lunedì 23 aprile 2018
L'INDIMENTICABILE MARCO GAROFALO
Con Marco Garofalo, Pierluigi Perra, Laura Bianca, Monica, Paola Citterio. Rody Mirri a Bellezze sulla Neve - Canale 5 - Madonna di Campiglio
A pochi giorni dalla scomparsa
di Isabella Biagini una brutta malattia si è portata via anche Marco Garofalo, 62
anni, coreografo e professore di danza moderna al talent di AMICI di Maria De
Filippi.
Il suo esordio in televisione risale al 1978 nell’ambito del programma
MA CHE SERA con l’intramontabile Raffaella Carrà. Poi moltissime altre
trasmissioni lo hanno visto protagonista come coreografo; LASCIA O RADOPPIA?
BUONA DAMENICA, BELLEZZE SULLA NEVE, OCCHIO ALLO SPECCHIO, CIAO DARWIN, LUNA
PARK, RE PER UNA NOTTE. Con lui ho un sacco di
ricordi bellissimi, sopratutto i tre mesi trascorsi insieme mentre eravamo
ambedue impegnati con il programma BELLEZZE SULLA NEVE in prima serata su CANALE 5 a Madonna di Campiglio. Marco oltre che
essere stato un serio professionista era
di una simpatia esagerata, le sue battute nel tipico accento romanesco, non
solo erano spassose, ma servivano per sdrammatizzare quei momenti di tensione che spesso accadono durante
le registrazioni di un programma.Durante
la sua malattia ho saputo che ha lottato fino alla fine esattamente come era solito fare anche nella vita.Ciao grande, grandissimo Marco…
domenica 15 aprile 2018
ISABELLA BIAGINI IRONICA E SFORTUNATA...
La scomparsa di Isabella Biagini mi riporta al passato..
BIAGINI E RODY MIRRI
Passano gli anni e con loro aumentano i ricordi e questo succede soprattutto quando viene a mancare una persona che hai conosciuto come Isabella Biagini. Una donna intelligente, ironica e sfortunata. Una donna fuori luogo nel mondo dello spettacolo perche usava sempre la testa il cuore e l'anima anche quando non gli conveniva, dando sempre priorità agli affetti.
Passano gli anni e con loro aumentano i ricordi e questo succede soprattutto quando viene a mancare una persona che hai conosciuto come Isabella Biagini. Una donna intelligente, ironica e sfortunata. Una donna fuori luogo nel mondo dello spettacolo perche usava sempre la testa il cuore e l'anima anche quando non gli conveniva, dando sempre priorità agli affetti.
Succede raramente che i
sogni di un ragazzino possano nel tempo realizzarsi e rimangono quasi sempre
sogni o desideri custoditi nel baule dei ricordi che di volta in volta
ripeschiamo quando un fatto o una notizia ci riporta indietro nel tempo.
Nel 1968 esplodeva la beat mania, Beatles,
Rolling Stone, Nomadi, Equipe 84 ed io, come tanti giovani di allora, cercavo di imitarli indossando i primi jeans
scampanati e facendo, genitori permettendo, crescere i capelli di qualche
centimetro. La televisione in bianco e
nero trasmetteva i primi varietà del sabato sera con Mina e Celentano, le
sfide canore come “Canzonissima” davano lo spunto per capire le distanze incolmabili
dei gusti, non solo musicali, tra genitori, nonni e figli. Claudio Villa e
Orietta Berti contro Patty Pravo,
Formula tre, Bobby Solo e Little Tony. Le prime uscite in discoteca, quasi
sempre nel pomeriggio, le prime feste in casa con amici e un “mangiadischi” o
nei pochi bar dove nella saletta attigua con 100 lire infilate nel juke-box si ascoltavano tre canzoni. Quasi sempre si optava per due pezzi scatenati e un lento, già il “lento”
la prima forma di seduzione tra maschi e femmine dove avevi tre minuti di tempo per giocarti la possibilità
di capire se la ragazza ci stava. “Stava” era un eufemismo, voleva semplicemente e ingenuamente
dire che la tua compagna di ballo ti
permetteva di stringerla a se e se poi ci scappava un bacio, era cosa fatta ma
solo metaforicamente perche, quasi sempre, il tutto si fermava lì, oppure, anche
se succedeva di rado, era l’inizio di un
approccio verso l’universo sessuale.
Furono gli anni 70/80 che portarono la
rivoluzione sessuale accompagnati dagli slogan “Fate l’amore non la guerra”
oppure “Free Love”. Furono anche gli “Anni di piombo” di “Brigate rosse” mentre
un perbenismo tacente e conformista dominava l’Italia di fronte a stragi,
ipocrisie e intrallazzi.
Arrivò il
secondo, poi il terzo canale e con essi la televisione a colori, i capelli
lunghi non erano più tabù e i motorini dei giovani avevano lasciato il posto alle prime Fiat 500,
nelle classifiche più gettonate Alan Sorrenti, Battiato, Battisti e De Gregori.
Mi piaceva e mi attirava quel mondo di musica, lustrini paillettes che mi
permettevano di sognare orizzonti lontanissimi dalla mia realtà.
Oggi con un
capitombolo all’indietro rivedo quegli anni
e me stesso ventenne che scalpitava per trovare risposte alla sua smania
di andare oltre lo steccato dove tutto gli andava stretto. Oggi quando ripenso che gioivo nel vedere in tv i miei idoli televisivi
e canori sorrido… sono le stesse persone con cui, nel tempo, ho condiviso amicizie, lavori e divertimento e per uno strano gioco del destino tanti di
questi personaggi sono stati da me, non tanto inconsapevolmente, ospitati per motivi di amicizia o di lavoro proprio
nello stesso luogo, nello stesso paese dove sono nate le mie aspirazioni, proprio loro i protagonisti
metaforici della mia gioventù sono arrivati
lì da dove sono partito, dove
sono nato, dove da ragazzo sognavo nel vederli in tv. Isabella Biagini era una
di queste persone che con Walter Chiari, Franco Califano e altri ancora hanno
contribuito senza saperlo alla realizzazione di un sogno maturato tanti anni fa
nella testa di un giovane ragazzo.
Sogno e gioia due
fattori fondamentali, è il sogno e la
gioia a far partire i nostri piedi. Dubbi e timori li fanno rallentare.
Rody Mirri con Isabella Biagini alla Discoteca "Ciclamino" di Pinzolo (TN)
giovedì 1 marzo 2018
A MIA MADRE...
Mamma,
questa lettera è per te, te lo dovevo e poi voglio farti sapere alcune cose.
Anche se non te l'ho mai detto sei sempre stata con me, in ogni momento della mia vita e per questo, senza che tu lo sapessi hai condiviso passo dopo passo la mia esistenza e ora, queste parole voglio scriverle perchè mi manchi.
Ti scrivo anche perchè ho un grande bisogno di dirti grazie, non ci sei più, però è come se fossi sempre presente. La tua testardaggine, che è poi la mia, e il mascherare le tue delusioni, la tua forza d'animo e la tua innegabile disponibilità sono rimasti in questo paese ed ora, ogni volta che ritorno, mi regala sempre tante sorprese ma che spesso mi rattrista e mi turba. Quì in questo paese e in quella casa che tanto amavi, ho capito troppo tardi che non avresti mai voluto lasciare. Sono questi tuoi valori ad essere rimasti nel mio cuore. Si mamma, mi manchi anche se per me non sei andata via, sei ancora quì con Antonello e Lapo e anche adesso come tutte le sere quando alla solita ora ti telefonavo, ti penso e scambio alcune parole con te. Quando si perde una persona cara la vita cambia improvvisamente, se poi questa persona è tua madre tutto diventa tortuoso e complicato. Inevitabilmente affiorano i ricordi come un forte schiaffo che ti rinsavisce. Nella mente immagini che mi riportano indietro nel tempo quando bambino camminando con la mia mano stretta alla tua andavamo in piazza per un gelato, i primi giorni della scuola e la buonanotte dopo il carosello in tv, poi diventando giovane ragazzo le nostre prime discussioni e le ribellioni incoscienti e scriteriate tipiche dei giovani che, in un piccolo paese di provincia, scalpitano per scelte non sempre condivise e quasi mai sagge. Poi il tempo passa e ci si ritrova uomini, ed ecco che cambiano le prospettive e le percezioni dei fatti e dei luoghi comuni, magari ci si ostina nella convinzione di essere tutto sommato ancora in grado di gestire da soli la propria vita, ma ogni qualvolta che mi trovavo in difficoltà, per qualsiasi motivo, tornavo inconsapevolmente da te che, per uno strano gioco delle parti, diventavi metaforicamente un prete a cui confessare il mio dilemma o disagio. Non sempre condividevo i tuoi suggerimenti e quasi mai concordavo sulle tue considerazioni ma avevo sempre un disperato bisogno di confrontarmi con te sapendo perfettamente che, testardi come eravamo, non ci saremmo mai capiti. Così è stato fino a quando, dopo vicessitudini che ti hanno spezzato il cuore, ti sei volutamente arresa alla vita. Nonostante tu fossi stata da sempre una "roccia" alla fine hai ceduto. Ti sei arresa dopo aver affrontato tragedie che avevano minato la tua esistenza come la morte del proprio marito, quella di un figlio ed altre delusioni famigliari tristissime, alla fine hai pensato bene di togliere il disturbo e sei volata via. Probabilmente delusa da aspettative che pensavi, giustamente, ti fossero dovute. Desideravi andartene, con la certezza che l'unico posto dove tu potessi trovare un pò di serenità era quella di raggiungere, in quel olimpo chiamato paradiso, tuo marito e tuo figlio. " La gente mi vuole bene" eri solita dire e avevi ragione. La dimostrazione al tuo commiato, erano in tanti mamma, persone che a vario titolo sono venuti per darti un ultimo saluto e questo è stato sicuramente una tua grande soddisfazione, quasi una rivincita e ambedue sappiamo di chi parlo. Nelle numerosissime lettere e biglietti di condoglianze in molti hanno scritto belle e dolcissime parole per te, alcune delle quali spezzavano il cuore, e questo rimane un tangibile segno d'affetto nei tuoi confronti, nei confronti di una donna semplice e mai arrendevole con una sua inderogabile convinzione, l'affetto per i suoi figli, tutti, nessuno escluso. Ecco perchè mamma voglio dirti grazie, anche se spesso sento un vuoto dentro che mi riporta alle nostre discussioni, alle tue avventate e irremovibili decisioni, e alle tue spiritose battute di quando raccontavi di come te e il papà ballavate bene insieme. Ma sono proprio questi ricordi a colmare questo vuoto ed è proprio la tua figura a darmi forza e infondermi coraggio anche se inevitabilmente niente sarà più come prima. Senza di te cara mamma tutto sarà maledettamente difficile e triste ma ricordati che non sei mai, mai stata per nessuno di noi un disturbo, ma un collante che teneva unita una famiglia. Un giorno stanne certa ci incontreremo in un grande abbraccio, nel mezzo di una festa che non avrà mai fine. Ciao mamma..
martedì 30 gennaio 2018
LA VITA INSIEME AL TUO CANE
La vita coi cani è strana.Diventerai, senza nessuno che te lo insegni o ti spieghi come farlo, il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.
La vita coi cani è misteriosa. Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei biscotti.
La vita coi cani è misteriosa. Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei biscotti.
La vita coi cani è crescere. Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai. I cuccioli durano troppo poco.
La vita coi cani è confronto. Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima.
La vita coi cani è sincera. Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre.
La vita coi cani è scomoda. Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.
La vita coi cani è buffa. Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.
La vita coi cani è ritorno a casa. Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.
La vita coi cani è rinuncia. Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.
La vita coi cani è comunione. Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato purtroppo per te mentre stavi cenando.
La vita coi cani è insegnamento.Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.
La vita coi cani è amore. Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci. Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.
La vita coi cani è un viaggio. Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.
La vita coi cani è una parentesi. Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo. Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto.
La vita coni cani è...meravigliosa
Massimo Volpi
mercoledì 24 gennaio 2018
LE PROVOCAZIONI DEGLI STILISTI MENO NOTI
L'eleganza dell'uomo nel 2018 |
L'eleganza dell'uomo nel 1950 |
Qualcosa non torna… l’affermazione
“stare al passo con i tempi” non trova sempre terreno fertile se parliamo di moda maschile
attuale.
Sulle passerelle di
Milano moda uomo 2018 , un settore che fattura miliardi di euro all’anno, si
sono viste sfilate e collezioni degne di nota, ma anche qualche “svarione” di
troppo.
Ovviamente alcuni stilisti che amano la provocazione, hanno presentato
alcune nuove tendenze che mal conciliano con il gusto, la classe e l’eleganza.
Queste provocazioni servono come unico scopo per avere la visibilità che i
media riservano alle nuove e strane tendenze della moda, ben sapendo che difficilmente avranno un
seguito commerciale di tutto rispetto. Servono solo per far parlare, disquisire
e attirare quella attenzione che verrebbe senz’altro meno senza queste proposte, forse futuristiche,
ma improbabili.
Per lo stilista Giorgio Armani “ l’eleganza non è farsi notare, ma farsi
ricordare” l’esatto contrario di quello che ultimamente alcuni stilisti
propongono nelle loro collezioni. Mia personale e ferma convenzione è quella
della rivisitazione senza grandi forzature della moda uomo anni 50, quando tutto il mondo invidiava la creatività,
l’eleganza e la sartorialità artigianale della moda italiana.
venerdì 29 dicembre 2017
CAPODANNO 2017 ...QUANDO IL PASSATO BUSSA.
Passano.. gli anni
passano lasciandoci alle spalle i ricordi.
Il passato, fa parte della nostra vita ed ognuno
di noi ha un suo passato con tante
storie alle spalle, alcune di queste che
non vorresti più riaprire, altre che vanno conservate nella stanza dei ricordi,
però il passato è semplicemente questo, tutto ciò che ti lasci alle spalle e
questo può servirti per imparare qualcosa, ma non potrai cambiarlo.
Quando si è giovani si
pensa di avere il mondo tra le mani e forse è proprio così, ma a quell'età stai
ancora scalando la montagna della vita e tutto sembra possibile. Con gli anni
arrivando in cima, solo se sei fortunato e iniziando la discesa ti accorgi di quello
che veramente ognuno di noi è ed ha è il passato, che non è solo ciò che è
successo, ma anche ciò che avrebbe potuto succedere ma non è avvenuto.
Alla mia età quando la discesa sta per
terminare in fondo valle rimane solo una
fetta di futuro e l’idea di avanzare
verso quella piccola fetta imparando,
ricordando e ripensando il passato penso sia un buon motivo per riflettere, sapendo che il
passato è stato ed è un segnale di
direzione, non un palo dove appoggiarsi. Remare verso il futuro ricordando il
passato è salutare e ci permette di non rovinare il presente.
Ben venga l’anno
nuovo salutando quello vecchio che se ne
va dopo averci riservato baci e morsi, ma che almeno, per quanto mi riguarda, mi
ha regalato il privilegio di avere un anno in più.
giovedì 21 dicembre 2017
NATALE 2017 E TANTA IPOCRISIA...
Ripropongo lo stesso concetto. Ogni anno in questo periodo si rinnova il rito dell'ipocrisia.
Arrivano auguri da persone che non senti quasi mai, ma, a Natale e Capodanno, puntualmente, ecco la lunga lista di messaggi o email che ti augurano tutto il bene del mondo.
Ovviamente tra questi, ci sono quelli che ricevi con affetto, persone a cui vuoi bene e ne sei probabilmente ricambiato, ma tanti sono di persone che frequenti poco o niente, persone che per uno strano senso interpretativo della parola amicizia si fanno vive solo in questo periodo.
Spesso lo stesso messaggio augurale viene inviato a più persone con la stessa identica frase,basta pigiare un "invia" ed ecco che si è a posto con la propria coscienza, ma tutto questo è di una tristezza infinita.
Gli auguri più graditi sono quelli ricevuti dalle persone care, e le persone care sono quelle che ci fanno star bene, che ci mancano quando non ci sono, che ci aiutano nelle difficoltà e che rendono nella stessa misura in cui ricevano.
Il Natale con i suoi riti ci aiuta nella riflessione e ci pone nella condizione mentale di dare un giusto ruolo alle persone che ci circondano.
L'importante è ricordarsi che la parte migliore della nostra vita si trova nei cuori di coloro che ci hanno voluto bene e continuano a volercene, agli altri, aggiungo, che non basta un messaggio a Natale per camuffare i falsi sentimenti e le persone false si riconoscono e il sottoscritto conserva buona memoria.
martedì 21 novembre 2017
UMBERTO BROCCOLI... ANCHE I CANI HANNO UN ANIMA
BUDDY |
Martedì 21 Novembre da
Marco Liorni alla “ Vita in diretta” su Raiuno, era presente in qualità di
ospite/opinionista Umberto Broccoli, scrittore e autore televisivo. In
collegamento il proprietario di “Iceberg” un cane, (Dogo argentino) che in queste ore è rientrato
in Italia dalla Danimarca dove una legge lo voleva morto perche ritenuto
pericoloso. Intervistato da Liorni lo scrittore Broccoli, pur in modo educato,
ironizzava sul rapporto affettuoso tra cane e padrone sostenendo che, proprio
perche animale, non poteva essere trattato da essere umano, gli animali, secondo Broccoli non possiedono un anima.
Io non ho idea di cosa
sia esattamente un anima se non un principio immateriale della vita nell’uomo e
tradizionalmente ritenuta immortale o addirittura partecipe del divino e sede
dei sentimenti. Questo è quel poco che so e letto in materia , in sostanza una
supposizione identificabile in tante sfumature. Però ho “Buddy” un amico cane
che è sicuramente e umanamente meglio di tanti essere umani.
Non sono in grado
di sapere se “Buddy” ha un anima, visto che mai nessuno ha visto un anima, ma
so che quando arrivo a casa lui mi
accoglie in modo affettuoso, sempre. So che percepisce i miei umori e di conseguenza
si comporta. So che mi sa ascoltare. So che non mi giudica e non mi critica. So
che se rimango assente per qualche giorno lui non mangia e rimane con lo
sguardo fisso alla vetrata di casa aspettando il mio ritorno, (quello che fanno normalmente tante mogli o mariti..) So che mi ama in modo incondizionato, sono il suo
compagno e ciò gli basta.
“Buddy” senza saperlo
mi ha insegnato ad amare e rispettare tutti gli animali e una serie innumerevole di altre
cose che hanno modificato radicalmente il mio modo di pensare e di agire verso
gli altri. Non sapevo che quel giorno di otto anni fa, prelevando da un canile "Buddy" avrei
cambiato la mia vita…
E a Umberto Broccoli vorrei
ricordargli una citazione di Victor Hugo “ Guarda negli occhi un cane e prova
ad affermare che non ha un anima”.
RICORDI E PENSIERI..
Rody Mirri - La Rocca Manerba |
A volte il passato ritorna e bussa alla porta dei ricordi. Basta una canzone, una fragranza, una fotografia.
Ognuno di noi ha le sue stranezze, le sue angosce e i suoi sogni che teniamo stretti dentro di noi come i ricordi di un amore lontano nel tempo.
Si dice che non esiste separazione definitiva fino a quando custodiamo il ricordo e che i ricordi costituiscono la molla che ci permette di andare avanti, chissà se effettivamente è così, sta di fatto che tutti noi abbiamo le nostre macchine del tempo. Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi. Altre che ci portano avanti e si chiamano sogni.
Come dimenticare attimi della vita che rimangono sulla nostra pelle come cicatrici, come dimenticare i momenti belli e meno belli conditi con risate, lacrime e le eterne discussioni. Il suo sguardo, il suo sorriso, i week end a volte trasgressivi, quando con lei ti sentivi la persona più felice del mondo, appagato ma contemporaneamente fuori di testa.
Ricordi e pensieri.. una guerra aperta tra istinto e ragione, tra cuore e orgoglio.
Rody Mirri - Ibiza |
Venditti cantava "...certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano, amori indivisibili, indissolubili, inseparabili..." certi amori appunto, non tutti.
Penso sia giusto qualche volta tirarli fuori questi ricordi, anche se il più delle volte sono proprio loro che ti vengono a cercare e allora basta dargli una spolverata e trovare il tempo per non dimenticare chi ha fatto un pezzo di strada importante insieme a noi, perchè comunque sia, chi sfiora la nostra vita in qualche modo ci resta per sempre.
mercoledì 26 luglio 2017
AGOSTO
Agosto. Quando la pelle
è più scura, l’acqua più calda e le bibite più fredde. La spiaggia, il mare.
Anche le canzoni d’estate sembrano scritte apposta per noi mentre le notti si allungano, la vita ci
sorride e ci fa piombare addosso il ricordo di tante giornate d’estate con tutte le loro promesse…
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