RODY MIRRI Ancona 2005 - Raduno Ferrari
sabato 4 aprile 2015
sabato 24 gennaio 2015
ALBUM DEI RICORDI
1998....Dopo la presentazione del concorso a Cannes, presso l'Hotel Mediterraneo di Riccione viene proclamata e incoronata da Rody Mirri "La più bella del mondo".
Milano 1985 Nephenta MILANO - Presentazione candidata Miss Mondo alla finalissima di Londra Cosetta Antoniolli con Rody Mirri
S. Teodoro (Sardegna)1996 "La canzone del cuore".
Il regista F.Bianca, Demetra hampton e Rody Mirri produttore del programma.
Pinzolo (TN) 1978 "Discoteca Ciclamino" Rody Mirri e Walter Chiari
Cologno Monzese (Mi) 1996 a"La sai l'ultima" Canale 5
Rody Mirri con Rosita Celentano.
Notte Rosa Riccione Blu Bar Cafè 2007- SKY - Evento vincitore come miglior scenografia. Nella foto la conduttrice televisiva Stefania Falanga intervista il produttore Rody Mirri e "Madre natura" Flaminia Romeo.
Milano 2003 - Hotel Diana Majestic - Presentazione libro "La Repubblica delle Veline" - Candida Morvillo " La donna del Lago" - Rody Mirri.
Pinzolo (TN) 2007 - Claudia Dyran (Miss Norvegia) Rody Mirri e Katharina Miroslawa.
Cannes 1994 - Carla Liotto e Rody Mirri
Villa Odescalchi 1998 Alzate Brianza - Samantha De Grenet Rody Mirri
lunedì 19 gennaio 2015
QUALCUNO E' MORTO E NON LO SA........
Realizzarsi... è uno dei pensieri che popolano le nostre menti sin da quando si è giovani, anzi, sopratutto da giovani, sarà poi il tempo a stabilire se questo desiderio si è realizzato.
Provandoci si ottengono comunque sicuramente due risultati importanti, il primo è essere vivo, il secondo è essere felici.
Il primo dipende da noi, il secondo invece è incerto. La ricerca della felicità è naturale e soggettiva così come il percorso intrapreso per raggiungerla.
Ma torniamo al primo,"essere vivo". Ovviamente ci sono molte sfaccettature in questa parola e detta così può sembrare senza senso, dipende.
Personalmente incontro un sacco di persone che sono morte da anni, peccato che non se ne accorgono, all'apparenza sembrano come tanti, lavorano, ridono, mangiano...ma dentro sono spenti, senza sogni, senza speranza e senza gioia di vivere e non si rendono conto di vivere un miracolo che non si ripeterà mai più.
La loro forza vitale si è spenta nella routine, nella rassegnazione dei piccoli uomini a cui, come diceva Nietzche, basta "una vogliuzza per il giorno", una vogliuzza per la notte, fermo restando la salute".
Essere morti dentro significa scegliere relazioni noiose, lavori che odiamo, la strada più battuta.
Vuol dire scegliere la quieta disperazione, preferire la routine e il conformismo, al posto della chiamata e dell'avventura...
Scegliere di essere vivi invece vuol dire giocarsela. Fino in fondo. Nonostante i dispiaceri, le delusioni e le difficoltà che si incontrano lungo il camino.
Significa assumersi le responsabilità di diventare artefici della propria vita,di fare le proprie scelte anche quando gli altri disapprovano, di seguire il proprio istinto e le proprie passioni ma sopratutto la libertà di essere se stessi.
Significa poter dire alla fine dei giorni "Ho vissuto".
Chi sta immobile non sbaglia mai, chi segue l'onda arriva in secca come tanti altri e come tanti altri sarà semplicemente un numero.
Bisognerebbe soffermarsi al pensiero che la normalità è semplicemente una statistica e non è detto che il 90% delle persone che rientrano nei parametri della normalità, quelli che per capirci seguono l'onda, siano quelli giusti, forse è quel 10% che seppur diversi hanno capito il significato della parola... "sono vivo".
martedì 23 dicembre 2014
BUONE FESTE
Buone Feste hai lettori del mio blog che sono molto di più di quanto avrei mai potuto immaginare, ricordando ad alcuni che......
L'invidia è il sentimento che noi proviamo quando qualcuno, che noi consideriamo del nostro stesso valore ci sorpassa, ottiene l'ammirazione altrui. Allora abbiamo l'impressione di una profonda ingiustizia nel mondo. Cerchiamo di convincerci che non lo merita, facciamo di tutto per trascinarlo al nostro stesso livello, di svalutarlo e ne parliamo male, lo critichiamo. Ma se gli altri continuano ad innalzarlo, ci RODYamo di collera e, nello stesso tempo, siamo presi dal dubbio. Perche non siamo sicuri di essere nel giusto. Per questo ci vergogniamo di essere invidiosi. E, sopratutto, di essere additati come persone invidiose. In termini psicologici potremmo dire che l'invidia è un tentativo un po' maldestro di recuperare la fiducia e la stima in sè stessi, impedendo la caduta del proprio valore attraverso la svalutazione dell'altro.
Buon Natale e un sereno 2015
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