domenica 15 aprile 2018

ISABELLA BIAGINI IRONICA E SFORTUNATA...


La scomparsa di Isabella Biagini mi riporta al passato..
BIAGINI E RODY MIRRI 

Passano gli anni e con loro aumentano i ricordi e questo succede soprattutto quando viene a mancare una persona che hai conosciuto come Isabella Biagini. Una donna intelligente, ironica e sfortunata. Una donna fuori luogo nel mondo dello spettacolo perche usava sempre la testa il  cuore e l'anima anche quando non gli conveniva, dando sempre  priorità agli affetti.   
Succede raramente che i sogni di un ragazzino possano nel tempo realizzarsi e rimangono quasi sempre sogni o desideri custoditi nel baule dei ricordi che di volta in volta ripeschiamo quando un fatto o una notizia ci riporta indietro nel tempo.
Nel 1968 esplodeva la beat mania, Beatles, Rolling Stone, Nomadi, Equipe 84 ed io, come tanti giovani di allora,  cercavo di imitarli indossando i primi jeans scampanati e facendo, genitori permettendo, crescere i capelli di qualche centimetro.  La televisione in bianco e nero trasmetteva i primi varietà del sabato sera con Mina e Celentano, le sfide canore come “Canzonissima” davano lo spunto per capire le distanze incolmabili dei gusti, non solo musicali, tra  genitori, nonni e figli. Claudio Villa e Orietta Berti contro  Patty Pravo, Formula tre, Bobby Solo e Little Tony. Le prime uscite in discoteca, quasi sempre nel pomeriggio, le prime feste in casa con amici e un “mangiadischi” o nei pochi bar dove nella saletta attigua con 100 lire infilate nel juke-box si ascoltavano tre canzoni. Quasi sempre si optava per due pezzi  scatenati e un lento, già il “lento” la prima forma di seduzione tra maschi e femmine  dove avevi tre minuti di tempo per giocarti la possibilità di capire se la ragazza ci stava. “Stava” era un eufemismo, voleva semplicemente e ingenuamente dire  che la tua compagna di ballo ti permetteva di stringerla a se e se poi ci scappava un bacio, era cosa fatta ma solo metaforicamente perche, quasi sempre, il tutto si fermava lì, oppure, anche se succedeva di rado,  era l’inizio di un approccio verso l’universo sessuale. 
Furono gli anni 70/80 che portarono la rivoluzione sessuale accompagnati dagli slogan “Fate l’amore non la guerra” oppure “Free Love”. Furono anche gli “Anni di piombo” di “Brigate rosse” mentre un perbenismo tacente e conformista dominava l’Italia di fronte a stragi, ipocrisie e intrallazzi.
Arrivò il secondo, poi il terzo canale e con essi la televisione a colori, i capelli lunghi non erano più tabù e i motorini dei giovani  avevano lasciato il posto alle prime Fiat 500, nelle classifiche più gettonate Alan Sorrenti, Battiato, Battisti e De Gregori. Mi piaceva e mi attirava quel mondo di musica, lustrini paillettes che mi permettevano di sognare orizzonti lontanissimi dalla mia realtà. 
Oggi con un capitombolo all’indietro rivedo quegli anni  e me stesso ventenne che scalpitava per trovare risposte alla sua smania di andare oltre lo steccato dove tutto gli andava stretto. Oggi quando ripenso  che gioivo nel vedere in tv i  miei  idoli  televisivi e canori sorrido… sono le stesse persone con cui, nel tempo, ho condiviso amicizie, lavori e divertimento e per uno strano gioco del destino tanti di questi personaggi sono stati da me, non tanto inconsapevolmente, ospitati per motivi di amicizia o di lavoro proprio nello stesso luogo, nello stesso paese dove sono nate le mie aspirazioni,  proprio loro i protagonisti  metaforici della mia gioventù sono arrivati lì da dove sono partito,  dove sono nato, dove da ragazzo sognavo nel vederli in tv. Isabella Biagini era una di queste persone che con Walter Chiari, Franco Califano e altri ancora hanno contribuito senza saperlo alla realizzazione di un sogno maturato tanti anni fa nella testa di un giovane ragazzo.
Sogno e gioia due fattori fondamentali, è il  sogno e la gioia a far partire i nostri piedi. Dubbi e timori li fanno rallentare.  


giovedì 1 marzo 2018

A MIA MADRE...




Mamma, 
questa lettera è per te, te lo dovevo e poi voglio farti sapere alcune cose.


Anche se non te l'ho mai detto sei sempre stata con me, in ogni momento della mia vita e per questo, senza che tu lo sapessi hai condiviso passo dopo passo la mia esistenza e ora, queste parole voglio scriverle perchè mi manchi.
Ti scrivo anche perchè ho un grande bisogno di dirti grazie, non ci sei più, però è come se fossi sempre presente. La tua testardaggine, che è poi la mia, e il mascherare le tue delusioni, la tua forza d'animo e la tua innegabile disponibilità sono rimasti in questo paese ed ora, ogni volta che ritorno, mi regala sempre tante sorprese ma che spesso mi rattrista e mi turba. Quì in questo paese e in quella casa che  tanto amavi, ho capito troppo tardi che  non avresti mai voluto lasciare. Sono questi tuoi valori ad essere rimasti nel mio cuore. Si mamma, mi manchi anche se per me non sei andata via, sei ancora quì con Antonello e Lapo e anche adesso come tutte le sere quando alla solita ora ti telefonavo, ti penso e scambio alcune parole con te. Quando si perde una persona cara la vita cambia improvvisamente, se poi questa persona è tua madre tutto diventa tortuoso e complicato. Inevitabilmente affiorano i ricordi come un forte schiaffo che ti rinsavisce. Nella mente immagini che mi riportano indietro nel tempo quando bambino camminando con la mia mano stretta alla tua andavamo in piazza per un gelato, i primi giorni della scuola e la buonanotte dopo il carosello in tv, poi diventando giovane ragazzo le nostre prime discussioni e le ribellioni incoscienti e scriteriate tipiche dei giovani che, in un piccolo paese di provincia, scalpitano per scelte non sempre condivise e quasi mai sagge. Poi il tempo passa e ci si ritrova uomini, ed ecco che cambiano le prospettive e le percezioni dei fatti e dei luoghi comuni, magari ci si ostina nella convinzione di essere tutto sommato ancora in grado di gestire da soli la propria vita, ma ogni qualvolta che mi trovavo in difficoltà, per qualsiasi motivo, tornavo inconsapevolmente da te che, per uno strano gioco delle parti, diventavi metaforicamente un prete a cui confessare il mio dilemma o disagio. Non sempre condividevo i tuoi suggerimenti e quasi mai concordavo sulle tue considerazioni ma avevo sempre un disperato bisogno di confrontarmi con te sapendo perfettamente che, testardi  come eravamo, non ci saremmo mai capiti. Così è stato fino a quando, dopo vicessitudini che ti hanno spezzato il cuore, ti sei volutamente arresa alla vita. Nonostante tu fossi stata da sempre  una  "roccia" alla fine hai ceduto. Ti sei arresa dopo aver affrontato tragedie che avevano minato la tua esistenza come la morte del proprio marito, quella di un figlio ed altre delusioni famigliari tristissime, alla fine hai pensato bene di togliere il disturbo e sei volata via. Probabilmente delusa da aspettative che pensavi, giustamente, ti fossero dovute. Desideravi andartene, con la certezza che l'unico posto dove tu potessi trovare un pò di serenità era quella di raggiungere, in quel olimpo chiamato paradiso, tuo marito e tuo figlio. " La gente mi vuole bene" eri solita dire e avevi ragione. La dimostrazione al tuo commiato, erano in tanti mamma, persone che a vario titolo sono venuti per darti un ultimo saluto e questo è stato sicuramente  una tua  grande soddisfazione, quasi una rivincita e ambedue sappiamo di chi parlo. Nelle numerosissime lettere e biglietti di condoglianze in molti hanno scritto belle e dolcissime parole per te, alcune delle quali spezzavano il cuore, e questo rimane un tangibile segno d'affetto nei tuoi confronti, nei confronti di una donna semplice e mai arrendevole con una sua inderogabile convinzione, l'affetto per i suoi figli, tutti, nessuno escluso. Ecco perchè mamma voglio dirti grazie, anche se spesso  sento un vuoto dentro che mi riporta alle nostre discussioni, alle tue avventate e irremovibili decisioni, e alle tue spiritose battute di quando raccontavi di come te e il papà ballavate bene insieme. Ma sono proprio questi ricordi a colmare questo vuoto ed è proprio la tua figura a darmi forza e infondermi coraggio anche se inevitabilmente niente sarà più come prima. Senza di te cara mamma tutto sarà maledettamente difficile e triste ma ricordati che non sei mai, mai  stata per nessuno di noi un disturbo, ma un collante che teneva unita una famiglia. Un giorno stanne certa ci incontreremo in un grande abbraccio, nel mezzo di una festa che non avrà mai fine. Ciao mamma..