domenica 15 giugno 2014

SE CAMBI SEI SOLO, SE VINCI ARRIVANO TUTTI.

Ci sono dei momenti nella vita in cui noi imbocchiamo una strada nuova.
Succede quando una delusione affettiva ci lascia senza speranze, quando un licenziamento inaspettato ci obbliga a modificare radicalmente il nostro futuro, oppure quando abbiamo per mille o più ragioni una disperata voglia di lasciarci tutto alle spalle.
In tutti questi casi siamo costretti ad abbandonare il nostro mondo e siamo scaraventati in un territorio pieno di insidie dove navighiamo a vista senza sapere quale sarà il nostro destino. Ovviamente più è importante la posta in gioco, più rischiosa ed incerta diventa l'impresa. Guai un attimo di distrazione e spesso proprio quando ci avviciniamo alla meta le difficoltà aumentano. E come sempre la cosa più impressionante è che mentre metà delle difficoltà proverranno  dal mondo esterno, l'altra metà ci verrà dall'incomprensione di coloro che dovrebbero stare dalla nostra parte, al nostro fianco.
Anche le persone vicine, la famiglia, gli amici più intimi resteranno allibiti, sconcertati, si tireranno in disparte stanno a guardare. Sopra tutto quelli che consideravamo gli amici più cari  diventeranno diffidenti, sospettosi, criticando senza difenderci dagli attacchi che noi subiremo.
Per gli amici, la nostra nuova strada, indipendentemente dalle motivazioni che determinerà questo cambiamento e che ci porterà inevitabilmente a nuove scelte di vita, scompaginerà il mosaico del quadro che avevano di noi, disturbando l'immagine che hanno di se stessi, turbando la loro pseudo serenità. Se il cambiamento è sentimentale si percepirà dai loro sguardi la critica e la diffidenza. Alcuni ci sconsiglieranno di farlo, altri ci interrogheranno per vedere se siamo sani di mente. Di un uomo diranno che ha perso la testa, di una donna che è una poco di buono.


RODY RODOLFO MIRRI

Così dovremmo arrampicarci in solitudine e le persone che dovrebbero esserci più vicine ostentatamente non si accorgeranno del nostro sostanziale mutamento e sarà più facile che l'aiuto arrivi da uno sconosciuto, da un soccorritore esterno.
Se il tentativo di cambiamento da noi voluto testardamente finirà male, i critici esulteranno perchè avevano ragione. Però di solito chi non risica non rosica e allora, dopo la nostra soddisfazione per le scelte fatte, gli amici ritorneranno festanti. Arriveranno tutti e tutti diranno di averci sempre capito."Ti ricordi? Ti ricordi?"ci mormoreranno reinventando il passato. E noi che in solitudine ci siamo arrabbiati e sofferto per i loro pregiudizi, ci consoleremo con questa menzogna collettiva.



mercoledì 4 giugno 2014

IL MONDO NON SI FERMA

Pinzolo - Correva l'anno 1971

Il mondo non si ferma e forse è giusto così, ma per ogni innovazione qualcosa si perde. Oggi tutto dura poco e le mode si adeguano  penalizzando però, quelle sane e semplici abitudini, che per ogni nostra azione erano accompagnate da un consapevole desiderio rubato al tempo.

Chi si ricorda più delle "cartoline" che in ogni nostro viaggio sancivano un pensiero verso chi soggiornava nelle nostre menti e nei nostri cuori; non era un semplice e veloce mms inviato con il telefonino, allora  impiegavamo tempo per trovare tra tante immagini quella  più indicata,  anche la stesura dei saluti era quasi sempre lenta, riflessiva e ponderata. Poi  francobollo, e la ricerca della cassetta dove imbucavamo i nostri pensieri.
Quando si riceveva una lettera scritta a mano dalla fidanzata/o o da qualche amica/o creava sempre un turbamento, la si leggeva da soli, attentamente, soffermandosi su alcune frasi che fatalmente contribuivano ad una emozione immediata e ben diversa da quella che può dare un messaggio su un freddo materiale plastificato.
Allora ci si parlava guardandosi negli occhi e per ogni appuntamento il dilemma di cosa mettersi per piacere e piacersi e quei maledetti capelli che non stavano mai al loro posto.
Oggi esiste Facebook, Twitter ed altri social dove ognuno appare e comunica come desidera o come si pensa che altri desiderano. Le immagini si scelgono con cura scartando altre meno belle, magari utilizzando il photoshop falsificando la realtà e con la volontà di farle circolare il più possibile aggiungendo frasi quasi sempre rubate e scritte da altri  non sapendo che la visibilità la desidera sopratutto chi è ignorato dai più.
Che fine hanno fatto le grandi compagnie di giovani che si ritrovavano sempre nello stesso posto, quasi sempre un bar o una piazza, dove nascevano e partivano nuovi amori condite con relazioni speranzose, quando ancora si credeva che "Uno per tutti e tutti per uno" non era un semplice slogan ma un sano principio e c'era sempre un jukebox che con cento lire potevi ascoltare tre delle tue canzoni preferite.
Chissà se esistono ancora le cene di classe dei diciottoenni  quando si festeggiava il passaporto per la vita.  Oggi, quelle rare volte che ci si ritrova per rinvigorire il passato ti accorgi fissando i tuoi coetanei che il tempo è volato via irrimediabilmente. 
Ma come dicevo il mondo non si ferma e forse è giusto così. Probabilmente le mie sono riflessioni di chi ha superato gli "anta", i tempi supplementari, e si intravedono i "rigori".  Di una cosa sono però convinto... davanti a noi stanno cose migliori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle e anche se il futuro ci spaventa e il passato ci trattiene è il presente che maledettamente ci sfugge.
L'oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.