato. Ragazzi che credono in quello che fanno e  fanno quello in cui credono,ragazze che pretendono di avere un ruolo dignitoso in una città dove si continua a  mascherare spudoratamente il senso della vita.

Rody Mirri - Raduno Ferrari













venerdì 3 maggio 2013

RODY MIRRI, BILL CLINTON E LA MANCATA VISITA AL "GOLF CLUB RENDENA".



Nel 2002, Emanuele Mariotti in qualità di direttore,mi chiese di organizzare un evento per il battesimo e il taglio del nastro del "Golf Club Rendena".
Io allora facevo la spola  tra Milano,Ibiza e Riccione, avevo appena dato alle stampe il mio primo libro "Il Triangolo del Potere"dove raccontavo i retroscena del mondo dello spettacolo e di chi, aveva voluto o dovuto fare per arrivare al successo,attirandomi addosso le antipatie di chi in quel mondo celava segreti mai rilevati.
L'inaugurazione ebbe successo di critica e pubblico, per l'occasione invitai come madrina la trentina Adriana Volpe, Ramona Badescu, Shamanta De Grenet e una giovane miss italia, Arianna David. L'evento fu trasmesso sulla piattaforma SKY nel programma "Salute e benessere".
In seguito, visto i risultati, Mariotti, in accordo con il Presidente del "Golf  Club Rendena s.p.a"Marcello Mosca e con il presidente dell'Associazione Golf Club Angelo Tisi, mi chiesero di organizzare un evento di grande rilevanza nazionale e con cadenza annuale che qualificasse il loro, "Golf Club". Mi inventai e nacque così il concorso nazionale,"Miss Lady Golf". 
Alla cena di gala per la presentazione del concorso, oltre alle autorità politiche,giornalisti, fotografi e il campione di golf Costantino Rocca, anche personaggi dello spettacolo come Amedeo Goria, Katika Lujet, Shamanta De Grenet e altri.
La presentazione ebbe un ottimo riscontro mediatico, oltre hai quotidiani locali e nazionali anche le riviste di gossip dedicarono ampi redazionali in testa "Novella 2000".
Il successo di questi due eventi portarono i presidenti Mosca e Tisi alla convinzione che per l'inaugurazione ufficiale del "Golf Club Val Rendena"dovevano stupire e trarne benefici promozionali con un ospite prestigioso e che la sua fama varcasse i confini nazionali. Questa proposta mi galvanizzò al punto tale che dopo aver preso contatti con l'entourage di Pavarotti e del principe Alberto di Monaco la scelta cadde, vista anche la sua passione per il golf, sul ex presidente degli Stati Uniti d'America Bill Clinton.
Scelta resa difficoltosa per svariati motivi, non ultimo quello legato alla sicurezza personale del ex presidente dopo la tragedia delle "Torri gemelle" dell'11 settembre 2001.
Ma tutto questo invece che frenare stimolava la mia caparbietà e iniziarono così i primi contatti con l'agenzia americana di Larry Walker che curava le pubbliche relazioni del ex presidente e di nomi prestigiosi come l'ex segretario Kissinger.
Walker allora riceveva mediamente cinquanta proposte al giorno riguardanti  inviti rivolti a Bill Clinton, circa il 95% delle richieste venivano scartate immediatamente,le restanti venivano analizzate, valutate e contattate. Questo era semplicemente una prima scrematura,dopo, in base alle informazioni raccolte e ai quesiti posti  l'agenzia americana iniziava la procedura per una eventuale possibilità di avere ospite Bill Clinton. 
Per questo evento chiesi al mio primo editore la "Thelma Editrice" di Brescia e più precisamente al titolare Alessandro Bazzana una collaborazione di intenti.
Giorni e notti di lungo e meticoloso lavoro, perche avere ospite per l'inaugurazione di un campo da golf  l'ex presidente degli Stati Uniti non era una cosa da poco. I vertici del golf club erano entusiasti per questo evento e con una scrittura privata firmata dal presidente Mosca,diedero il loro consenso,ovviamente era in bella evidenza la somma richiesta e sancita di trecentomila euro.
Dovevamo riempire giornalmente innumerevoli quesiti, richieste, formulare risposte alle centinaia di domande che l'agenzia ci inviava e che  si collegavano alle nostre motivazioni per avere in Italia il desiderato ospite. Uno dei problemi più rilevanti era la sicurezza, il tragitto che doveva effettuare Bill Clinton che andava bonificato e i pernottamenti eseguiti da noi dovevano essere riservati con nominativi comunicateci dalla agenzia americana.
Ma quando dopo mesi di lavoro,viaggi e attese arrivò il contratto definitivo, ecco il sorgere di problemi da parte, non solo dei vertici del golf club, ma anche da personalità politiche locali e provinciali, la somma pattuita e accettata dal "Golf Club"con tanto di caparra versata (Cinquantamila Euro) con assegno della Banca di Trento e Bolzano era messo in discussione.
La mia testardaggine andò a sbattere contro interessi privati, beghe di bottega e invidie mai celate.
Arrivarono richieste assurde e non contemplate nel contratto, come quella che l'ex presidente doveva accettare di fermarsi per un saluto a Trento in Provincia, oppure quella di un suo intervento pubblico presso il golf club con gli operatori della Val Rendena. Richieste queste che con un po di fantasia e amore verso la mia terra d'origine riuscii a farle accettare ed a farle inserire nel contratto. Ma nel frattempo maturarono altre richieste assurde, evidentemente il tutto per farci desistere, oppure per trarne il massimo vantaggio commerciale. Alla chetichella anche i vertici del golf club presero le distanze dall'evento e nonostante avessero firmato in nome e per conto di una S.P.A un contratto, con scuse e giustificazioni al limite del ridicolo si defilarono definitivamente. 
Davanti a questi "giochi" poco chiari e poco professionali io e Bazzana decidemmo in una riunione, alla presenza dei vertici del "Golf Club Rendena"e del loro legale, di non accettare altre proposte simili e concordammo, per sopraggiunte clausole e obbligazioni che niente avevano a che fare con il contratto stipulato, di annullare la visita in Italia presso il golf club del ex presidente Bill Clinton.
Dopo le dovute, imbarazzanti spiegazioni a Larry Walker, lo stesso con una email ci ringraziò comunque e indipendentemente dal esito, per la professionalità con cui avevamo svolto il nostro compito.
Sono trascorsi più di dieci anni e per una valle che vive di turismo, penso e credo personalmente che quella mancata visita del ex presidente d'America nella terra dei "moleti" sia stata un errore macroscopico, la somma richiesta era notevole ma considerando l'adesione di alcuni sponsor e rapportata alle cifre che oggi si spendono per il ritiro delle squadre di calcio o altre manifestazioni del genere l'aver ostacolato questo evento, è sinonimo di scarse e poche lungimiranti vedute sulla promozione turistica di un luogo.
Questo per rimettere al posto giusto le tante "interpretazioni"che si sono dette e che continuano a dirsi riguardo il mio ruolo nel mancato evento "Bill Clinton".



mercoledì 10 aprile 2013

SARA' TUTTO LEGALE,PERO'.......


Un articolo di Mario Giordano mi da lo spunto per una riflessione sulla giustizia nei nostri tribunali.

Sicuramente tutto sarà legale, ma trovo però aberrante che nei tribunali esistano pesi e misure diverse nel giudicare i  colpevoli, magari per gli stessi reati.
Ricordate Pietro Maso che vent'anni fa massacrò senza pietà i suoi genitori ? Oggi è libero a tutti gli effetti, ha una fidanzata,un lavoro,una casa.
Ruggero Jucker , il re delle zuppe che nel 2002 uccise con un coltello da sushi e dedurpò con sadismo il corpo della sua fidanzata correndo poi nudo in strada urlando "Io sono Bin Laden. Ora è definitivamente fuori dal carcere,libero.
Erika De Nardo e il suo fidanzato Omar massacrarono la mamma e il fratellino di lei. Ora sono liberi come fringuelli, lei ora passa il tempo giocando a pallavolo e lui lavora in un bar di Aqui Terme.
Ferdinando Carretta massacrò tutta la sua famiglia, inutile dire che è libero pure lui.
Potrei continuare con altri centinaia di esempi. Vero è che la nostra costituzione prevede che il carcere sia rieducativo e non punitivo. Ma se la rieducazione è una cosa seria, tutto dovrebbe completarsi con una giusta condanna e una rieducazione proporzionata alla gravità del fatto. Invece Pietro Maso che si è macchiato di un delitto orribile dopo dodici anni di carcere e cinque di semilibertà è un uomo libero. Ruggero Jucker e Erica De Nardo di anni ne hanno scontati in carcere solo dieci, Ferdinando Carretta che a Parma massacrò tutta la sua famiglia con soli sei anni e mezzo di carcere nel manicomio criminale è ritornato un libero cittadino.
Sicuramente qualcuno di loro sfrutterà la notorietà per scrivere un libro,altri troveranno spazi nei Talk- show televisivi, altri vendendo un esclusiva finiranno sulle copertine dei settimanali.
Sarà tutto legale come dice Giordano, ma è anche tutto molto ma molto offensivo.

Fabrizio Corona per aver commesso dei reati, di cui alcuni discutibili e per aver utilizzato un sistema vecchio come il cucco ma sempre attuale (la vendita di servizi fotografici) si è beccato sette anni di carcere. Così come Fall Alioune, senegalese, che per aver venduto nei mercati rionali  dei CD e merce contraffatta si è beccato dodici anni di carcere.
Sono solo alcuni esempi della disparità di pena. Se passa la convinzione che ammazzare una persona non è poi tanto grave viste le pene inflitte, allora dobbiamo tutti preoccuparci.
Evidentemente qualcosa in questa giustizia non quadra. Ma le leggi vengono stabilite dalla politica e hai giudici spetta il compito di applicarle.
Forse è ancora lontana la speranza che l'ex presidente del Tribunale di Rimini Gino Righi scrisse nel 1980 in un suo libro "Heroin". "Felici quei popoli che vedono crescere l'erba sulle scale dei tribunali e delle carceri"