sabato 27 febbraio 2016

FACEBOOK E LA VOGLIA DI APPARIRE

FB è quello che noi siamo o meglio ancora, quello che noi vorremmo essere, oppure quello che noi vorremmo che gli altri pensassero che noi siamo.


Forse più semplicemente è un modo diverso di apparire, ma non solo, FB permette di indossare una maschera virtuale a nostro piacimento. Un modo di guardare e farsi guardare correndo il rischio che diventi una contemplazione narcisista e di voyeurismo. Certamente un mezzo incapace di costruire rapporti umani e sinceri tali da farci gustare la vita nelle sue cose più semplici e genuine. Va da sé che se voglio interagire con una persona non ho certamente bisogno di FB, esistono altri mezzi,  il più semplice è il telefono, ma se voglio che gli altri sappiano che con quell’amico/a ho una relazione, seppur unicamente di amicizia, ecco che allora FB mi permette questo. In sostanza, tutto quello che si pubblica non è nient’altro che un modo di far sapere pubblicamente quello che stiamo facendo. Ma come sempre dividere con amici ( una parola grossa se riferita a FB) certi istanti o emozioni della nostra vita, comporta automaticamente la perdita di spessore e di significato, perchè sarà dal numero di “like” e di commenti che valuteremo l’importanza di quel momento e non dalla nostra emozione e dal nostro giudizio personale. Se una nostra immagine o commento passa inosservato ecco che scatta l’insicurezza e il dubbio del perché. Analizzando le pubblicazioni di una persona si possono capire molte cose, ma tutte comunque falsate proprio perchè le rendiamo pubbliche e pubblicamente ognuno desidera apparire come vorrebbe che gli altri ci vedano. 
Riportare frasi pseudo intelligenti di altre persone non ci rende intelligenti. Oramai si pubblica di tutto, e tutto con lo scopo di far sapere...il luogo dove sei, cosa mangi o bevi, chi frequenti, che abiti o scarpe indossi e via di questo passo. Cosa non si fa per un minuto di notorietà, non sapendo che la fama e la gloria non passano da quello che noi vorremmo essere, ma da quello che abbiamo fatto o ciò che noi facciamo nella vita quotidiana, da come ci sbattiamo per realizzare il nostro domani. Ho letto che nella condizione umana tutti mentono. La sola variabile è su cosa mentono, figuriamoci su FB.  Davanti una tastiera siamo tutti coraggiosi ad indossare i panni dell'occorrenza, moralisti e intransigenti o permissivi e tolleranti, dipende. 
Ovviamente non si può negare che FB può essere anche un mezzo utile per far conoscere e propagandare le nostre attività, le nostre iniziative, oppure per un artista o uno sportivo far conoscere le proprie gesta.
Penso che la stragrande maggioranza di giovani sia fatta di ragazzi semplici e curiosi che potrebbero dare il meglio di sè confrontandosi e guardandosi negli occhi, magari seduti al tavolo di un bar, piuttosto che commentare dal proprio cellulare o tramite FB. “Questo è il progresso” direbbe qualcuno, ma francamente  quando uno si ritrova da solo a bere una birra, pur avendo mille amici su Fb, qualcosa non torna e rimane sullo sfondo la sensazione di solitudine e di vuoto.