giovedì 24 gennaio 2013

Il VALORE DELL'AMICIZIA

Oggi in tanti abusano e si riempiono la bocca con la parola "amico" e numerosi sono quelli che si vantano di averne centinaia su Facebook, altri sono convinti di esserne circondati. Poi arriva sempre il giorno della verifica...e quì sono cazzi amari.
Quel giorno e solo in quel giorno la realtà ci farà capire chi sono i veri amici e quanto valga quella parola ...."amico".
La prima regola per capire tutto ciò è universale, ovvero trovarsi in una difficoltà oggettiva, derivante da una grave  malattia, una situazione finanziaria disastrosa, una situazione sentimentale o  famigliare insostenibile, dove  l'aiuto, virtuale o morale vale zero e l'unico aiuto possibile è quello concreto.
Solo in uno di questi casi si potrà valutare l'essenza della parola stessa, dove  fiumi di parole e discorsi di convenienza non troveranno spazio,dove si soppeserà quello che magari da tempo consideravamo un privilegio, il fatto di essere circondati da amici, amici del cuore, come si usa dire quando con alcuni di loro dividi il tuo tempo libero,i tuoi segreti e confessato e condiviso gran parte della propria vita.
In quel caso la fantasia troverà adepti virtuosi con scuse e motivazioni partorite di sana pianta che andranno ad arricchire un elenco inesauribile e fonte di ispirazione per migliaia di scrittori  e commediografi. 
Quando avrai bisogno di loro subentrerà nella tua mente un altra parola che diventerà un intercalare nel tuo pensare, "volatizzati", perche succederà proprio così..spariranno velocemente come uccelli migratori .
Gli amici quelli veri, sono quelli che ci aiutano nelle difficoltà senza chiedere nulla in cambio, sono quelli che corrono subito da te  anteponendo i tuoi problemi al loro tempo e esigenze.
L'amicizia è un sentimento d'affetto vivo e reciproco da non confondersi con l'amore. L'amore è sublime e miserabile, eroico e stupido, mai giusto. Il registro della giustizia non è l'amore, è l'amicizia.
Gli amici veri esistono, io ne ho la prova.


mercoledì 16 gennaio 2013

QUEL CANE CHE CERCA LA PADRONA IN CHIESA....

Quel cane che cerca la padrona in chiesa...

La storia di Tommy non penso abbia a che fare con la religione,ma semmai con la chiesa intesa come edificio, non luogo di culto. Solo riconoscendo la triste storia di Tommy tutto ciò si può capire. Da quando è morta la sua padrona, a San Donaci nel Brindisino, Tommy, che aveva seguito il funerale, in chiesa torna ogni giorno. E in chiesa viene coccolato dal prete e dai fedeli che, informano le cronache "gli danno da mangiare".

Qualcosa sta certo cambiando, perchè una volta guai se un cane entrava in chiesa. Invece ora il parroco don Panna un cane lo accoglie volentieri. Tommy d'altronde, è una bellezza, un bastardone simil cane lupo dalla faccia mite. Lo vediamo seduto tra parroco e fedeli , lui guarda loro e loro guardano lui. E chissà cosa pensano. Dei fedeli non so, ma quanto al pensiero di Tommy ho una mia idea: amava molto la padrona e tornare regolarmente nel luogo dove per l'ultima volta ne ha percepito le tracce è una strategia intelligente. Degna appunto di Tommy.
Che poi in chiesa lo trattino bene, e ogni tanto rimedi perfino un pò di cibo, tanto meglio: è quello che etologicamente si chiama rinforzo positivo. Ecco perchè la chiesa, intesa come luogo di culto, non credo c'entri, e di questo penso sia consapevole anche don Panna.
I cani sono gente brava e devota, ma la loro devozione ha origini biologiche ed è rivolta ad altro.
Non attribuiamo ai cani, dunque, quello che non può loro appartenere.

(Articolo di Danilo Mainardi Corriere della Sera 16 Gennaio 2013)


lunedì 7 gennaio 2013

L'ALTRA VENEZIA...

Rody Mirri - Venezia


In questo periodo mi trovo a Venezia per scrivere un libro sulla storia di Katharina Miroslawa e pur avendola frequentata  innumerevole volte, solo ora,vivendoci giorno dopo giorno scopro questa città aristocratica e culla della letteratura per la prima volta,e questo semplicemente perche ......  
Una gemma color arancio poggiata su una lastra di vetro azzurro, Venezia è unica, in nessuna città del mondo si vedono palazzi, chiese e ponti che sembrano sospesi sull'acqua. Non ci sono strade intasate da automobili con semafori che scandiscono il ritmo impazzito e frenetico della città, a Venezia si cammina tra le calle e sottoporteghi attraversando dei ponti e il tutto circondato da meraviglie inimmaginabili. I colori dei palazzi gotici e le numerose basiliche affacciate sui canali rendono  e creano suggestive ed indimenticabili immagini che difficilmente si possono cancellare dalla mente.
Una meravigliosa città, invasa tutto l'anno da turisti provenienti da tutto il mondo pronti ad immortalare con foto ricordo la loro presenza in quello che anche l'Unesco considera tra i patrimoni dell'umanità.
San Marco è la piazza per eccellenza, l'unica per definizione, la altre si chiamano "campi" o "campielli", poi un infinità di luoghi, dal Palazzo Ducale al Campanile di San Marco, dalla Basilica Santa Maria dei Frari alla chiesa di San Stae. Tappe obbligate per chi visita Venezia e un sacco di ristoranti, bistro e osterie sono da contorno per le soste turistiche. Ovviamente Venezia non è immune dal fatto che Cinesi, Indiani e cittadini di altre nazioni abbiano deciso di investire gestendo in proprio locali pubblici e questo snatura quello che il turista si aspetta entrando in un locale veneziano.
Ma per conoscere bene Venezia e le sue peculiarità comprese quelle gastronomiche ed enologhe bisogna viverla da veneziano con le loro abitudini e i loro riti. Solo così ci si accorge quello che al turista sfugge e questo è anche l'unico modo per amarla incondizionatamente. Ecco perche vivere Venezia da veneziano è tutta un altra cosa, solo così si scopriranno ambienti dove le gestioni sono in mano da decenni e tramandate magari da generazioni hai veneziani. Basta qualche giusta conoscenza e si possono scoprire luoghi frequentati in gran parte dai residenti, dove la simpatia e l'accoglienza regna incontrastata e l'affabilità coniugata al dialetto veneto diventa un marchio di fabbrica.
Solo cosi ho scoperto ristoranti come "Al Vecio Marangon" gestito dalla signora Marina in Calle Toleta, oppure poco distante ma sempre nella stessa Calle, il Bar "Ae Maravegje",dove Otello e Tony ospitano i loro clienti circondati dai  loro "Topolini", squisiti piccoli panini accompagnati da eccellenti vini. Altra tappa obbligata per chi vuole conoscere la Venezia vissuta dai veneziani e dai loro amici è il "Bocon Divino"una cicchetteria in Campo Santa Margherita,ritrovo abituale di "venesian"e studenti universitari o la Trattoria San Zulian in Calle Specchieri.
Comunque sia, per conoscere bene Venezia basta camminare in direzione opposta a quella scelta dalla gente e avere gambe,occhi e cuore.