Realizzarsi... è uno dei pensieri che popolano le nostre menti sin da quando si è giovani, anzi, sopratutto da giovani, sarà poi il tempo a stabilire se questo desiderio si è realizzato.
Provandoci si ottengono comunque sicuramente due risultati importanti, il primo è essere vivo, il secondo è essere felici.
Il primo dipende da noi, il secondo invece è incerto. La ricerca della felicità è naturale e soggettiva così come il percorso intrapreso per raggiungerla.
Ma torniamo al primo,"essere vivo". Ovviamente ci sono molte sfaccettature in questa parola e detta così può sembrare senza senso, dipende.
Personalmente incontro un sacco di persone che sono morte da anni, peccato che non se ne accorgono, all'apparenza sembrano come tanti, lavorano, ridono, mangiano...ma dentro sono spenti, senza sogni, senza speranza e senza gioia di vivere e non si rendono conto di vivere un miracolo che non si ripeterà mai più.
La loro forza vitale si è spenta nella routine, nella rassegnazione dei piccoli uomini a cui, come diceva Nietzche, basta "una vogliuzza per il giorno", una vogliuzza per la notte, fermo restando la salute".
Essere morti dentro significa scegliere relazioni noiose, lavori che odiamo, la strada più battuta.
Vuol dire scegliere la quieta disperazione, preferire la routine e il conformismo, al posto della chiamata e dell'avventura...
Scegliere di essere vivi invece vuol dire giocarsela. Fino in fondo. Nonostante i dispiaceri, le delusioni e le difficoltà che si incontrano lungo il camino.
Significa assumersi le responsabilità di diventare artefici della propria vita,di fare le proprie scelte anche quando gli altri disapprovano, di seguire il proprio istinto e le proprie passioni ma sopratutto la libertà di essere se stessi.
Significa poter dire alla fine dei giorni "Ho vissuto".
Chi sta immobile non sbaglia mai, chi segue l'onda arriva in secca come tanti altri e come tanti altri sarà semplicemente un numero.
Bisognerebbe soffermarsi al pensiero che la normalità è semplicemente una statistica e non è detto che il 90% delle persone che rientrano nei parametri della normalità, quelli che per capirci seguono l'onda, siano quelli giusti, forse è quel 10% che seppur diversi hanno capito il significato della parola... "sono vivo".
purtroppo siamo circondati dai numerosi zombi nascosti dietro la maschera dell'ipocrisia. Una super affezionata del suo blog. Clara T.
RispondiEliminaMi piace quello che scrivi.....
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