martedì 24 dicembre 2013

BRINDO.......

NATALE 2014

Stanotte, vigilia di Natale, con "Buddy" che mi fa compagnia, brindo....
A chi mi manca tanto e non c'è più
A chi c'è ancora ma non è più vicino a me...
A chi sa ridere di tutto
A chi c’è sempre quando ne ho bisogno
A chi non c’è mai
A chi amo
A chi odio
A chi sopporto a malapena
A chi mi ha fatto arrabbiare
A chi seppur famosa con le falsità sue e dei suoi amici, si è fatta male da sola.
Brindo
A chi aspetto...
A chi mi ha tradito
A chi mi ha amato
A chi ha creduto in me
A chi ho ignorato
A  chi mi ha ignorato...
Brindo a te amica che non ci sei più, al tuo viso eternamente giovane, al tuo sorriso su vecchie foto conservate gelosamente, ai ricordi indimenticabili che fanno sempre così male.
Brindo a te figlia ribelle, dal carattere duro che non perdona, ma che nasconde una dolcezza sprecata nella quale continuo a credere.
Brindo a mio nipote, chiedendogli scusa per aver buttato al vento tanto tempo lontano da lui. 
Brindo ad una coppia di amici che mi hanno fatto comprendere che i fatti, non le parole, valgono oro.
Brindo alla mia tristezza nascosta, che mi porto addosso come un vestito scomodo e che vorrei togliermi ed eliminare senza che mi venga concesso.
E brindo a te "Acia" dolcissima ed insicura che hai scelto un altra vita, ma che rimarrai sempre la mia "donna del lago".
Brindo al mio ottimismo, ammaccato dalla vita e dagli eventi e tuttavia instancabile, eterno, indistruttibile.
Brindo a te luna, bianca, eterna ed indifferente e a questa notte magica che mi toglie il respiro.
Brindo ai miei 61 anni, arrivati in punta di piedi, silenziosi come la neve, inesorabili come il tempo.
Infine brindo a me, alla mia vita vissuta intensamente che non cambierei con nessun altra e che continuo ad amare malgrado gli schiaffi ricevuti, malgrado tutto.
Viaggiare con la speranza nel cuore è più importante che arrivare.... 

martedì 3 dicembre 2013

DEDICATA A TUTTI I GALGOS (LEVRIERI IMPICCATI) DEL MONDO

                                              DEDICATA A TUTTI I GALGOS DEL MONDO

La Spagna è il paese dei levrieri impiccati. La Spagna è il paese che non apprezza la tenerezza inconcepibile di un animale che si intreccia con l'aria, disegnando acrobazie impossibili.
La Spagna è il paese degli alberi con i rami assassini, dove una corda infame spezza una vita leggera come schiuma. La Spagna è una terra sterile che seppellisce la poesia nel suo grembo morto.
I levrieri sono poeti in agguato nel vento, levigano gli spigoli in silenzio, scivolando via come un filo d'acqua dal fondo di un fosso.
I levrieri sono poeti che si stagliano alla luna, componendo sagome senza eguali.
I levrieri accavallano le parole, ci saltano sopra, evitano gli accenti, così arroganti e inflessibili. L'accento è un signore ridicolo che si infila nelle parole come una spina.
I levrieri turbano la sua routine, gettandola al vento, giocandoci finché si stufano, lasciandolo su un tetto, dove viene scambiato per un ramoscello. A volte, in un nido. Così riceve lezioni di umiltà e accetta la sua dolorosa insignificanza.
Le impronte dei levrieri non lasciano traccia. Sono veloci, alati, quasi eterei. Non influenzati dalla gravità nè dalla durezza della pietra. I levrieri accelerano la rotazione della terra, quando la follia si impadronisce di loro. Lo sguardo riesce a malapena a seguire il loro galoppo vertiginoso, ma grazie alle loro corse sentiamo la musica celeste.
I levrieri prendono in giro l'ortografia tendendo o piegando le orecchie. Le orecchie di un levriero possono trasformarsi in una X, Y o LL. Sforzandosi un poco sono in grado di delineare la Ñ o il numero Phi, il numero aureo in cui è nascosto Dio, giocando con una serie infinita che lascia con un palmo di naso gli insegnanti. Gli insegnanti della scuola non capiscono Dio, nè i levrieri. Dio è un bambino che utilizza i puntini di sospensione per attraversare i fiumi. Li genera uno ad uno e salta in avanti. Quelli che avanzano, se li tiene in tasca.
I levrieri non sono mai separati da Dio, perché sanno bene che hanno bisogno di non perdersi sulla strada, dove si nasconde l'uomo con il forcone in mano. Ci è stato detto che Dio è un vecchio con la barba bianca e la pelle rugosa, ma Dio è un bambino malato che calma il suo dolore accarezzando la testa ossuta di un levriero. I levrieri vigilano sul mondo, mentre Dio riposa. Ogni volta che viene commessa una malvagità, lanciano un grido e Dio si sveglia, ma Dio non può fare nulla, perché nessuno presta attenzione ad un bambino che in punta di piedi non raggiunge lo spioncino della porta.
Gli uomini che impiccano i galgos hanno perso la loro anima molto tempo fa. In realtà, la loro anima è fuggita inorridita quando ha scoperto le loro mani insanguinate. Gli uomini che impiccano i levrieri nascondono gli occhi dietro gli occhiali scuri, perché gli occhi li tradiscono. Basta guardarli per capire che dietro non c'è nulla. Garcia Lorca. Non gli è importato sradicare dal nostro suolo un poeta che dormiva tra camelie bianche e piangeva lacrime d'acqua. Non gli è importato seppellirlo in una tomba senza nome, con gli occhi aperti e uno sguardo di orrore sul viso. Gli uomini che impiccano i levrieri parlano a malapena. Non amano le parole. A loro non piace giustificare le proprie azioni ed esprimere le proprie emozioni. Lasciano una scia di dolore e paura. Ridono dei poeti che passano notti insonni cercando di trovare un verso alla fine di un sonetto. Ridono degli sciocchi che vogliono un futuro senza bombe o rovine nere. Ridono delle promesse fatte ai bambini, delle rassicurazioni sull'eternità che placa la morte e ci impedisce di cadere nell'oblio gli uomini che impiccano i levrieri sono gli stessi che fucilarono García.
Ogni volta che muore un levriero, un bambino rimane orfano. I levrieri prestano la luce dei propri occhi ai bambini malati. Li accompagnano nelle notti di febbre piene di incubi. Li svegliano dolcemente, parlandogli all'orecchio del giorno che arriva, con la sua freschezza e la luce rosata dell'alba. Gli parlano della primavera e dello sbocciare dei fiori. Parlano delle mattinate torride d'estate, quando il mare è calmo e il sole sembra una pietra gialla che non smetterà mai di brillare. Gli dicono che l'inverno si è nascosto dietro un cespuglio e si è addormentato. I bambini malati sono i bambini che il giovane Rabì scelse per mostrare al mondo la bellezza nella sua forma più pura. Il giovane Rabì si presentò di fronte al potere delle tenebre con un ragazzo paralizzato ed un levriero affamato, senza ignorare che la compassione è uno strano fiore. Un fiore che cresce solo su pendii ripidi e in profonde solitudini, dove le preghiere fremono di paura al pensiero di risuonare in una cantina vuota.
Certe mattine mi alzo presto ed i cani sono già sulla spianata che chiamano piazza, con la sua triste chiesa dalla facciata imbiancata a calce nascondendo la pietra, e un albero dal tronco nodoso.
Raggruppati per lunghe catene, tutti sono giovani e non sanno cosa li aspetta. Non sanno che quel giorno diversi di loro resteranno sul campo, sopraffatti dalla crudeltà umana. Potrei avvertirli, ma gli uomini che preparano la loro morte vanno in giro con fucili da caccia e lunghe corde, ed i loro occhi sembrano braci ardenti di un odio antico. Gli occhi dei galgos svolazzano come colorate farfalle. Blu, marrone,viola, forse un debole bagliore d'oro.
Alcuni sono seduti, altri sdraiati, assopiti. Alcuni sono in piedi, altri scomposti. Alcuni sono così sottili che sembrano quasi levitare. Alcuni sembrano d'argilla, altri d'argento, altri sono bianchi come l'alba. Come l'alba che avanza nella piazza e li fa sembrare in movimento.
Si sentono le catene, le grida, le risa. Via tutti insieme, aggiogati a un destino ingiusto. Mi sento come Don Chisciotte alla vista dei galeotti, condannati a spingere un enorme corazzata con un remo: "Perché fare schiavi coloro che Dio e la natura hanno creato liberi?" Mi sono seduto su una panchina di pietra e li ho guardati andarsene.
Un levriero bianco, dall'andatura rassegnata, si voltò e mi guardò con umanità, con gli occhi stanchi e vagamente speranzosi.
Sapevamo entrambi che le nostre vite sono una scintilla, un momento di chiarezza in un buio infinito, ma ci siamo sforzati di pensare che ci saremmo rincontrati sotto un altro cielo, vagando per una sconfinata pianura, distanti da quel mattino omicida che si sarebbe preso le vite dei più goffi e di quelli rimasti indietro.
Ci rincontreremo in una mattina di pienezza e splendore, senza tristezza o negligenza, una mattinata perfetta, libera da paure e lavoro. Guarderemo indietro, come due vecchi amici che hanno scoperto la gioia di essere altrove. I suoi occhi nei miei occhi, i suoi sogni nei miei sogni e i nostri battiti all'unisono nel vento.

                                                                                                   Rafael Narbona

giovedì 7 novembre 2013

PARMA- Conferenza stampa libro "PECCATO - Khatarina Miroslawa- Palazzo Dalla Rosa Prati

Katharina Miroslawa e Rody Mirri



Martedì 5 Novembre 2013 al TCAFE' punto d'incontro letterario nel centro di Parma Palazzo Dalla Rosa Prati, ai piedi del Battistero si è svolta la conferenza stampa di presentazione del libro "PECCATO-Katharina Miroslawa". Vannini Editrice. Presenti l'autore Rody Mirri e la protagonista del racconto Katharina Miroslawa.

GUARDA IL VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=u3YI-GWxMBc

giovedì 22 agosto 2013

COSA VA DI MODA OGGI......

"Cosa va di moda oggi?
Avere la sigaretta in mano, i pantaloni sotto al culo o, meglio ancora, non averli proprio i vestiti. Se ascolti il rap sei figo e se bestemmi, cazzo fratello sei il migliore. Cambiare fidanzato come le mutande è l'azione migliore che una ragazza possa fare. Oggi va di moda tutto quello che è apparente. La sostanza, nella maggior parte dei casi non conta. Se in mano hai un libro sei una secchiona, ma se impugni una sigaretta o un pisello sei fantastica!!"
Ho rubato questo post da Facebook, scritto da Ceci Greggio, in poche righe è riassunto un pensiero che è facilmente condivisibile. Si vive quasi esclusivamente di apparenza, dimenticandosi che si può mentire a tutti ma non a se stessi.

martedì 20 agosto 2013

LA BUONA MUSICA DI ANDREA PORCEDDU

Andrea Porceddu - Green Rose


Non sempre la buona musica è fatta da musicisti famosi o da pop star osannati e non sempre la buona  musica ti viene a trovare a casa ma la devi andare a cercare.
A Milano in alcuni locali sui navigli c'è quasi sempre dell'ottima musica se si va alle "Scimmie" difficilmente si sbaglia, si può ascoltare della buona musica dal vivo magari cenando sul barcone adibito a ristorante, oppure per rivivere l'atmosfera degli anni 50 della Havana, alla "Casa de la musica"  si esibiscono gruppi veramente forti e promotori di ottima  musica cubana. Ma questo vale anche per altre città italiane, a Bologna esiste il "Rockaffè" oppure la "Cantina Bentivoglio", a Roma "l'Alexanderplatz" o il "Conte Staccio". Ma la buona musica si può trovare in altri mille posti.
Si racconta che la vera musica non contaminata la si può trovare solo per strada e New York ne è la capitale con i suoi artisti di strada che suonano in piazze, nelle stazioni o nei treni e sanno regalare sempre qualche minuto di suoni fuori dal comune.
Ma a volte non serve scappare lontano, anche nella sonnolenta Pinzolo in Trentino si può ascoltare della buona musica. Al "Blu bar" poche settimane fa ho avuto modo di ascoltare un giovane musicista che si esibiva davanti ad un pubblico attento. Non conosco il suo percorso professionale ma se, il mio fiuto non mi inganna e la sua tenacia persisterà,  il futuro gli riserverà gradevoli sorprese. Si chiama Andrea Porceddu in arte Green Rose.
Comunque sia dovunque andiate, dove c'è buona musica non può esserci nulla di cattivo.  

venerdì 12 luglio 2013

LELLO LIGUORI E IL MITICO Green Club Madonna di Campiglio 1977/79

 A volte delle vecchie fotografie (anni 70) valgono più di mille parole per ricordare un locale come il "Green Club" di Madonna di Campiglio.
Nessun locale della rinomata località montana è mai riuscito nel tempo ad emulare il successo del Green. Patron del locale Lello Liguori, famoso personaggio considerato l'imperatore delle notti milanesi e gestore di locali vip come "Il Covo di Santa Margherita" e i locali milanesi  "Studio 54"  "Brera Bridge Club" e il "Number One".
Nel 1977 Liguori mi volle al Green come direttore, ma fu grazie ai "mitici" Pasquale e Alfredo Casiello, Maurizio Masini e al barman per eccellenza Alfredino, che il Green divenne il locale "Top" tra le varie località montane.
Fu un periodo indimenticabile dove  mondanità, trasgressioni  e una straordinaria lucida follia, erano il condimento di quelle serate che, quanto prima racconterò in un dei miei prossimi libri con aneddoti piccanti e storie d'altri tempi. Questo anche per esaudire un desiderio di "Pasticca" figlio del grande ed indimenticabile Pasquale Casiello.


Ilona Staller
Beppe Grillo


Luisa- Rody"Agonia,Maurizio,Roberto,Rody


Dee Dee Jakson e Rody back stage Green
Franco Califano e Rody american bar


Pubbliche relazioni.....

Maurizio Masini- Rody Mirri

lunedì 1 luglio 2013

COSTITUZIONE MANIPOLATA.


Condivido in pieno quello che Pierluigi Battista scrive sul Corriere della Sera in data 1-Luglio 2013,dal titolo "Idiozie al telefono ma non un crimine",prendendo spunto dal caso di Fabrizio Miccoli calciatore del Palermo.

"Io so."io so", senza averne le prove,che la stragrande maggioranza delle persone si abbandonano talvolta nelle telefonate private a sciocchezze, vanterie,bugie,scurrilità,sgrammaticature,panzane."Io so"che in una conversazione privata si dicono cose che in pubblico non si direbbero mai"......

Come detto condivido il tutto, ma lo stesso pensiero credo valga anche per le registrazioni e  filmati rubati di nascosto in casa altrui, per poi magari darle in pasto al pubblico in  programmi televisivi, estrapolando solo  stralci di immagini e frasi di una conversazione senza contestualizzare il tutto.

Battista scrive:"Il confine della riservatezza è ormai stato devastato. Una chiacchiera al telefono, per quanto farcita di espressioni deplorevoli sul piano pubblico, dovrebbe godere delle tutele che la stessa Costituzione , all'articolo 15,ha riconosciuto come inviolabili. Ma la Costituzione viene manipolata secondo le convenienze da chi ne fa un uso spregevolmente di parte. Viene esaltata o ignorata a giorni alterni....."

Mi auguro ( ma no ho dubbi ) che la stessa misura e lo stesso pensiero Pierluigi Battista lo riservi anche per quei programmi televisivi che con la scusa della satira trasmettono filmati e conversazioni riprese di nascosto per poi  utilizzarle a loro piacimento per delegittimare o per far avvallare tesi a loro care.

Mi auguro inoltre di vedere presto nei Tribunali sul banco degli imputati gli artefici di queste porcherie pseudo giornalistiche.Io, personalmente ho mille e più motivi per rallegrarmi di questo e come dice un vecchio e saggio detto "Ride bene chi ride per ultimo".


sabato 22 giugno 2013

GIUSI NICOLINI (SINDACO DI LAMPEDUSA) E LE MORTI DIMENTICATE

Questa lettera scritta dal sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini serve per aprire gli occhi su cosa succede nella nostra "bella Italia"e che nessun quotidiano pubblicherà......



"Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa
Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?
Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l’idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l’inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce.
Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra.
Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa motivo di vergogna e disonore.
In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l’unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.
Giusi Nicolini (Sindaco di Lampedusamentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.
Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza."

Giusi Nicolini (Sindaco di Lampedusa)

venerdì 7 giugno 2013

PREGIUDIZIO E NOBILTA'


Capita sovente di avere dei pregiudizi su qualcuno che frequentiamo, magari qualcuno che è entrato nella nostra vita da poco la cui conoscenza deriva da fattori casuali. 
A volte basta una frase o un gesto per far sì che questi pregiudizi diventino per noi certezze, a volte perdiamo occasioni irripetibili per conoscere veramente una persona, ma questo dipende unicamente da noi.
Assumere dei pregiudizi confezionati o avvalersi di fatti non verificati, auto convincersi di spiegazioni semplicistiche, lasciarsi persuadere da impressioni superficiali, tutto questo ci può allontanare dalla realtà e ci può far perdere un futuro amico ma ci da una certezza, quella  della necessità di riorganizzare meglio la nostra vita.
L'unico sistema per evitare di avere pregiudizi sulle persone è la chiarezza delle parole e dei fatti, confrontarsi, chiedere, rispondere. Se questo non avviene, non solo il pregiudizio è persistente dentro di noi ma ci fa comodo. In questo caso, come sempre, risulterà più facile auto convincersi di aver ragione piuttosto che ammettere i nostri limiti.
Ogni gesto nobile è riconducibile alla personalità della persona e per poter giudicare delle cose grandi e nobili bisogna possedere un anima altrettanto grande e nobile, chi mette in dubbio o ravvisa negli altri furbizie o interessi senza averne  certezze e  prove, convive con il pregiudizio.
Pregiudizio e nobiltà non vanno mai mano nella mano, possono solo sfiorarsi per un istante,un attimo, poi la nobiltà vola via, vola in alto....




martedì 28 maggio 2013

RODY MIRRI Official Website



Questo il link del mio nuovo Official website http://www.rodymirri.com/
email info@rodymirri.com 

GUIDALBERTO GUIDI, SEMPLICE E CHIARO IL SUO PENSIERO

GUIDALBERTO GUIDI - PRESIDENTE DUCATI ENERGIA

Ieri sera nel programma "Piazza pulita" su La7 tra i vari ospiti in studio, in collegamento anche Guidalberto Guidi Presidente di Ducati Energia.
Le risposte date da Guidi riguardo la crisi in cui si trovano la tante aziende italiane e di conseguenza le famiglie, sono state di una efficacia e di una chiarezza rara. Abituati alle risposte quasi sempre poco chiare e incomprensibili che si sentono da  politici, opinionisti e giornalisti vari, finalmente un imprenditore che parla con un linguaggio semplice e lineare. Da sempre la chiarezza nelle risposte è fondamentale, compreso l'uso di un linguaggio semplice e diretto senza giri di parole inutili, che non ometta o dia per scontati i dettagli necessari alla comprensione.
Guidalberto Guidi ieri sera è riuscito in questo, indipendentemente da quello che si  pensi, non ha fatto sconti alla politica e al nuovo governo ma non è questo il punto, quello che sostengo è l'efficacia della comprensione di un discorso.
Difficilmente in un discorso di politica o di analisi strutturale riguardo alle difficoltà che il nostro paese sta vivendo si è potuto capire dove nascono e dove finiscono le maggiori cause di questo sfacelo italiano. Guidi ha semplicemente detto la sua con numeri e statistiche chiarissimi, comprensibili da chiunque. Certo è che  dopo queste analisi  e spiegazioni ognuno di noi dovrebbe preoccuparsi riguardo  quello che ci aspetta in  futuro e comunque sia niente sarà più come prima. Il domani ci sta riservando incognite impensabili e solo l'ottimismo ci potrà aiutare, perchè l'alternativa è meglio non scriverla...

martedì 21 maggio 2013

KATHARINA MIROSLAWA, LOTTA PER LA VERITA'



Tra breve uscirà il mio ultimo libro su Katharina Miroslawa dal titolo "PECCATO..."chiaramente  diverso da "Il delitto di carnevale" indicato in questi giorni da molti redazionali .  Anche la copertina firmata da Davide Cecchini sarà una sorpresa,realizzata presso Villa Angela Prestige Park di Quarto D'Altino (VE).




giovedì 16 maggio 2013

MILANO DA BERE...UNA FAVOLA AMARA.


Nel 1984 Milano era la città delle speranze e dei sogni, la moda era la regina e la ragione per cui tantissime giovani arrivate dalla provincia italiana sognavano passerelle e successo.
La televisione commerciale apriva le porte alle aspiranti show girl e i ritrovi notturni erano i luoghi preferiti per avere o sperare di avere i contatti giusti,oggi le chiamano "public relations".
La "Milano da bere"era agli albori e gli "yuppies"erano giovani rampanti con il mito dell'avvocato Agnelli e di Silvio Berlusconi, la colonna sonora di quei tempi era "People from Ibiza" di Sandy Marton.
Nella città meneghina si respirava un aria elettrizzante, tutto sembrava possibile e le speranze di un futuro capace di realizzare i propri sogni era pronto, bastava solo osare. Tutti avevano idee e proposte per fare "business", a nessuno erano precluse  gloria e fama.
Ma dietro tutto questo c'erano ombre scure che piano piano inondavano e intaccavano quella magia forse irreale di raggiungere senza pagare pegno la strada che portava al successo.
La cocaina era al tempo un vizio da ricchi, nei salotti giusti e nei locali alla moda era un accessorio obbligato e rifiutare un "tiro"poteva essere considerato da persona non affidabile con la certezza di venire escluso successivamente da inviti o feste che potevano servire per conoscere e avere agganci con persone influenti nel campo della televisione o della moda.
Nel giugno del 1984 in corso Magenta una modella americana Terry Broome ammazzava Francesco D'Alessio, play boy figlio di un avvocato romano. Terry era arrivata a Milano sperando di cavalcare le orme della sorella Donna Broome e finisce in uno di quei vortici fatti di feste e divertimenti a cui tanti aspiravano di frequentare, solo che alla fine ci scappa il morto.
Poco tempo dopo un altra modella si suicidò lasciando su di un foglio la scritta, "Sono stanca di essere considerata solo un attaccapanni".
Notizie di cronaca che venivano risucchiate dalla "Milano da bere"come incidenti di percorso, nulla e niente sembrava potesse fermare quella folle corsa verso la strada del successo, dove tutti erano protagonisti.
Ora dopo 30 anni Milano è mutata solo apparentemente, sotto le ceneri continua in modo più subdolo quella folle corsa anche se è cambiata la posta in gioco.
Non esistono più regole e quelle poche sono univoche.
Ora la formula delle tre "C" culo, capacità e conoscenze non regge più. Valgono solo le conoscenze e le capacità non sono più quelle professionali ma altre, prime tra tutte quelle della seduzione e del sesso, il fine è, l'apparire. Non importa più la televisione le passerelle, un lavoro, ma, "apparire", frequentare uomini famosi e potenti dal politico al calciatore, dal artista al imprenditore. La concorrenza è spietata e Milano spopola di ragazze venute dall'Est e dal sud America e ora anche qualche magrebina. La cocaina è alla portata di tutti e le feste più interessanti sono quelle private. Ora ognuno ha la propria morale e questo giustifica il tutto, del resto gli esempi che abbiamo da chi dovrebbe, per il ruolo che ricoprono indicarci la strada giusta, sono deleteri.
Per fortuna esistono ancora ragazze e ragazzi e, sono parecchi, che in nome della propria indipendenza guardano il futuro con la consapevolezza che niente ti venga regalato. Ragazzi che credono in quello che fanno e  fanno quello in cui credono,ragazze che pretendono di avere un ruolo dignitoso in una città dove si continua a  mascherare spudoratamente il senso della vita.

Rody Mirri - Raduno Ferrari













venerdì 3 maggio 2013

RODY MIRRI, BILL CLINTON E LA MANCATA VISITA AL "GOLF CLUB RENDENA".



Nel 2002, Emanuele Mariotti in qualità di direttore,mi chiese di organizzare un evento per il battesimo e il taglio del nastro del "Golf Club Rendena".
Io allora facevo la spola  tra Milano,Ibiza e Riccione, avevo appena dato alle stampe il mio primo libro "Il Triangolo del Potere"dove raccontavo i retroscena del mondo dello spettacolo e di chi, aveva voluto o dovuto fare per arrivare al successo,attirandomi addosso le antipatie di chi in quel mondo celava segreti mai rilevati.
L'inaugurazione ebbe successo di critica e pubblico, per l'occasione invitai come madrina la trentina Adriana Volpe, Ramona Badescu, Shamanta De Grenet e una giovane miss italia, Arianna David. L'evento fu trasmesso sulla piattaforma SKY nel programma "Salute e benessere".
In seguito, visto i risultati, Mariotti, in accordo con il Presidente del "Golf  Club Rendena s.p.a"Marcello Mosca e con il presidente dell'Associazione Golf Club Angelo Tisi, mi chiesero di organizzare un evento di grande rilevanza nazionale e con cadenza annuale che qualificasse il loro, "Golf Club". Mi inventai e nacque così il concorso nazionale,"Miss Lady Golf". 
Alla cena di gala per la presentazione del concorso, oltre alle autorità politiche,giornalisti, fotografi e il campione di golf Costantino Rocca, anche personaggi dello spettacolo come Amedeo Goria, Katika Lujet, Shamanta De Grenet e altri.
La presentazione ebbe un ottimo riscontro mediatico, oltre hai quotidiani locali e nazionali anche le riviste di gossip dedicarono ampi redazionali in testa "Novella 2000".
Il successo di questi due eventi portarono i presidenti Mosca e Tisi alla convinzione che per l'inaugurazione ufficiale del "Golf Club Val Rendena"dovevano stupire e trarne benefici promozionali con un ospite prestigioso e che la sua fama varcasse i confini nazionali. Questa proposta mi galvanizzò al punto tale che dopo aver preso contatti con l'entourage di Pavarotti e del principe Alberto di Monaco la scelta cadde, vista anche la sua passione per il golf, sul ex presidente degli Stati Uniti d'America Bill Clinton.
Scelta resa difficoltosa per svariati motivi, non ultimo quello legato alla sicurezza personale del ex presidente dopo la tragedia delle "Torri gemelle" dell'11 settembre 2001.
Ma tutto questo invece che frenare stimolava la mia caparbietà e iniziarono così i primi contatti con l'agenzia americana di Larry Walker che curava le pubbliche relazioni del ex presidente e di nomi prestigiosi come l'ex segretario Kissinger.
Walker allora riceveva mediamente cinquanta proposte al giorno riguardanti  inviti rivolti a Bill Clinton, circa il 95% delle richieste venivano scartate immediatamente,le restanti venivano analizzate, valutate e contattate. Questo era semplicemente una prima scrematura,dopo, in base alle informazioni raccolte e ai quesiti posti  l'agenzia americana iniziava la procedura per una eventuale possibilità di avere ospite Bill Clinton. 
Per questo evento chiesi al mio primo editore la "Thelma Editrice" di Brescia e più precisamente al titolare Alessandro Bazzana una collaborazione di intenti.
Giorni e notti di lungo e meticoloso lavoro, perche avere ospite per l'inaugurazione di un campo da golf  l'ex presidente degli Stati Uniti non era una cosa da poco. I vertici del golf club erano entusiasti per questo evento e con una scrittura privata firmata dal presidente Mosca,diedero il loro consenso,ovviamente era in bella evidenza la somma richiesta e sancita di trecentomila euro.
Dovevamo riempire giornalmente innumerevoli quesiti, richieste, formulare risposte alle centinaia di domande che l'agenzia ci inviava e che  si collegavano alle nostre motivazioni per avere in Italia il desiderato ospite. Uno dei problemi più rilevanti era la sicurezza, il tragitto che doveva effettuare Bill Clinton che andava bonificato e i pernottamenti eseguiti da noi dovevano essere riservati con nominativi comunicateci dalla agenzia americana.
Ma quando dopo mesi di lavoro,viaggi e attese arrivò il contratto definitivo, ecco il sorgere di problemi da parte, non solo dei vertici del golf club, ma anche da personalità politiche locali e provinciali, la somma pattuita e accettata dal "Golf Club"con tanto di caparra versata (Cinquantamila Euro) con assegno della Banca di Trento e Bolzano era messo in discussione.
La mia testardaggine andò a sbattere contro interessi privati, beghe di bottega e invidie mai celate.
Arrivarono richieste assurde e non contemplate nel contratto, come quella che l'ex presidente doveva accettare di fermarsi per un saluto a Trento in Provincia, oppure quella di un suo intervento pubblico presso il golf club con gli operatori della Val Rendena. Richieste queste che con un po di fantasia e amore verso la mia terra d'origine riuscii a farle accettare ed a farle inserire nel contratto. Ma nel frattempo maturarono altre richieste assurde, evidentemente il tutto per farci desistere, oppure per trarne il massimo vantaggio commerciale. Alla chetichella anche i vertici del golf club presero le distanze dall'evento e nonostante avessero firmato in nome e per conto di una S.P.A un contratto, con scuse e giustificazioni al limite del ridicolo si defilarono definitivamente. 
Davanti a questi "giochi" poco chiari e poco professionali io e Bazzana decidemmo in una riunione, alla presenza dei vertici del "Golf Club Rendena"e del loro legale, di non accettare altre proposte simili e concordammo, per sopraggiunte clausole e obbligazioni che niente avevano a che fare con il contratto stipulato, di annullare la visita in Italia presso il golf club del ex presidente Bill Clinton.
Dopo le dovute, imbarazzanti spiegazioni a Larry Walker, lo stesso con una email ci ringraziò comunque e indipendentemente dal esito, per la professionalità con cui avevamo svolto il nostro compito.
Sono trascorsi più di dieci anni e per una valle che vive di turismo, penso e credo personalmente che quella mancata visita del ex presidente d'America nella terra dei "moleti" sia stata un errore macroscopico, la somma richiesta era notevole ma considerando l'adesione di alcuni sponsor e rapportata alle cifre che oggi si spendono per il ritiro delle squadre di calcio o altre manifestazioni del genere l'aver ostacolato questo evento, è sinonimo di scarse e poche lungimiranti vedute sulla promozione turistica di un luogo.
Questo per rimettere al posto giusto le tante "interpretazioni"che si sono dette e che continuano a dirsi riguardo il mio ruolo nel mancato evento "Bill Clinton".



mercoledì 10 aprile 2013

SARA' TUTTO LEGALE,PERO'.......


Un articolo di Mario Giordano mi da lo spunto per una riflessione sulla giustizia nei nostri tribunali.

Sicuramente tutto sarà legale, ma trovo però aberrante che nei tribunali esistano pesi e misure diverse nel giudicare i  colpevoli, magari per gli stessi reati.
Ricordate Pietro Maso che vent'anni fa massacrò senza pietà i suoi genitori ? Oggi è libero a tutti gli effetti, ha una fidanzata,un lavoro,una casa.
Ruggero Jucker , il re delle zuppe che nel 2002 uccise con un coltello da sushi e dedurpò con sadismo il corpo della sua fidanzata correndo poi nudo in strada urlando "Io sono Bin Laden. Ora è definitivamente fuori dal carcere,libero.
Erika De Nardo e il suo fidanzato Omar massacrarono la mamma e il fratellino di lei. Ora sono liberi come fringuelli, lei ora passa il tempo giocando a pallavolo e lui lavora in un bar di Aqui Terme.
Ferdinando Carretta massacrò tutta la sua famiglia, inutile dire che è libero pure lui.
Potrei continuare con altri centinaia di esempi. Vero è che la nostra costituzione prevede che il carcere sia rieducativo e non punitivo. Ma se la rieducazione è una cosa seria, tutto dovrebbe completarsi con una giusta condanna e una rieducazione proporzionata alla gravità del fatto. Invece Pietro Maso che si è macchiato di un delitto orribile dopo dodici anni di carcere e cinque di semilibertà è un uomo libero. Ruggero Jucker e Erica De Nardo di anni ne hanno scontati in carcere solo dieci, Ferdinando Carretta che a Parma massacrò tutta la sua famiglia con soli sei anni e mezzo di carcere nel manicomio criminale è ritornato un libero cittadino.
Sicuramente qualcuno di loro sfrutterà la notorietà per scrivere un libro,altri troveranno spazi nei Talk- show televisivi, altri vendendo un esclusiva finiranno sulle copertine dei settimanali.
Sarà tutto legale come dice Giordano, ma è anche tutto molto ma molto offensivo.

Fabrizio Corona per aver commesso dei reati, di cui alcuni discutibili e per aver utilizzato un sistema vecchio come il cucco ma sempre attuale (la vendita di servizi fotografici) si è beccato sette anni di carcere. Così come Fall Alioune, senegalese, che per aver venduto nei mercati rionali  dei CD e merce contraffatta si è beccato dodici anni di carcere.
Sono solo alcuni esempi della disparità di pena. Se passa la convinzione che ammazzare una persona non è poi tanto grave viste le pene inflitte, allora dobbiamo tutti preoccuparci.
Evidentemente qualcosa in questa giustizia non quadra. Ma le leggi vengono stabilite dalla politica e hai giudici spetta il compito di applicarle.
Forse è ancora lontana la speranza che l'ex presidente del Tribunale di Rimini Gino Righi scrisse nel 1980 in un suo libro "Heroin". "Felici quei popoli che vedono crescere l'erba sulle scale dei tribunali e delle carceri"

sabato 30 marzo 2013

FRANCO CALIFANO "L' ULTIMO AMICO VA VIA....."

Rody Mirri e Franco Califano Green Club Madonna di Campiglio 1978


Si è spento a Roma Franco Califano, interprete e autore di canzoni stupende. "Tutto il resto è noia" "Minuetto" "La musica è finita" e molte altre.
Dopo la scomparsa di Enzo Jannacci, ora, ad un giorno di distanza la notizia della morte di Franco Califano. Due artisti poeti,due cantautori che hanno rappresentato nello stesso periodo una epoca memorabile. Jannacci "el dutur" e Califano "er califfo", due anime diverse come diverse probabilmente le loro visioni della vita, diversi come possono essere Roma e Milano, diversi forse in tutto ma accomunati dalla passione e amore per la musica, passione che sfocia in canzoni rare e bellissime.
Persone che ho conosciuto anni fa.
Con Enzo Jannacci fu un incontro professionale, lo scritturai parecchi anni fa per una serata/concerto con la sua "Big Band"a Darzo (TN). Ebbi così modo di assistere ad un evento straordinario.
Diverso il rapporto con Franco Califano. Eravamo amici, anche se era da tanto tempo che non ci si vedeva.
Ho conosciuto Franco Califano nel 1978 al Covo di Nord Est di Santa Margherita Ligure e ci siamo frequentati assiduamente per diversi anni, un periodo quello, che lo vedeva tra i personaggi più richiesti nei locali alla moda.
Piaceva alle donne e le donne piacevano a lui, generoso come pochi, intrigante e avventuriero ma sempre  gentiluomo. A lui sono legati i periodi probabilmente più belli della mia vita.
Ricordo le nostre serate memorabili  al Covo di Santa Margherita Ligure, le nottate al Brera Bridge Club di Milano, così come le lunghe ore in auto  per raggiungere il Green Club di Madonna di Campiglio.
Franco Califano nascondeva nel suo intimo una profonda timidezza mascherata dal suo "personaggio" e accompagnata da una generosità senza limiti. 
Generoso anche con persone che non conosceva, un esempio tra  tanti, quando rientrammo dopo una serata trascorsa al Hippopotamus di Roma, l'incontro in Via Sisto IV con un ragazzo che si disperava per il furto del suo motorino, indispensabile per il suo lavoro. Al mattino la prima cosa che Franco fece fu quella di acquistargliene uno nuovo. 
"La mia libertà" non è semplicemente il titolo di una delle sue canzoni, credo racchiuda anche una filosofia di vita. La sua.
Califano era solito dire che come epitaffio sulla sua tomba avrebbe voluto la scritta "Non escludo il ritorno". Spero lo accontentino.








mercoledì 27 marzo 2013

VILLA MARIFLOR

Villa Mariflor


Dicono che l'ospite sia un gioiello posato sul cuscino dell'ospitalità e varcando le soglie di Villa Mariflor, un grazioso Bed & Breakfast,  questa è la prima sensazione che traspare.
Un luogo dove puoi soggiornare, rilassarti, riposare, provare stupore per la tranquillità del posto immerso nel verde della campagna veneziana. Un B&B  famigliare, esattamente come indica la  dicitura posta nella Home page del sito "Questa casa non è un albergo.Non è una frase fatta. Non siamo di fatto un Hotel, ma una casa che offre i propri spazi privati a chi li sa apprezzare".
E' con questa filosofia che la Signora Anna con i figli Daniela e Davide accolgono i loro ospiti permettendo loro di utilizzare spazi arredati con cura e arricchiti con mobili d'epoca. Ovviamente la discrezione è la loro parola d'ordine ma non solo, la semplicità e la disponibilità verso gli ospiti è una garanzia. Ma niente nasce per caso, la loro proverbiale ospitalità è un vizio di famiglia derivata da generazioni di ristoratori e albergatori veneziani e oggi racchiusa nel loro B&B.
Io stesso, grazie ad un amico giornalista del Gazzettino di Venezia ho avuto l'occasione di essere ospite di questa "casa" trovandomi così immerso in un mare di piacevoli sorprese iniziando dal mattino quando, uscendo in veranda, sono stato accolto da una sinfonia orchestrata dal cinguettio degli uccelli provenienti da un adiacente boschetto da favola. 
I consigli sono fatti per non essere seguiti, ma se vi capitasse di andare a Venezia allora.....

B&B Villa Mariflor Olmo di Martellago Venezia
 (www.villa-mariflor.com)  

giovedì 21 marzo 2013

QUANDO BEPPE GRILLO.....

Adelmo Dorna- Beppe Grillo- Rody Mirri - 1979 Green Madonna di Campiglio 


Beppe Grillo è il personaggio più discusso del momento e il suo movimento riempie i giornali di tutto il mondo. Portavoce di quei cittadini che stanchi di politici e di una politica manipolata affidano a lui le speranze di un cambiamento.
La sua visione della politica emerse quando nel 1986 in un programma Rai attaccò duramente i socialisti, per poi allontanarlo dal 1986 al 1993 per due battute che anticipavano Tangentopoli. In una, ammiccando uno spot che faceva per uno yogurt bussando alle porte della gente per offrire un assaggio, raccontava di aver bussato a casa Craxi. Bettino apriva e faceva per richiudere l'uscio:"No grazie non mangio yogurt". E lui "Ma non sono qui per quello è che mi hanno fregato il motorino, e pensavo che lei ne sapesse qualcosa".
Nell' altra, parlava della mitica missione in Cina del premier socialista che s'era portato dietro un codazzo di parenti, amici, portaborse, damazze, contesse, fidanzate. Giunto a Pechino l'avevano avvertito:"Sa presidente qui siamo tutti socialisti" e lui aveva risposto:"Ma allora a chi rubate?
Lontani sono i tempi quando Beppe Grillo girava l'Italia con i suoi monologhi  riempiendo i locali alla moda, io ebbi modo di conoscerlo nel 1978 al Covo di Nord-Est di S.Margherita Ligure e al Green di Madonna di Campiglio. Poi nel tempo la sua comicità cambiò e quando lo rividi in occasione di alcune sue esibizioni a Voghera e Cantù la sua comicità si era trasformata in una  satira graffiante verso le ingiustizie sociali e politiche.
Oggi Beppe Grillo fondatore con Casaleggio del movimento 5 Stelle applica le sue idee e le sue convinzioni alla politica inseguendo un suo sogno e visto i risultati tutto fa pensare che possa realizzarlo, in parte ci è già riuscito e si sa che la differenza tra sognatori e realisti è una sola: I realisti sognano di arrivare in un posto, i sognatori in quel posto ci sono già.



martedì 12 marzo 2013

ALESSANDRA BORGIA INVIATA "SPECIALE"

Alessandra Borgia


Tra i numerosi giornalisti della ultima generazione spicca per professionalità e bravura Alessandra Borgia.
Dal 2001 lavora a  Videonews come inviata dei programmi Mattino 5, Pomeriggio 5 e Domenica Live. Nella marea di inviati televisivi non può sfuggire allo spettatore la personalità  di questa giornalista, sicura e preparata incalza con domande mai banali e scontate i suoi interlocutori,anzi come più volte ha dimostrato non esiti, se l'argomento e i fatti lo richiedono, di intervenire per puntualizzare il suo pensiero e di sicuro non è la giornalista a cui puoi raccontare quello che ti pare perche conosce nei dettagli l'argomento trattato.
Tutto questo non è casuale ma frutto di una dura gavetta, infatti curiosando in rete scopro che la stessa ha iniziato il suo percorso professionale nel 2003 in una tv privata leccese,Telerama, dove ha appreso tutte le tecniche fondamentali per un inviato, passando dalla realizzazione dei servizi, al montaggio e riprese.
Altra importante esperienza in quel periodo la conseguì lavorando  nelle radio del Gruppo Mixer Media Management. Nel 1998 approda a Mediaset chiamata dal direttore di "Verissimo" Piero Vigorelli come inviata. 
Ecco perche non stupisce vederla in video sicura e tosta in un mondo dove raramente viene premiato il merito, un esempio quello di Alessandra Borgia che dovrebbe far meditare le aspiranti (e non sono poche)del successo "facile".






 




sabato 2 marzo 2013

IL FUTURO E' NELLE MANI DELLE DONNE....

Evidentemente l'universo maschile e l'universo femminile pur convivendo sono diversi in tutto, due modi differenti di pensare, di vedere il mondo e di relazionarsi.
Uomini e donne concepiscono la vita in maniera diversa e l'affrontano basandosi su schemi mentali diversi. Uno dei presupposti per una buona intesa tra l'universo femminile e maschile risiede quindi nella conoscenza di queste differenze.
Trovare l'altra metà della mela è un gioco al massacro, il principe azzurro sul suo destriero bianco esiste solo nelle favole e la moglie o la compagna perfetta è solo utopia.
Amore e passione non sempre bastano, l'amore vuol ricevere tanto quanto da e vive non solo di sentimenti e  tutte le passioni sono esagerate, ecco perche si chiamano passioni e la passione si alimenta di quello che non sai di un altra persona, molto più di quello che sai. Se non la conosci e hai qualche buon elemento di partenza ti puoi immaginare qualsiasi cosa. Sovrapponi le tue fantasie alle zone d'ombra e se ci sono tante zone d'ombra hai ancora più spazio e puoi farci stare dei sogni interi.
Il guaio di una passione è che produce molta luce concentrata, è solo una questione di tempo prima che rischiari ogni piccolo angolo, e di solito non ci trovi più molto quando l'ombra si è dissolta. 
La passione d'amore spiega molte cose ma non giustifica nulla.
Avere un progetto in comune e saper convivere con i difetti del partner è forse l'unica soluzione accettabile per proseguire un cammino lastricato di trabocchetti. 
Facile innamorarsi dei pregi, mentre rimane complicato saper dividere e convivere con i difetti che ognuno si porta nello zaino della vita, ma se riusciamo in questo, allora tutto diventa meno pesante,ma niente può essere devastante in una coppia come la noia, vera arma letale.
L'uomo da il massimo di sè quando si innamora, oppure quando viene lasciato, ma pecca molto nel "durante". La donna non dimentica, e sa essere vendicativa perche quando ama dona tutta se stessa,ma quando gli si manca di rispetto e viene delusa, difficilmente ritorna sui suoi passi.
Due sono gli errori imperdonabili degli uomini: Quando sono troppo innamorati o quando non lo sono abbastanza per capire che la donna giusta è quella al loro fianco.
Ma anche le donne non scherzano...le donne quando non amano hanno il sangue freddo di un chirurgo, e c'è pure chi divide le donne in tre categorie:Le puttane,le stronze, e le rompiballe. La puttana la dà a tutti, la stronza la dà a tutti meno che a te, la rompiballe la dà a te,solo a te,sempre a te.
Cesare Pavese sosteneva che nessuna donna fa un matrimonio  d'interesse:tutte hanno l'accortezza, prima di sposare un personaggio famoso e ricco di innamorarsene. Sono anche queste diverse interpretazioni che separano l'universo femminile da quello maschile, ma niente e nessuno potrà fermare il cammino verso un futuro che vedrà la donna artefice primaria di un mondo più giusto e questo succederà solo quando la donna sarà totalmente indipendente e nessun uomo sarà dietro o su un piano superiore a lei.



sabato 23 febbraio 2013

SANREMO 2013-NIENTE DI NUOVO,ANZI...


La mia probabilmente è una voce fuori dal coro, ma Sanremo 2013 non mi è piaciuto.
Anzi qualcosa di bello si è visto, la scenografia realizzata da Francesca Montinaro, per il resto ho trovato il tutto noioso, ripetitivo e privo di classe, grazie alla Littizzetto  e alle sue volgarità gratuite e poco consone ad uno spettacolo che ha la presunzione di essere un evento internazionale  (programma in Eurovisione).
Le canzoni possono o non possono piacere, ma in questo contesto, così come è da sempre il Festival, rimangono solo il contorno di una pietanza. Sono comunque sparite quelle musiche e melodie capaci di attraversare i nostri confini, ma questo giudizio è personale e soggettivo.
Cambiano i conduttori, cambiano le scenografie ma non cambia la sostanza. Le idee, gira e rigira sono più o meno le stesse, peccato. Chiunque sia stato chiamato alla conduzione del Festival dichiarava che bisognava guardare al futuro con un respiro internazionale ma, tranne qualche ospite, si è  visto ben poco di cosmopolita.
Forse mai come in questo caso è il passato che può tornare utile. Negli anni 60 al Festival partecipavano cantanti italiani abbinati con la stessa canzone ad un artista straniero, sul palco sanremese salirono big internazionali da Wilson Pichett a Dionne Warwich, Louis Amstrong, Petula Clarck, Pat Boone, Gene Pitney e altri ancora.
Fu così che la notorietà del  Festival di Sanremo sbarcò in America e nel resto del mondo. Nel tempo la formula cambiò ma su quel palco, tra gli ospiti internazionali ci furono grandi artisti, Madonna, Whitney Houston, Ray Charles, Tom Jones, Backstreet Boys.
Nelle ultime edizioni si è puntato sullo spettacolo dando spazio alle cronache mondane, gossipare, alla satira, trasformando il Festival in un varietà televisivo lasciando la musica come contorno. Quest'anno Fazio ha rimesso al centro (almeno in parte) la musica, peccato però che i cantanti scelti erano solo quelli del suo giro,  piacciono a lui e questo basta.....giust'appunto,un varietà televisivo.






mercoledì 13 febbraio 2013

TOMMY UN CANE CHE SAPEVA AMARE....

Poche settimane fa avevo pubblicato un articolo su Tommy, il cane che dopo aver accompagnato in chiesa per il suo  funerale la sua padrona, tutti i giorni seguenti, puntualmente, si recava in quella chiesa,aspettando forse, di rivederla. Questo anche grazie ad un parroco accondiscendente che gli permetteva di sostare accovacciato vicino all'altare l'impossibile ritorno della sua padrona. 
Ci fu una gara di solidarietà nei confronti di Tommy, il figlio della sventurata signora pretendeva di essere lui ad occuparsi del cane, facendosi fotografare e intervistare, sebbene i rapporti con sua madre non fossero idilliaci, ma forse, invece che preoccuparsi realmente di Tommy  la potenza della notorietà era più importante di quel gesto.
Altri cittadini,si prodigarono per ottenerne l'affido ma poi purtroppo Tommy fini in una clinica,e in quel posto, oggi, è morto per un arresto cardiaco.
Se fosse stato un essere umano avrebbero detto che è morto di crepacuore.
Un altro esempio, fra i tanti, di come questi animali sanno affezionarsi hai loro amici. Loro amano indipendentemente da tutto, e in cambio chiedono solo affetto.
Per il cane niente è più drammatico che l'abbandono e se penso che troppo spesso questo avviene con inaudita semplicità mi chiedo chi sono i veri animali. Per chi non ha un animale è difficile spiegare questo e solo chi ne possiede può capire quanta ricchezza d'affetto possiamo ricevere da loro."Chi non ha tenuto con sè un cane non sa cosa sia amare ed essere amato" sosteneva Mariano Josè de Larra. Aggiungo... insegna ad un bambino a prendersi cura di un animale e avrai piantato il seme per una migliore umanità.
La fedeltà di un cane è un dono prezioso che impone obblighi morali non meno impegnativi dell'amicizia con un essere umano. Per altri forse tutto questo è ridicolo, e concordo nel pensare che non basta amare un cane per essere una buona persona, anche Hitler amava in modo smisurato il suo pastore tedesco,ma questo non è servito ad evitargli di commettere  stragi di vite umane.
Credo e penso però che se gli esseri umani prendessero come esempio la riconoscenza e la fedeltà dei cani, forse il mondo sarebbe migliore. 

"Se raccogliete un cane affamato e lo rifocillate,non vi morderà. Questa è la principale differenza tra il cane e l'uomo." (Mark Twain 1894)

lunedì 4 febbraio 2013

L' ESTATE DELLE OFF MODEL...


Novella 2000 - Redazionale 1987

Nel 1987, Tozzi ,Ruggeri e Morandi vincevano a Sanremo. In parlamento arrivarono le dimissioni del presidente Bettino Craxi e Pippo Baudo lasciava la Rai per passare alla Fininvest come Direttore Artistico.
In testa alle classifiche discografiche spiccava Madonna con "Who's that girl", George Michael con "I want your sex" e Vasco Rossi con la sua "C'è chi dice no"ma fu anche l'estate del tormentone delle Off Model  con "Electrica Salsa"(baba-baba).
Un trio composto da tre ragazze prese in prestito dalla moda,tre indossatrici, Jagoda, Cosetta e Stefania. Il disco distribuito dalla Fonit Cetra e prodotto dalla Pamarò Production ebbe un estate folgorante. Nato da una cover del tedesco dj e cantante Sven Vath sotto lo pseudonimo di Off  e con i il testo tradotto da Malgioglio, arrivò improvvisamente in vetta alle classifiche italiane.
Dopo un estate di successi e popolarità, divisa tra serate e ospitate televisive e tanto divertimento, le Off Model sparirono dalle scene per ritornare nel mondo della moda.
Mi fa piacere ricordare questo fatto, anche perche nacque da una mia idea condivisa da Cristiano Malgioglio e Elio Palumbo. Insieme,fondammo la Pamarò, un nome composto dalle prime due parole dei nostri nomi,  PA (Palumbo)  MA (Malgioglio)  RO (Rody).

Un estate di tanti anni fa.....