mercoledì 14 giugno 2017

UNA LEZIONE DI VITA....



Era seduto da solo sotto la pensilina d’attesa per la  fermata degli autobus e aveva tra le mani un trancio di pizza enorme. La calura estiva non dava tregua neanche in quello spazio angusto che costeggiava la strada. Lui giovane ragazzo incurante di tutto, divorava con  ingordigia estasiata questa pizza e ad ogni morso non riusciva a mascherare una sana soddisfazione. L’osservavo mentre attendevo il lascia passare del semaforo e mi  venne spontaneo pensare simpaticamente che doveva aver “una fame della madonna”. Mi stavo recando dal tabaccaio per acquistare le mie maledette sigarette dimenticandomi che quel giorno c’era il turno di chiusura e per poter usufruire del distributore automatico bisognava infilare la tessera sanitaria che ovviamente non  avevo con me. Chi ha questo schifoso vizio sa quante maledizioni e imprechi ti passano per la mente in casi del genere, l’unica soluzione immediata era quella di chiedere al giovane e insaziabile divoratore di pizza se caso mai avesse una tessera sanitaria con se. Mi rispose cortesemente accompagnandomi presso il distributore distante poche decine di metri e senza smettere di divorare il suo trancio di pizza estraeva velocemente la sua tessera permettendomi di prelevare il mio maledetto pacchetto. Lo ringraziai preoccupandomi che per causa mia non perdesse l’autobus “Non si preoccupi, arriva tra dieci minuti” rispose regalandomi un sorriso.  Tra le mani aveva ancora un pezzo di pizza “Vedo che l’appetito non ti manca”  e lui con un sorriso  “è da stamattina che non mangio per cui la fame si sente”. Mi disse che lavorava tutto il giorno  in una stamperia ma che  tra due ore riprendeva a lavorare come guardia giurata. “Ma come fai due lavori?” chiesi sbalordito, e lui pacatamente mi raccontò che se  uno vuol guadagnare due euro e mantenerti non ci sono alternative. Aveva 20anni era originario della Basilicata e qui al nord viveva da solo, da due anni faceva questi due lavori, otto ore da operaio in stamperia e otto da guardia giurata. I soldi guadagnati gli servivano per pagarsi l’affitto e mantenersi, quelli che gli restavano li spediva a sua madre. Notò il mio stupore. Disse che i suoi coetanei  non dovrebbero  farsi tante menate e che se si vuole e c’è la volontà il lavoro si trova, certo che se chiedi ad un datore di lavoro prima di tutto quanto mi paghi e che non sei disponibile per lavori che impegnano la sera o il fine settimana diventa difficile trovare un lavoro. Restai senza parole mentre ammirato lo fissavo negli occhi, ed io, che credo agli occhi di pochi e non alle bocche di tutti, leggevo nel suo sguardo fierezza e cocciutaggine.  I veri eroi moderni sono come questo ragazzo che non vive di apparenza ma di concretezza e se la nostra società  avesse giovani con queste prerogative forse lo sguardo verso il futuro sarebbe meno angosciante.
Questo incontro casuale mi ha fatto bene perche la vita è una lezione di umiltà e le lezioni non si danno ma si prendono anche in un pomeriggio afoso da un giovane ventenne di nome Roberto Cozza operaio stampista e guardia giurata.


4 commenti:

  1. Complimenti, bell'articolo che fa riflettere...Betty R.

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  2. Questo dimostra che esistono ancora giovani di belle speranze. La mamma di Roberto deve essere fiera di questo figlio e tanti dovrebbero prendere esempio.

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  3. Grazie Rody e stato un piacere averti conosciuto e spero che questo messaggio arrivi nel cuore e nella testa di tutti. Solo se ci si punta su un obbiettivo è si dedica anima e cuore nei propri passi si riesce a vivere e ad essere vissuto. Un tuo nuovo fan Roberto Cozza

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  4. Grazie Rody, e stato un piacere averti incontrato. Spero che questo messaggio arrivi nella testa delle persone e che cominciano a pensare in positivo. Se vuoi puoi. Questo è il mio motto. Un tuo nuovo fan Roberto Cozza

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