Non ho particolarmente a cuore le feste comandate, anche se riconosco nel Natale una strana e mistica atmosfera che alleggia nell’aria , questo probabilmente centra poco o niente con il vero significato che il Natale rappresenta per un non credente.
Così anche
quest’anno arriva puntualmente
il Natale e tutti festeggiano. Tutti sorridenti e felici, gentili e
altruisti ma sotto sotto, quanti di quei sorrisi sono veri? Quanto sono veri
gli auguri che riceviamo? Oppure è tutta una finzione, pura e stramaledetta
finzione. L’ipocrisia di chi non ti fila per tutto
l’anno nemmeno di striscio e poi a Natale, quando l’incontri, ti dice “Buon
Natale” con un sorriso beffardo che più che un augurio sincero sembra una
grande presa per il culo. Ovviamente ci sono persone che ci tengono realmente a
te e sono tante ma quelle le vedi e le
senti vicine sempre e comunque tutto l’anno anche se vivono chilometri distanti da te.
Mi sa che la nascita di Gesù è secondaria per molti e
che invece contano di più i riti mondani
e le strumentalizzazioni commerciali che ci vogliono come dicevo tutti
felici e contenti trasformando così il
Natale in una grande trovata commerciale
utilizzando il termine “tradizione” solo
per giustificarla. L’ipocrisia delle feste non è data da ciò che queste
rappresentano, ma da come le persone o per lo meno la maggior parte di esse la
vivono.
Trasformare il Natale in un film dove tutti si fingono più
buoni e sorridenti è semplicemente il teatro della vita.
Poi si passa ad un
altro rito che da sempre detesto, il capodanno. Con questa festa arriveranno
puntuali gli pseudo auguri copia/incolla, quasi tutti di persone che non senti
e non frequenti quasi mai.
Ma personalmente il capodanno lo detesto
principalmente per alcuni motivi; il primo di questi è quello che ti devi divertire
per forza e io, che da sempre mi diverto indipendentemente dal capodanno, trovo
questa usanza comune, poco comune alle mie abitudini. Secondo motivo; rispondere
alla domanda detestabile “Che fai a capodanno?” Non capisci mai se è un invito
o una curiosità e se poi è detta da persone che non frequenti abitualmente
diventa fastidiosa, quasi fossi costretto a giustificare la mia opzione. Terzo
motivo; non amo i cenoni ne tantomeno mangiare in ristoranti strapieni di gente
dove spendi normalmente il doppio, non mangi quasi mai bene e l’attesa tra un
piatto e l’altro diventa una gara a tappe. Quarto motivo; Non sopporto i buoni propositi
che inevitabilmente tutti hanno per l’anno nuovo e che, guarda caso, non si
mantengono quasi mai. Quinto motivo; Alla mia età che motivo ho di festeggiare visto che
seppur, per grazia ricevuta, ho un anno in più...
Un analisi perfetta dell'ipocrisia...Una sua fan.
RispondiEliminaDivertente realtà...V.T.
RispondiEliminaGrande.....un amico che ti stima un casino!!
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