Rody Mirri e Franco Califano Green Club Madonna di Campiglio 1978
Dopo la scomparsa di Enzo Jannacci, ora, ad un giorno di distanza la notizia della morte di Franco Califano. Due artisti poeti,due cantautori che hanno rappresentato nello stesso periodo una epoca memorabile. Jannacci "el dutur" e Califano "er califfo", due anime diverse come diverse probabilmente le loro visioni della vita, diversi come possono essere Roma e Milano, diversi forse in tutto ma accomunati dalla passione e amore per la musica, passione che sfocia in canzoni rare e bellissime.
Persone che ho conosciuto anni fa.
Con Enzo Jannacci fu un incontro professionale, lo scritturai parecchi anni fa per una serata/concerto con la sua "Big Band"a Darzo (TN). Ebbi così modo di assistere ad un evento straordinario.
Diverso il rapporto con Franco Califano. Eravamo amici, anche se era da tanto tempo che non ci si vedeva.
Ho conosciuto Franco Califano nel 1978 al Covo di Nord Est di Santa Margherita Ligure e ci siamo frequentati assiduamente per diversi anni, un periodo quello, che lo vedeva tra i personaggi più richiesti nei locali alla moda.
Piaceva alle donne e le donne piacevano a lui, generoso come pochi, intrigante e avventuriero ma sempre gentiluomo. A lui sono legati i periodi probabilmente più belli della mia vita.
Ricordo le nostre serate memorabili al Covo di Santa Margherita Ligure, le nottate al Brera Bridge Club di Milano, così come le lunghe ore in auto per raggiungere il Green Club di Madonna di Campiglio.
Franco Califano nascondeva nel suo intimo una profonda timidezza mascherata dal suo "personaggio" e accompagnata da una generosità senza limiti.
Generoso anche con persone che non conosceva, un esempio tra tanti, quando rientrammo dopo una serata trascorsa al Hippopotamus di Roma, l'incontro in Via Sisto IV con un ragazzo che si disperava per il furto del suo motorino, indispensabile per il suo lavoro. Al mattino la prima cosa che Franco fece fu quella di acquistargliene uno nuovo.
"La mia libertà" non è semplicemente il titolo di una delle sue canzoni, credo racchiuda anche una filosofia di vita. La sua.
Califano era solito dire che come epitaffio sulla sua tomba avrebbe voluto la scritta "Non escludo il ritorno". Spero lo accontentino.
Ricordo quando ventenne impazzivo per lui e lo vidi per la prima volta proprio al Green. Ciao Franco che la terra ti sia lieve. Francesca C.
RispondiEliminaLe più belle canzoni di Califano sono quelle meno conosciute. Ciao "Maestro". Vincenzo sessantasettenne.
RispondiEliminaGRANDE CALIFFO!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiElimina